venerdì 24 luglio 2009

0 Estate dannata Estate


Mia povera Sardegna distrutta da quelle sporche mani colpevoli di atrocità più gravi di un omicidio, mani senza senso che trovano il loro assurdo senso nell'avvicinare del fuoco ad una sterpaglia e godere della vista della morte, della distruzione, dei lamenti, della natura che muore urlando la sua agonia. Mostri.
Gli uomini sono creature perverse, inutili, dannose. Trovano piacere nelle cose più aberranti e continuano a vivere mentre il Pianeta si avvicina alla morte sempre più velocemente.
Mi chiedo spesso perchè Dio non fa morire queste persone nelle fiamme che tanto amano, che solleticano le loro fantasie erotiche o i loro sporchi interessi economici. Sarebbe un mondo più giusto più puro più simile ad un luogo vivibile.
Sono morte persone, sono morti animali, distrutto quel poco verde che ancora resiste in Sardegna, quella che pochi sanno era sino all'Ottocento la regione più boscosa di Italia. Un relitto, ecco cosa rimane durante e dopo queste estati così bollenti che attirano il turista e che ammazzano un territorio che non chiede mai niente, fa da solo con i suoi pochi mezzi e tira avanti con un orgoglio antico come le sue rocce.
Poi capisci che è tutto inutile, che ci può essere l'estate clemente che regala temperature miti, piogge e un vento di maestrale che scongiura gli incendi ma che poi la mano dei bastardi non la fermi, che lo scirocco non lo puoi evitare per sempre e che se unisci queste due componenti crei l'arma di distruzione di massa perfetta: l'uomo con l'accendino, gli sterpi e un vento proveniente dai recessi dell'inferno.
Spero che un giorno non molto lontano la Terra si liberi dell'uomo e ritorni a vivere.

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