tag:blogger.com,1999:blog-62825740829369748212023-11-16T15:25:43.281+01:00La finestra sul cortileVisioni sul Pianeta Uomo inframezzate da Recensioni Rudimentali..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.comBlogger763125tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-12608376559944657132015-03-21T19:28:00.000+01:002015-03-23T11:33:32.146+01:00Il mondo delle palestre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.alassiosalute.it/wp-content/uploads/2014/01/iscriversi_in_palestra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.alassiosalute.it/wp-content/uploads/2014/01/iscriversi_in_palestra.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">La mia esperienza nel variegato mondo delle palestre inizia due anni fa in conseguenza della più banale delle situazioni che può capitare ad un essere umano: la fine traumatica ma fisiologica di una lunga relazione. I sintomi erano quelli classici: disperazione totale, occhiaie nere, fisico di merda e tenuta d'ordinanza (pigiama h 24). Nel dubbio se spararmi o tornare ad una parvenza di vita propendo per la seconda ipotesi e con fare circospetto mi avvicino alla palestra del quartiere, quel luogo che per anni ho guardato con quel misto di commiserazione e disinteresse che solo una persona in perfetta forma e in pace con se stessa può provare. Entro, mi informo e poi mi lancio nella cosa più ridicola che potessi fare ossia l'iscrizione al corso di zumba. A volte mi chiedo se in quel periodo avessi il quoziente intellettivo di una penna biro. Soprassediamo. Basta dire che dopo due mesi di coreografie degne di quelle finissime pizzerie dove si ballavano i balli di gruppo, decido che è abbastanza. Comunque alla fine della fiera non avevo conosciuto nessuno, erano tutte donnine stronze che facevano a gara per catturare l'attenzione del maestro, un grezzissimo nano con tatuaggi ovunque e simpatico come un calcio in culo. </span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Mi iscrivo in palestra. Il primo giorno pensavo di morire. Capirai, non facevo un addominale dalle superiori e il massimo peso che avrò portato (fino a quel momento) sarà stata una bottiglia d'acqua mezza piena. Non rinuncio e vado avanti. Fatto sta che mentre affrontavo questa roba masochista per scrostarmi di dosso la sensazione di essere un cadavere, capivo che quel mondo non era per me. Innanzitutto le mie motivazioni iniziali erano sbagliate, ossia la speranza di conoscere il più in fretta possibile qualche altro essere umano. L'ambiente prima di tutto non era dei migliori, anzi diciamo che faceva letteralmente cagare: età media dai 16 agli 80 anni saltando letteralmente la mia categoria di appartenenza (30-40), il gestore uguale ad Hitler ma più sanguinario, un salottino iniziale che era il covo delle malelingue (passare davanti significava farsi soppesare dalla radice dei capelli alla circonferenza del culo). Un disastro insomma. Eppure ho resistito, stoica fino alla fine.</span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Il mio masochismo però non ha confine e infatti ho partecipato a tutte quelle merdosissime pizzate di gruppo dove va sempre a finire che ti trovi seduto tra gente che non ti calcola di striscio o che parla del nulla e tu che annuisci contando i minuti che ti separano dal prendere la porta e tornartene a casa. L'intento era sempre quello di conoscere qualcuno. Ero malata di conoscenza come se ne dipendesse la mia intera vita. Non capivo (e per certi versi non lo capisco neanche ora) che la palestra non è il luogo adatto per questo genere di cose. </span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Alla fine i frequentatori sono sempre gli stessi: quelli che sono malati di fitness, solitamente maschi (spesso puzzolenti da far paura), donne di una certa età che si vogliono tenere in forma e la gente che non ci ha un cazzo da fare o che si iscrive con la speranza di conoscere nuova gente. </span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Di solito non saluta nessuno, tutti dritti verso gli spogliatoi e poi verso le schede per iniziare l'allenamento, sorrisi zero e simpatia a palla proprio. Certo, poi a furia di andare la gente la conosci, ci scambi due parole, magari un numero di telefono e un'uscita ma poi alla fine raramente trovi qualcuno di davvero interessante. Magari sono stata sfigata io, non lo so, ma ho collezionato tante di quelle fregature da poterne scrivere un libro. </span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">La palestra è un microcosmo dove circola una fauna eterogenea e spesso falsa, dove tutti quelli che ti parlano ti sorridono, annuiscono al momento giusto, ti fanno credere di essere degli amiconi ma in realtà spesso e volentieri nascondono tanta di quella ipocrisia dentro che non si può credere. </span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Sarà strano ma quando ho smesso di cercare di conoscere gente e mi sono concentrata sugli obiettivi da raggiungere in termini di peso e massa muscolare ho iniziato a conoscere un sacco di persone. Non tutte persone genuine naturalmente (molte incomprensibili) ma alcune davvero speciali. </span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Il mio consiglio per chi decide di iscriversi in palestra è quello di pensare prima di tutto ai propri obiettivi e molto secondariamente ai rapporti sociali perchè nessuno viene lì per conoscere voi ma unicamente per le proprie esigenze (esattamente come voi). Se il vostro obiettivo è quello di innamorarvi non so sino a che punto la cosa sia fattibile visto che rappresenterete sempre due ore (scandite per tre giorni di allenamento) nella vita di una persona che ha già una sua vita. Se siete furbi eviterete come la peste la possibilità di un flirt all'interno di quelle mura perchè se dovesse andare male sarà tremendamente imbarazzante incrociarsi più volte alla settimana per gli angusti spazi di una palestra di quartiere. </span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Infine: divertitevi, non prendetevi mai sul serio e date di voi il minimo indispensabile perchè se qualcuno avrà piacere di conoscervi meglio vi vorrà vedere al di fuori di quei 200mq e non vi relegherà a quelle tre ore settimanali. Allora si parlerà (forse) di amicizia o interesse genuino, altrimenti passate oltre, ne va della vostra autostima... </span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"> </span></span></div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-47341078278784939462015-03-04T11:25:00.001+01:002015-03-04T11:25:13.777+01:00Agente 007 Vivi e lascia morire (1973)<div style="text-align: justify;">
Il film è il primo dei sette che vedono protagonista Roger Moore nei panni dell'agente segreto più famoso e amato del mondo: James Bond. Partiamo dal fatto che io ritengo che il miglior Bond sia stato Sean Connery, con quell'aria strafottente, seducente e dannatamente sicura di sè. Al secondo posto piazzo Daniel Craig che è riuscito a svecchiare la serie e allo stesso tempo a dare nuova linfa vitale al suo personaggio, ormai quasi danneggiato da interpretazioni che lasciavano molto a desiderare (Timoty Dalton e Pierce Brosnan). Tornando a Roger Moore e a questo film MOOOLTO anni 70, devo dire che il mio commento a caldo è stato un sorriso di commiserazione. Non so se sia solo una mia impressione ma a me il sir Moore mi ha sempre dato l'idea di un nonnetto anche alla giovane e contenuta età di 30 anni. Sarà la pettinatura, sarà quell'espressione da bassethound dallo sguardo ceruleo, sarà quel beige nell'abito, fatto sta che in me ha sempre suscitato più pena che ammirazione. Se negli 007 di Connery la chiave ironica era un elemento presente ma non predominante, nei film interpretati da Moore diventa l'unico elemento presente a scapito dell'azione e della suspence. Per carità in questo film sono presenti scene veramente divertenti ma forse un po' troppo per il genere spionistico. Mi riferisco soprattutto al modo in cui Bond scappa dai coccodrilli, a tutta la sequenza ridicola con protagonista lo sceriffo e infine alla morte dei due ultimi nemici. Passando alla trama, io non ho capito praticamente niente tranne il fatto che al centro ci fosse traffico di droga. E' chiaro che è predominante l'influsso del genere di cui ora mi sfugge il nome che vede al centro della scena solo attori di colore e che era molto in voga proprio negli anni 70. Da annotare anche la presenza davvero poco pregnante di Jane Seymour la signora del west che in questo caso svolge il ruolo di Bond Girl. </div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-32234154680482906602015-02-13T14:15:00.001+01:002015-02-13T14:15:24.438+01:00Mr Mercedes - Stephen King <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://mtltimes.ca/wp-content/uploads/2014/07/StephenKingCover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://mtltimes.ca/wp-content/uploads/2014/07/StephenKingCover.jpg" height="320" width="214" /></a></div>
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Stephen King è il mio scrittore preferito da quando avevo 14 anni ed è proprio per questo motivo che da Lui (uso il maiuscolo per rispetto ma soprattutto idolatria) mi aspetto sempre il massimo. </div>
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Veniamo al dunque: Mr Mercedes è molto lontano dagli altissimi standard al quale Stevy mi ha abituato in questi 24 anni di lettura appassionata. Questo romanzo si inserisce in quel genere poliziesco chiamato <i>hard boiled</i>, un filone giallo di cui non so niente e di cui potevo fare a meno visti i risultati. Intendiamoci subito, Mr Mercedes è un romanzo scritto bene, scorrevole, strutturato con logica e raziocinio, ma a mio gusto personale risulta anche piuttosto freddo, elementare in molte sue parti e con personaggi piuttosto piatti oltre che troppo stereotipati. Abbiamo il piedipiatti in pensione che medita il suicidio davanti ad un piatto di maccheroni surgelati, il giovane ragazzo di colore educatissimo e studioso, la donna squinternata che in realtà è un genio del computer e la bella bionda con cui il protagonista finisce a letto. Per molti lettori questi non sono propriamente personaggi stereotipati ma lo sono per chi come me conosce a menadito l'intera bibliografia di King: l'uomo che fa i conti col suo passato c'e sempre (e riesce spesso a riscattarsi attraverso un'impresa all'inizio impossibile da realizzarsi), il giovane brillante pure, il personaggio strampalato che in realtà è un genio anche. Cioè è tutto già letto, già visto, già apprezzato. </div>
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Passiamo alla storia: un killer schizzoide eccitato dall'idea di ammazzare gente continua a stuzzicare il poliziotto che non è riuscito a metterlo dentro dopo la prima strage. Indagini. Indagini. Indagini. Soluzione finale. Zero colpi di scena. Insomma un libro come un altro che non aggiunge niente nella letteratura attuale. King in passato ha sempre cercato di cimentarsi in generi diversi dai suoi e i risultati sono stati a volte grandiosi a volte mediocri. E' giusto che uno scrittore sperimenti ma penso che dietro ci debba sempre essere una forte idea iniziale che possa poi concretizzarsi in qualcosa di almeno vicino all'accettabile. </div>
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A me sto romanzo mi ha annoiato, non mi ha appassionato per niente e lo dico con molta amarezza visti gli ottimi risultati raggiunti con gli ultimi suoi lavori, come per esempio Joyland, romanzo semplice ma di rara piacevolezza.</div>
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VOTO 6 </div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-41254615054688677312015-02-11T15:51:00.001+01:002015-02-11T15:51:31.341+01:00Sanremo 2015. Opinioni sparse<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://oubliettemagazine.com/wp-content/uploads/sanremo-2015.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://oubliettemagazine.com/wp-content/uploads/sanremo-2015.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
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Innanzitutto grazie a Cristiano Malgioglio per aver ricordato il titolo della canzone da cui hanno attinto a piene mani gli autori della canzone di Chiara Galiazzo: Forse sì forse no di Pupo. Parlare di plagio è dire poco. Io mi vergognerei ma va beh saranno problemi della gallina padovana (ieri di giallo canarino vestita).</div>
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Torniamo al Festival. Non so se mi è piaciuto, diciamo che tante cose mi hanno lasciato di stucco come era capitato ai tempi della conduzione da incubo dei "figli di". Parlerei di errori di inesperienza più che di un brutto Festival. Partirei dalla scelta sbagliatissima del dietro le quinte iniziale: dieci minuti con un taglio più moderno sarebbero stati più che sufficienti per lo spettatore medio anche perchè ci aveva già pensato Sorrisi e Canzoni a renderci edotti sul significato delle canzoni in gara. Insomma uno smarronamento di quaranta minuti di rvm è stato già un bel colpo alle parti basse ma passiamo oltre. </div>
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L'inizio vero e proprio ci ha mostrato l'ennesima scenografia scurissima che ormai va per la maggiore ( mi sa che sono l'unica a rimpiangere i fiori e i colori pastello dei tempi di Baudo). Invece le rapide ma impietose carrellate sugli spettatori della platea hanno messo in mostra molti uomini con maglioni, jeans e mocassino (tipo concerto di Nino d'Angelo), donne con pinze nei capelli o con scollature vertiginose e un'età media prossima ai 70. Insomma diciamo che l'abito e il papillon non sono più un imperativo categorico, basta pagare e ti accettano anche in ciabatte e vestaglia.</div>
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Passiamo alla conduzione: Carlo Conti è stato un buon padrone di casa anche se si capiva che non aveva per niente esperienza in fatto di dirette lunghe e spesso imprevedibili. Ha avuto culo che non gli sono capitati gli operai di qualche fabbrica, o il disoccupato che minaccia di buttarsi dalla piccionaia o qualche femen con le tette al vento. Emma Marrone che immaginavo con uno stile simile ad un camionista in trasferta è stata invece brava e semplice al contrario di Arisa che ho trovato scazzata, priva di reggiseno e incapace di leggere una frase senza incasinarsi. L'amante di Raul Bova non pervenuta. </div>
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Le canzoni non sono quei fenomeni da hit parade che aveva preannunciato Carlo Conti. Alcune sono carine (Alex Britti, Annalisa, Ayane) altre sono insapori (talmente tanto che non mi ricordo neanche chi le abbia cantate), alcune copiate (Chiara), altre hanno deluso parecchio le mie aspettative (Gianluca Grignani). Se avessi un fratello che canta (male) come Nesli anche io non gli parlerei più (mollare il rap per il pop è qualcosa che non si può davvero perdonare).</div>
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Tra gli ospiti il vero trionfatore è stato Tiziano Ferro. E' stato talmente bravo e coinvolgente che pensare di dover sentir cantare qualcun'altro dopo di lui è stato come inghiottire un lassativo a lento rilascio. Alessandro Siani non ha fatto ridere nessuno a quanto pare ma scusate a me un sorriso l'ha strappato quando ha chiesto al bambino se entrava nella sedia (mai far battute sul peso non sia mai).</div>
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LE COSE VERAMENTE ORRENDE SONO STATE DUE:</div>
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1) La famiglia neocatecumenale con 16 figli col padre (uno sfigato pazzesco che uno si domanda come abbia fatto a trovare una donna e successivamente a capire dove inserire il Walter) che continuava a ripetere che i figli erano arrivati grazie alla provvidenza e a Cristo. Questa scena avrà anche fatto felice la Cei, i democristiani e i bravi cattolici italiani ma a me ha fatto solo cagare.</div>
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2) Il finale con Carrozzone di Renato Zero per ricordare i cantanti defunti. La tristezza si è impossessata della mia persona e una certa inquietudine ha aleggiato tra le mie stanze. Insomma un requiem al confronto sarebbe stato equiparabile al trenino di Capodanno.</div>
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..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-35625338743179767052015-02-11T15:08:00.000+01:002015-02-11T15:08:13.613+01:00Albano e Romina a me fanno tristezza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2015/02/al-bano-romina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2015/02/al-bano-romina.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
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Albano e Romina hanno sempre suscitato in me un misto di ribrezzo e attrazione. Ribrezzo per tutto il tempo che sono stati marito e moglie e attrazione dal momento in cui hanno iniziato a scannarsi. Ora che hanno firmato un furbissimo armistizio per ragioni chiaramente economiche scatenano in me un sentimento nuovo, la pena. </div>
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Ieri, come credo mezza Italia, ho guardato con curiosità la loro performance sul palco di Sanremo e mi sono passati per la testa mille pensieri diversi, tipo: ma quanto sono diventati obesi? oppure: ma quanta autostima puoi avere nel dire una simile cazzata "ogni volta che la baciavo rimaneva incinta"? Passeranno gli anni ma Albano resterà sempre il figlio della terra che l'ha generato (e per terra non intendo la Puglia ma proprio la terra coi vermi, le radici e le patate). Un contadino settantenne lo riconosci ovunque: battute triviali, amore per il vino, mani grosse e considerazione zero per la donna. Non è che Albano è diventato così dopo che la signora Power ha deciso di lasciarlo, è proprio nato così ed è questo che mi ha fatto ricordare perchè questa coppia mi ha sempre procurato coliche intestinali. </div>
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Ero bambina e guardavo il Festival con i miei. Primi anni 80, quindi gli anni d'oro della celebre coppia. Lei bellissima e afona, lui brutto come uno scarafaggio e arrogante anche nel modo di cantare. Lei sempre incinta o quasi. Lei che lo guarda con un amore quasi stomachevole, lui concentrato solo sull'ennesimo acuto. Copertine di giornali, interviste, video e ogni volta lei con lo sguardo sempre più sottomesso e lui con un atteggiamento sempre più glaciale. Mi chiedevo dall'alto dei miei dieci anni come fosse possibile che una bella donna figlia di un grande attore hollywoodiano potesse accettare una vita da reclusa in quel di Cellino San Marco, una vita a farsi ingravidare e a dare la tetta all'ennesimo figlio tra un tour e l'altro. </div>
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Poi la tragedia della figlia scomparsa nel nulla. Ed è lì che secondo me le differenze si sono viste: lui ha fatto il pragmatico, cinico figlio della terra e lei si improvvisamente ricordata che la vita forse non era fatta solo di canzoni stucchevoli e biberon. Lei ha continuato a credere (come farebbe ogni mamma del mondo) e lui le avrà dato dell'irrazionale o dell'idiota. CRAC. </div>
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MAGIA: la favola è finita e inizia il film dell'orrore. Lancio di coltelli, accuse infamanti, lui che ingravida la Lecciso con uno dei suoi baci da vero inseminator, Isola dei Famosi, interviste a Chi per ribadire che LUI NON AVREBBE MAI LASCIATO ROMINA (ma nel frattempo una scopatina qua e là non se l'è negata) e brutte canzoni.</div>
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DOPPIA MAGIA: i due ormai a corto di contanti e in cerca di un ritorno di immagine decidono di sotterrare l'ascia di guerra per un mega concerto in Russia. Il resto della storia lo conosciamo.</div>
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La cosa che più mi fa pena e tristezza è l'assoluta mancanza di credibilità di due che cantano canzoni che ormai non significano più niente. </div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-46035845060465065512015-02-03T14:35:00.001+01:002015-02-03T14:35:51.468+01:00Darkman (1990)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/7/7c/Darkman.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/7/7c/Darkman.png" height="168" width="320" /></a></div>
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L'ho ammetto: ho una passione smisurata per Sam Raimi perciò questa sarà una recensione molto di parte. Ammetto anche il peccato mortale (per un fan) di non aver mai visto prima di adesso questo film che credo tra 'altro non passi in televisione da tantissimo tempo. </div>
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La storia è semplice: Peyton (interpretato in modo direi magistrale da Liam Neeson) è uno scienziato che cerca di riuscire nell'impresa titanica di creare dal nulla pelle artificiale per aiutare coloro che sono stati vittima di ustioni e ferite gravi. Il suo progetto va in fumo quando una banda di delinquenti (interessati a delle particolari carte presenti nel suo laboratorio) uccidono il suo assistente, bruciano la sua casa e infine lo immergono nell'acido. Tutti lo danno per morto ma in realtà egli è sopravvissuto anche se orribilmente sfigurato. Un centro ospedaliero decide di recidergli i nervi causa del dolore ma facendo questo sviluppano in lui una rabbia quasi animalesca che supplisce in parte alla mancanza di sensazioni fisiche. Peyton recupera gli strumenti del suo laboratorio e continua nei suoi esperimenti fino a riuscire ad ottenere una pelle artificiale che però ha una durata massima di 99 minuti. Grazie alla creazione di nuove facce (divertente e anche incredibilmente futuristica l'idea di una sorta di stampante 3d che solo ora negli anni 10 del 2000 stiamo imparando a conoscere per davvero) Peyton si crea nuove identità per vendicarsi di chi l'ha ridotto a quel modo.</div>
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Questo film è un gran film nonostante la critica al tempo l'abbia demolito catalogandolo fra le scadenti pellicole di serie B. Certo, il realismo non è il suo forte ma cosa vogliamo dire degli stupendi effetti speciali (mi riferisco soprattutto alla sezione trucco), dei rocamboleschi inseguimenti, del pizzico d'ironia che è marchio di fabbrica di Raimi, della struggente disperazione di un uomo solo che non sarà mai accettato dalla società a causa delle sue orribili ferite?? </div>
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Bisogna calarsi nell'epoca in cui questo film ha visto la luce e ritrovare quell'ingenuità che abbiamo perso per strada a causa degli enormi progressi compiuti dalla tecnica cinematografica. E' ovvio che ora tutto ci sembra ridicolo e poco realistico ma è grazie a registi pionieri come Raimi che si è giunti ai risultati strabilianti dell'epoca attuale.</div>
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Da riscoprire</div>
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VOTO 7 </div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-68358249460172012232014-11-23T12:31:00.001+01:002014-11-23T12:51:38.386+01:00Flo la piccola Robinson<p dir="ltr">Superati i 30 anni inevitabilmente si torna a provare il desiderio di riscoprire un pezzo di infanzia e allora che si fa? Ovviamente si cercano le serie animate che ci hanno fatto compagnia nei pomeriggi di tanti anni fa. Io ho scelto di riscoprire un anime che mi aveva fatto letteralmente sognare ai tempi della scuola elementare, ossia Flo. Riguardandolo con gli occhi di una over 30 beh devo dire che le sensazioni sono state addirittura più intense. Quando sei piccola tutto ciò che cattura la tua attenzione è Flo e le sue avventure sull'isola deserta, non ti smuove più di tanto il naufragio della povera famiglia Robinson o ciò che accadde al resto dei passeggeri. Da adulto invece cogli tutti gli aspetti più drammatici e ne soffri moltissimo. Come spiegare la commozione per la morte di tutti gli animali stivati nella nave sommersa dai flutti o la fine del povero asinello poco prima della partenza dall'isola? Ma il momento più emozionante è stato sicuramente il difficile momento in cui i naufraghi sono allo stremo delle forze sulla zattera che ipoteticamente dovrebbe portarli sulle coste dell'Australia. Ma non finisce qui. Ho trovato eccezionale (ed è un elemento che avevo rimosso negli anni) il modo in cui i creatori dell'anime hanno voluto approfondire il tema ecologico (rispetto della natura, coltivazione della terra, uso ragionato delle risorse disponibili) e hanno spiegato (in modo anche abbastanza realistico) come un essere umano possa sopravvivere su un'isola deserta con pochi attrezzi appartenenti alla civiltà ormai perduta. La visione degli episodi è stata insomma molto istruttiva ma come ho detto prima anche abbastanza straziante. L'ultimo episodio non lo ricordavo proprio e sembra quasi presagire un proseguio che in realtà non c'è mai stato. </p>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-42066843736272092512014-10-31T14:18:00.002+01:002014-10-31T14:18:59.596+01:00Broken city (2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://pad.mymovies.it/filmclub/2011/08/013/locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://pad.mymovies.it/filmclub/2011/08/013/locandina.jpg" /></a></div>
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Il film è un classicissimo thriller politico con protagonista un trio di attori in linea generale abbastanza dimesso. Mark Wahlberg rimane sempre sul solco del tizio dai modi spicci ma con un grande codice d'onore, Russell Crowe nella parte del politico grasso e laido e Catherine Zeta Jones risulta sempre più triste e depressa praticamente l'ombra della sexy lady dei primi anni 2000.</div>
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Non posso dire che il film sia brutto o mal realizzato. Anzi procede in modo scorrevole e senza nessuno scossone, e forse è proprio questo il problema. Chi potrebbe mai trovare interessante un film thriller privo di vera tensione?</div>
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Bah. Questa potrebbe essere la reazione più plausibile allo scorrere dei titoli di coda. </div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-14937167937301827952014-08-31T16:39:00.001+02:002014-08-31T16:39:47.769+02:00The Water Horse (2007)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://download.chip.eu/ii/203541841_0877dadf6d.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://download.chip.eu/ii/203541841_0877dadf6d.gif" height="206" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Scozia. Anni 40. Angus è un bambino molto solo che attende trepidante che suo padre ritorni dal fronte. Un giorno trova in mezzo alla scogliera uno strano uovo che si rivelerà essere una sorta di drago acquatico col quale farà presto amicizia.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i> </i></div>
<div style="text-align: justify;">
Il film è bello ma non bellissimo. La lacrimuccia finale scende ma io sono un caso patologico per quel che riguarda i film su animali o presunti tali perciò non faccio testo. Per il resto cosa dire? Il drago Crusoe è realizzato in maniera ottimale, i paesaggi sono fantastici e il cast è adeguato. </div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma si può dire che il regista svolge il compitino senza problemi non riuscendo però a elevarsi tanto da creare un film memorabile. Carino e niente più.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto 6,5 </b></div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-9918619042032171172014-08-26T14:01:00.002+02:002014-08-26T14:01:13.362+02:00Pitch black (2000)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.omnicomprensivo.it/forum/articoli/gogeta/Pitch_Black/PitchBlack_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.omnicomprensivo.it/forum/articoli/gogeta/Pitch_Black/PitchBlack_1.jpg" height="320" width="201" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Una navicella spaziale con a bordo varia umanità (compreso il pluriomicida Riddick) subisce un'avaria andando a finire su uno strano pianeta illuminato da tre soli. Tutto sembra andare bene fino a quando arriva un'eclissi improvvisa...</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è un classico film di fantascienza alla Alien e con questo intendo quel tipo di film che prevede una serie di morti improvvise e splatterose che dovrebbero tenere lo spettatore in tensione fino ai titoli di coda. Peccato che ciò non succeda. Saranno le decine di film da cui questo Pitch Black attinge a piene mani, saranno quelle battute alla Vin Diesel che possono piacere solo al suo nutrito pubblico maschile, sarà un cast molto mediocre e una regia da b movie, sarà tutto questo e molto di più ma a me sto film non mi ha lasciato niente. Indifferenza assoluta e anche una serie di sbadigli interrotti da una gran risata alla scoperta che uno dei personaggi attira i mostri alieni a causa delle mestruazioni. E con questo ho detto tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto 5,5</b></div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-84309470709810341762014-08-24T14:07:00.001+02:002014-08-24T14:07:03.863+02:00Philadelphia experiment (1984)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://i.kinja-img.com/gawker-media/image/upload/s--Vz8Ac3RF--/17zmosswujarkjpg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://i.kinja-img.com/gawker-media/image/upload/s--Vz8Ac3RF--/17zmosswujarkjpg.jpg" height="320" width="203" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Per via di un esperimento nucleare o magnetico (non si capisce molto bene) due giovani marines degli anni Quaranta si trovano catapultati negli anni 80 con tutte le conseguenze del caso.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Il film è di una lentezza disarmante (tra le altre cose humor totalmente assente) e anche tecnicamente lascia moooolto a desiderare (nonostante il tentativo fallito di mostrare i fenomenti elettromagnetici sulle mani dei protagonisti). </div>
<div style="text-align: justify;">
Pur adorando i film sui viaggi nel tempo non posso proprio dire che questo mi sia piaciuto o che abbia lasciato una traccia indelebile nella mia vita. </div>
<div style="text-align: justify;">
Molti lo considerano come un vero e proprio cult movie preferendolo addirittura a Ritorno al futuro: beh non scherziamo per favore!!! Il cast è deprimente, la trama fa acqua da tutte le parti, la curiosità sul futuro da parte dei due soldati è riassunta nella scoperta che esiste la lattina di Coca Cola.</div>
<div style="text-align: justify;">
Voto 5</div>
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<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/e/e8/Caf%C3%A9_express.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/e/e8/Caf%C3%A9_express.png" height="178" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Ogni volta che mi accingo a vedere un vecchio film con protagonista <b>Nino Manfredi </b>so già che mi capiteranno due cose: riderò e mi commuoverò a ritmi alterni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Mi sono sempre chiesta il motivo per il quale questo grandissimo attore non venga mai annoverato tra i grandi interpreti del cinema italiano. Risuonano stentorei i nomi di Sordi, Mastroianni, Gassman, De Sica e mai e dico mai Manfredi. Io l'ho sempre trovato immenso e perfetto nei ruoli scomodi dell'italiano che si barcamena per racimolare quei pochi soldi necessari per sopravvivere in un Italia povera ma misteriosamente felice nella sua miseria. Il suo essere orgogliosamente italiano mi ha sempre commosso e allo stesso tempo divertito. Insomma per me è stato un attore davvero straordinario e questo film non fa altro che confermarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">In questo caso Manfredi interpreta un pover'uomo che vende abusivamente caffè e cappuccini sopra i malandati treni delle Ferrovie dello Stato. In questo viaggio tra fumo di sigarette e miseria, durante una fredda notte invernale, ci vengono presentati spaccati di vita quotidiana: gli amanti che si danno appuntamento sempre sulla stessa tratta per consumare il loro frettoloso rapporto, la suora che accompagna dei bambini, dei lavoratori che fanno la spola da una città ad un'altra e tanti altri. Questa strana routine viene bruscamente interrotta dai controllori che ricevono l'ordine di bloccare il nostro venditore abusivo per truffa ai danni dello Stato. Come finirà? Bisogna vedere il film per apprezzare anche il finale, degno di questa Italia, indecisa tra il seguire le leggi e l'impossibilità quasi genetica di farlo veramente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Un ottimo film per riflettere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Voto 7,5 </span></b></div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-80943501287046911542014-07-05T17:28:00.005+02:002014-07-05T17:28:44.406+02:00Dallas Buyers Club (2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://graphics8.nytimes.com/images/2013/10/27/arts/27LETO1_SPAN/27LETO1_SPAN-articleLarge-v2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://graphics8.nytimes.com/images/2013/10/27/arts/27LETO1_SPAN/27LETO1_SPAN-articleLarge-v2.jpg" height="165" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Film ben diretto e ben recitato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Menzione speciale per la sessione di dimagrimento da fame di <b>Matthew McConaughey</b> che evidentemente stufo di interpretare ruoli da belloccio con la tartaruga in bella mostra si reinventa come attore impegnato (riuscendoci anche bene). Mio parere personale: forse la statuetta d'oro che campeggia nel suo salotto è più per lo choc procurato dal suo aspetto emaciato che per effettiva bravura. Per carità, il ruolo era complesso e la sua immedesimazione nel ruolo di un malato di Aids è stata perfetta ma gli ho preferito di gran lunga <b>Jared Leto</b>, splendido e struggente nella parte di Rayon (questo sì un ruolo che avrebbe messo a dura prova chiunque e non per motivi estetici ma per la rinuncia totale a quella virilità che il cinema Hollywoodiano sbandiera in ogni sua mega produzione cinematografica). Leto in questo film raggiunge mette inarrivabili e merita di gran lunga l'Oscar, molto più del protagonista principale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il film si svolge negli anni 80 in Texas e racconta la storia di un uomo che scopre in maniera del tutto casuale di aver contratto l'Hiv. Per lui, uomo dalle mille donne da una notte, è come una pugnalata al basso ventre perchè significa perdere il lavoro, essere deriso e schifato dai suoi amici che pensano che sia un omosessuale, perdere la casa. Sarà la disperazione e la voglia di vivere nonostante la diagnosi infausta dei suoi medici che lo spingerà a dare una svolta alla sua vita. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Al regista e agli sceneggiatori spetta il compito di descrivere un'epoca ancora ignorante e oscurantista rispetto al contagio e alla diffusione dell'Aids, considerata allora come una malattia trasmissibile quasi unicamente attraverso i rapporti omosessuali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il film ad un certo punto prende quasi un taglio documentarista che almeno dal mio punto di vista lo appesantisce moltissimo. La storia personale di Ron viene quasi soffocata dalle critiche al sistema Fda che proibisce ai cittadini l'uso di sostanze non approvate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un film bello ma non eccezionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>Voto 7 </b> </span></div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-43392768263864173872014-06-22T11:26:00.003+02:002014-06-22T11:26:23.074+02:00Captain America (2011)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://static.comicvine.com/uploads/original/11112/111123678/3851461-2834659651-capta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://static.comicvine.com/uploads/original/11112/111123678/3851461-2834659651-capta.jpg" height="256" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Eccoci davanti all'ennesima trasposizione cinematografica di un comic della <b>Marvel</b>. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Ci troviamo negli anni 40. Stavolta al centro della vicenda troviamo il giovane e valoroso <b>Steve Rogers</b>, ragazzo esilino affetto da grande </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">(e direi quasi malato) patriottismo che viene trasformato dall'esercito americano nell'imponente e indistruttibile <b>Captain America</b>, unica arma contro i tedeschi e soprattutto contro il mostruoso Teschio Rosso (un sottoufficiale teutonico appassionato di magia nordica).</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Questa è la trama ridotta all'osso ma in effetti il film è davvero tutto qui: lotta tra Captain America e Teschio Rosso, un po' di amicizia, un po' di amore appena accennato, qualche luogo comune, un pizzico di umorismo e stop. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Diciamo pure che la parte migliore di tutto il film è il colpo di scena finale che porta con sè l'ovvia necessità di sfornare numerosi sequel (così come è capitato ad altri supereroi). Intendiamoci il film non è assolutamente brutto, anzi. E' un film che giudicherei carino e ben realizzato ma fin troppo simile a molti altri già visti in passato.</span></span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"> Direi un mix tra il classico film da supereroe e Indiana Jones.</span></span> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il protagonista <b>Chris Evans</b> è piuttosto insipido e incolore dotato di una faccia che non rimane impressa e di un fisico che in un modo o nell'altro sembra sempre frutto di qualche trucco digitale. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Voto <b>6,5 </b> </span></span> </div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-82120455145564017852014-06-19T15:53:00.000+02:002014-06-19T15:53:04.932+02:00Cameriera bella presenza offresi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ivid.it/fotogallery/imagesearch/images/cameriera_bella_presenza_offresi_elsa_merlini_giorgio_pastina_003_jpg_pvst.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ivid.it/fotogallery/imagesearch/images/cameriera_bella_presenza_offresi_elsa_merlini_giorgio_pastina_003_jpg_pvst.jpg" height="320" width="211" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Film commedia all'italiana. Il cast è fin troppo di richiamo, tanto che molti grandi attori finiscono per recitare parti veramente marginali (vedi <b>Alberto Sordi</b>, nei panni di un alpino scimunito e pettegolo). Tutto comunque è al servizio della protagonista, la brava e simpatica <b>Elsa Merlini</b> che recita nel ruolo di una cameriera che continua a perdere il lavoro e a passare di padrone in padrone offrendo così a noi spettatori la possibilità di godere della recitazione dei vari <b>De Filippo</b>, <b>De Sica</b> e <b>Fabrizi</b> (nei panni dei vari datori di lavoro).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Si ride molto nella prima parte (quella senz'altro meglio riuscita) mentre andando avanti si perde qualcosa per strada. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Da rivedere in un pomeriggio d'estate anche solo per godere di un cinema italiano invidiato nel mondo e che purtroppo non esiste più.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Voto <b>6,5 </b></span></div>
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<a href="http://www.donnaascoltadonna.org/wp-content/uploads/2014/01/a-beautiful-mind.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.donnaascoltadonna.org/wp-content/uploads/2014/01/a-beautiful-mind.jpg" height="258" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Precauzioni prima dell'uso: l'inizio di questo film è lento come una vecchia lumaca dotata di stampelle e deambulatore. In effetti i primi 40 minuti stentano a decollare o comunque fanno pensare al solito film americano che racconta (bene) la storia del nerd di turno che assurge alla gloria. </div>
<div style="text-align: justify;">
Fortunatamente, Ron Howard (certo non l'ultimo arrivato) decide di mischiare improvvisamente le carte e servirci su un piatto d'argento placcato in oro massiccio un film con la F maiuscola.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La felicità mai veramente accarezzata dal nostro strano John (un Russell Crowe abbastanza convincente) si concretizza nell'amore della splendida Alicia (una splendida Jennifer Connelly) e in un lavoro di grande responsabilità per conto dei servizi segreti, peccato che solo la prima metà della favola sia reale, in quanto scopriamo con sgomento che Nash soffre di una grave forma di schizofrenia che gli fa vedere persone che non esistono, se non nella sua testa, le stesse persone che gli hanno permesso di costruirsi pezzo per pezzo la sicurezza che gli è sempre mancata. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La maestria del regista sta tutta nel portare lo spettatore a credere fino all'ultimo che Nash sia ingiustamente ritenuto malato e infatti la scena del capannone abbandonato in cui si cela l'ennesima filiale dei servizi segreti ci fa quasi fare un salto di gioia, un salto spezzato in volo alla scoperta della dura e amara verità. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sul finale si cade molto sulla retorica e il film prende strade già battute molte volte a Hollywood (la riammissione in società dell'escluso e il riconoscimento tardivo dei suoi meriti).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Voto:<b> 7,5 </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-4614587055950244672014-05-21T12:26:00.002+02:002014-05-21T12:26:36.257+02:00A 30 secondi dalla fine (1985)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.easy-cooking-club.com/eric_roberts/big/Eric_Roberts63.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.easy-cooking-club.com/eric_roberts/big/Eric_Roberts63.jpg" height="186" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La storia vede al centro Manny e Buck, due evasi della prigione di massima sicurezza di Stone Heaven (in Alaska). Uno è in là con gli anni, duro come il ghiaccio e determinato a farla in barba per l'ennesima volta al direttore del carcere (l'inflessibile Ranken, un bastardo di prima categoria), l'altro è un ragazzo solare, pimpante e desideroso di far colpo sul suo mito, lo stesso Manny. I due riescono a salire su un treno in partenza ma il destino è contro di loro perché il macchinista muore colto da un infarto e il treno inizia la sua folle corsa tra i paesaggi di ghiaccio dell'Alaska.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il film è un vero gioiello che può essere apprezzato sia dai grandi cultori di cinema che dagli spettatori dell'ultima ora, magari in cerca di avventura, suspence e grandissima recitazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre la prima parte corrisponde al filone classico e un po' abusato della vita carceraria, la seconda si concentra molto di più sui due protagonisti, mettendone in luce i risvolti psicologici in modo semplice ma magistrale. Manny, interpretato da un grandissimo Jon Voight, è un tipo impenetrabile mentre Buck (un bravissimo Eric Roberts, ancora lontano dalle deludenti apparizioni in telefilm e fiction) sa bene cosa vuole, cioè fare una grande rapina che lo sistemi per la vita e gli permetta di vivere nel lusso a Las Vegas. Sogni, solo sogni per un duro come Manny che sa bene che la vita è diversa da come la immaginano i giovani. La vita è accettare un misero lavoro e cercare di ricostruire la propria dignità di uomo. Lui non lo può più fare ma Buck sì, ma Buck è ancora troppo ingenuo per capire ciò. Sarà il folle viaggio sul treno a fargli apprezzare il vero valore della vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si potrebbero spendere molte più parole per un film come questo ma penso che basti la sua visione per annoverarlo tra i più bei film degli ultimi trent'anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Voto: <b>8 </b></div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-83229525370633923652014-04-27T17:17:00.000+02:002014-04-27T17:17:08.695+02:00The dark (2005)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://pad.mymovies.it/filmclub/2005/09/048/locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://pad.mymovies.it/filmclub/2005/09/048/locandina.jpg" height="320" width="225" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Gran Bretagna, verdi colline che si affacciano su spettacolari e spaventosi strapiombi da cui anni prima si lanciarono come lemmings uomini, donne e bambini per riportare in vita dei morti recenti, secondo un antico rito gallese. Qui negli anni Duemila troviamo la solita accoppiata mamma egoista/ figlia adolescente isterica. Le due si stanno recando dall'ex marito nonché papà della ragazzina che per chissà quale strano motivo ha deciso di condurre una vita eremitica in un luogo dimenticato da Dio ma non dalle antiche divinità gallesi che iniziano a perseguitare la famiglia attraverso ritorni di anime dannate dall'Oltretomba. </div>
<div style="text-align: justify;">
Io di questo thriller non ho capito tantissimo, l'ho trovato molto caotico e pasticciato, privo di un filo conduttore serio e di colpi di scena anche solo lontanamente credibili. Tutto si riduce nel morire per far ritornare in vita chi è appena morto in uno scambio direi infinito e assai noioso. </div>
<div style="text-align: justify;">
Brividi non pervenuti nonostante l'uso dei soliti occhi bianchi, delle apparizioni improvvise e dei rumori provenienti da muffose soffitte. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il cast sarebbe anche di livello se non fosse per uno sviluppo narrativo che non permette grandi exploit da parte di Maria Bello e Sean Bean, quasi impietriti e imbarazzati davanti alla pochezza di questo filmazzo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Voto 5</div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-2957326680893862792014-04-15T15:28:00.002+02:002014-04-15T15:28:19.426+02:00L'astronave degli esseri perduti (1967)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img352.imageshack.us/img352/2489/istantanea2008030810094jt4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img352.imageshack.us/img352/2489/istantanea2008030810094jt4.jpg" height="320" width="225" /></a></div>
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Fantascienza ed effetti speciali anni Sessanta per questo film britannico che racconta la scoperta di un'astronave aliena all'interno della metropolitana di Londra. L'inverosimile all'ennesima potenza così come certe soluzioni puerili la fanno da padrone in questi soporiferi novanta minuti di girato. Questo per dire che non tutto ciò che viene dal passato è stratosferico anzi il più delle volte ci si trova davanti a ciofeche pazzesche.</div>
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Stavolta gli alieni hanno la forma di cavallette troppo cresciute e provengono da Marte. Le loro conoscenze sono talmente superiori alle nostre che riescono addirittura a creare degli uomini scimmia antenati dei nostri progenitori e a piazzarli sulla Terra milioni di anni prima della comparsa dei primi uomini. I loro poteri si concretizzano nel presente con onde elettromagnetiche che influenzano la popolazione londinese spingendola a sterminare qualunque cosa si muova, ma fortunatamente tutto si risolve grazie allo scienziato di turno.</div>
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Boh, caotico e con un cast di nessun richiamo. Evitabilissimo.</div>
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VOTO 5</div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-20022104911016878712014-04-12T15:12:00.002+02:002014-04-12T15:12:27.498+02:00Cittadino dello spazio (1955)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img594.imageshack.us/img594/5893/thisislandearth1955.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img594.imageshack.us/img594/5893/thisislandearth1955.jpg" height="222" width="320" /></a></div>
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C'è sempre un certo fascino a scoprire per la prima volta piccoli gioielli cinematografici che rappresentano nella loro ingenuità i primi risultati di tecnologie avveneristiche. <i> </i></div>
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<i>Cittadino dello spazio</i> è uno dei primi esempi di film di fantascienza nella storia del cinema mondiale e da molti è considerato una vera e propria pietra miliare oltre che un eccezionale cult movie. La trama è quanto di più fantasioso si possa pensare: i migliori scienziati del mondo vengono condotti in un centro sperimentale per aiutare un popolo alieno a rinconquistare il proprio pianeta, quasi distrutto dalle guerre. I protagonisti sono il classico belloccio dal ciuffo impomatato e la donna svenevole che insieme cercano di fuggire dalla gabbia dorata in cui sono stati rinchiusi dagli alieni per poi essere condotti fino a Metaluna. Qui scopriamo un mondo senza più vita. Naturalmente i due terrestri riescono a scappare aiutati dall'alieno buono e saggio e così si arriva al classico happy end. </div>
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Gli alieni sono del tipo umanoide con grande abbronzatura e fronte altissima, capelli bianchi e grande tecnologia (e infatti non ci si spiega come mai abbiano bisogno di ingegneri terrestri per risolvere le loro beghe spaziali). Sono presenti anche dei mutanti in forma di insetto che danno quel pizzico di horror spaziale che non guasta mai. </div>
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Il film è godibile e ben realizzato se si tiene conto dell'anno di produzione. Molti problemi vengono risolti con l'uso di scenografie dal contenuto spaziale che dovrebbero dare l'idea di un mondo alieno alle spalle dei protagonisti, così come le luci verdi, rosse e blu che vengono utilizzate per visualizzare l'energia aliena.</div>
<div style="text-align: justify;">
Voto: 7 </div>
..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-90798261373780550122014-04-05T22:43:00.000+02:002014-04-05T22:43:09.805+02:00Il buio oltre la siepe (1962)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhITveseJ56iSBEkyuVqMno3NgHMFbdC6AwUA61gXZ_SE9gFQ8k6hnDZaErC444I443jJzz7dxXvLP_HgpQC41J33TE_GNW-sfWs-WTbW7l_mXcTiLoSV5lLq8HYtKFVv-vrzIN9ARbf6mn/s1600/buiolsiepe.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhITveseJ56iSBEkyuVqMno3NgHMFbdC6AwUA61gXZ_SE9gFQ8k6hnDZaErC444I443jJzz7dxXvLP_HgpQC41J33TE_GNW-sfWs-WTbW7l_mXcTiLoSV5lLq8HYtKFVv-vrzIN9ARbf6mn/s1600/buiolsiepe.jpg" height="320" width="262" /></a></div>
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Un classico della storia del cinema che ho visto oggi per la prima volta. </div>
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I temi al centro della storia sono sostanzialmente due: il razzismo della provincia americana e il pregiudizio verso ciò che non conosciamo o che riteniamo diverso da noi e perciò conseguentemente negativo. Questi due grandi filoni corrono paralleli per tutto il film fino a intrecciarsi indissolubilmente sul finale, bello e commovente come solo una certa Hollywood è capace di fare.</div>
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Il film è in un piacevolissimo bianco e nero che sembra quasi anacronistico rispetto alle tematiche trattate, tuttora moderne e attuali e per molto tempo tabù per le grandi case cinematografiche americane ossia il razzismo e lo stupro. </div>
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Molto delicato tutto il segmento dedicato alle piccole grandi avventure dei due fratellini Jen e Scout, l'uno maturo e sensibile, l'altra scapestrata e maschiaccio. Molto realistico e avvincente il processo in cui prevale la morale tradizionale americana con l'ingiusta condanna del povero ragazzo afroamericano per una violenza sessuale mai commessa su una donna bianca (in realtà picchiata e sottomessa dal suo stesso padre, un lurido contadino del Sud). </div>
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Su tutto questo giganteggia il grande Gregory Peck, padre affettuoso e uomo progressista, avvocato delle cause perse e vedovo, costretto dalle circostanze a crescere da solo due bambini che inizialmente lo vedono come una persona debole ma che proprio nello svolgersi della storia capiranno la grandezza del proprio padre. </div>
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Il film segna anche il passaggio dall'età dell'innocenza a quella della consapevolezza, ma anche dal pregiudizio (alimentato dalle ciarle di quartiere) alla comprensione (vedi la scoperta che in realtà il misterioso vicino che i bambini immaginavano come un mostro in realtà era un ragazzo sensibile e coraggioso, pronto a salvare la loro vita anche a rischio della propria).</div>
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<a href="http://screencrave.com/wp-content/uploads/2009/05/theunivitedheader09-5-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://screencrave.com/wp-content/uploads/2009/05/theunivitedheader09-5-1.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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Manicomio: una ragazza viene prelevata dalla sua asettica stanza per fare ritorno a casa dopo lunghe sedute di terapia per elaborare il lutto conseguente alla morte della madre a causa di un incendio scoppiato in una notte d'estate. Nella grande villa al lago troviamo suo padre ufficialmente fidanzato con una bella e stronza biondona che sembra celare un oscuro segreto... </div>
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Ho trovato questo thriller ECCELLENTE. E la cosa bella è che non me lo aspettavo minimamente. Ero già pronta a schiacciare il pulsante stop con aria annoiata e rassegnata all'ennesimo esempio di pessimo cinema americano di serie zeta. Beh invece la sorpresa è stata massima.</div>
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Ci troviamo davanti ad un classico thriller psicologico dove diventa essenziale (ma questo lo capisci solo alla fine) osservare tutto con la massima attenzione per non arrivare spiazzati al colpo di scena finale, che in questo caso è ben congegnato e sensazionale. Niente viene lasciato al caso, tutto è spiegato nei minimi dettagli così da permettere allo spettatore (anche il più lento a capire i finali dei film) di evitare quelle penosissime ore trascorse su google alla ricerca della spiegazione del cinefilo fighetto di turno.</div>
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Il cast non è il massimo della vita. Facce femminili molto americane, dotate di due espressioni (sgomento e apatia). Ma fortunatamente almeno in questo caso è la STORIA che conta e non chi la porta in scena, perciò questi piccoli difetti possono essere facilmente superati lasciandosi traghettare dalla narrazione.</div>
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VOTO 8,5 </div>
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..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^..http://www.blogger.com/profile/14808132768249473556noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6282574082936974821.post-68680298126427842672014-03-22T11:51:00.002+01:002014-03-22T11:51:27.198+01:00Joyland - Stephen King (2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ka-tet-corp.com/portal2.0/files/posted_images/4513/182384_539005296138056_255564958_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ka-tet-corp.com/portal2.0/files/posted_images/4513/182384_539005296138056_255564958_n.jpg" height="320" width="224" /></a></div>
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Estate del 1973. Il giovane universitario Devin Jones decide di trascorrere le vacanze lavorando nel parco divertimenti di Joyland, sia per fare qualche soldo sia soprattutto per cercare di dimenticare la ragazza che gli sta spezzando il cuore. Qui conosce altri ragazzi che come lui hanno scelto di lavorare al Luna Park e con loro trascorre le torride ma formative giornate nel parco giochi, iniziando a farsi apprezzare dai burberi "figli del carrozzone" ossia coloro che gestiscono Joyland. Entrando in confidenza con la gente del luogo Devin viene a conoscenza di un fatto misterioso e agghiacciante avvenuto all'interno del castello stregato: una ragazza era stata uccisa al suo interno e da allora molte persone dicevano di averne visto il fantasma. Naturalmente il ragazzo è vinto dalla curiosità e inizia a investigare intorno alla faccenda, soprattutto perchè l'assassino non era mai stato identificato. Nel frattempo conosce anche il piccolo Mike (malato di distrofia) e sua madre che vivono in una grande casa lungo la spiaggia...</div>
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Romanzo di formazione ma anche piccolo esempio di noir dei giorni nostri. Devin rappresenta il ragazzo che arriva all'età adulta attraverso le delusioni d'amore, il primo lavoro, la prima esperienza sessuale con una donna più grande di lui e con la presa di coscienza che il mondo è un luogo spesso brutto e ingiusto. Ciò non toglie che per lui l'estate e l'autunno trascorsi lontano dalla sua routine non cambiano totalmente il suo modo di vivere in quanto una volta risolto il mistero decide di tornare all'università e lo ritroviamo in primavera innamorato di un'altra ragazza e quasi dimentico della promessa fatta a Mike di andarlo a trovare prima che stesse troppo male. Questo è un elemento abbastanza frequente nei romanzi di King: spesso i personaggi coinvolti in una storia macabra, avventurosa, tragica, finiscono sempre per tornare alle proprie esistenze chiudendosi a riccio rispetto a quello che hanno passato (It è uno degli esempi più celebri da questo punto di vista).</div>
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Il bello di questo romanzo è la sua semplicità. Penso che l'intento principale del suo autore non fosse il racconto di un crimine efferato ma la cornice nella quale si inserisce ossia come ho detto prima il passaggio dall'età del cazzeggio a quella delle cose serie. Questo si capisce molto bene dal fatto che la parte "gialla" del romanzo è abbastanza semplicistica e non coinvolgente tirata su unicamente dall'apparizione di alcune entità spettrali che conosciamo però solo per via indiretta in quanto essendo il romanzo in prima persona e non avendo mai il protagonista visto alcun fantasma sappiamo della loro esistenza nella storia solo grazie alle testimonianze degli altri personaggi. </div>
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Affascinante la scelta di ambientare la storia in un Luna Park, un luogo che abbiamo amato e un po' temuto da bambini e che sta lentamente e inesorabilmente scomparendo dalle nostre città soppiantato da realtà più grandi come Gardaland, Eurodisney e altri enormi parchi tematici. </div>
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Il romanzo è breve per chi è abituato ai grandi tomi tipici di Stephen, ma soprattutto è breve perchè si legge veramente tutto d'un fiato e si fatica a tenere da parte qualche pagina per i giorni successivi all'acquisto. Scritto benissimo (ma non è una novità) e con un finale realmente commovente come capita nei romanzi di Stephen King che prediligono l'aspetto umano rispetto alla ricerca del brivido.</div>
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Ottimo.</div>
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Voto 8 </div>
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<a href="http://media.cineblog.it/1/1b0/LO-SPECIALISTA-STALLONE-620x350.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://media.cineblog.it/1/1b0/LO-SPECIALISTA-STALLONE-620x350.jpg" height="180" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Che film insipido!!</div>
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Diciamoci la verità: gli anni Novanta raramente hanno offerto a noi spettatori film degni di nota. Tutto patinato, molto incentrato sul cast, poco interesse per la storia. Questo film sintetizza il peggio di quell'epoca. La trama è abbastanza farraginosa: da una parte i cattivi (malavitosi che anni prima hanno ucciso i genitori della protagonista, assetata di vendetta) dall'altra il buono (Sly nelle vesti di uno specialista di ordigni esplosivi che per l'occasione si traveste da vendicatore della donna). </div>
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Cattivi tagliati con l'accetta, la protagonista femminile bellissima e un po' bastarda, l'eroe buono pieno di conflitti interiori ma con alti ideali. Tutto già visto mille volte e perciò poco appassionante. </div>
<div style="text-align: justify;">
Sharon Stone in questo film è all'apice della sua fama così come lo stesso Stallone. Entrambi scelti probabilmente per questo motivo, ma mentre Sly è perfettamente nella parte, la Stone sembra quasi inutile. La scena di patinatissimo sesso ci mostra il fondoschiena nudo di entrambi e questo è tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Evitabile.</div>
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Voto 5</div>
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<a href="http://cinemacomrapadura.com.br/imagens/2013/08/20130805-cop-land-239047l.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://cinemacomrapadura.com.br/imagens/2013/08/20130805-cop-land-239047l.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Cop land è la cittadina immaginaria di Garrison poco distante da New York creata e abitata unicamente da poliziotti corrotti. L'unico personaggio onesto è lo sceriffo del posto (interpretato da un grassoccio e dimesso Sylvester Stallone) mezzo sordo e con ben poco carattere. Ma come succede spesso nei film interpretati da Sly l'antieroe diventa improvvisamente l'eroe dei nostri giorni e risolve la situazione con coraggio e una buona dose di pallottole.</div>
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Il film è un tipico prodotto anni Novanta che vive sul ritmo forsennato e soprattutto sui nomi in cartellone. Qui sono decisamente tanti: Ray Liotta, Robert de Niro, Harvey Keitel. Tutti magistrali e nel pieno delle loro forze. </div>
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Voto 6,5 </div>
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