domenica 19 luglio 2009

0 Domenica tra tuffi e bignè


Il pranzo domenicale, in Italia, è sempre sinonimo di grassi saturi. A casa mia ciò avviene rare volte durante l'anno per
-mancanza di fantasia
-stomaci non allenati
-poca perizia a livello culinario
Ora, non voglio dire, e mai mi permetterei di farlo, che in famiglia non sanno cucinare ma dico solo che siamo ben lontani da quelle tradizionali tavolate di italica memoria che si possono trovare dietro un gran numero di porte chiuse, segnalate da profumi inebrianti che scivolano fuori da finestre e da bambini urlanti simili a copertoni di un Suv. A casa mia si cucina abbondantemente solo quando c'è l'Ospite.
Oggi invece c'era una gran quantità di roba: ravioli di patate con ragù, rotolo di carne ripieno di tutto, insalatina e bignè finali. Non essendo in gran forma e avendo anzi ridotto drasticamente la mia razione giornaliera di calorie tutto questo ben di Dio mi ha tramortito come un Hokuto di Kenshiro...non sono esplosa dall'interno ma quasi. Non ho mangiato poi così tanto ma la quantità ingerita mi è bastata per dirigermi a letto e crollare come un peso morto sino alle 16. A quel punto, dopo i tipici sogni strani delle sieste pomeridiane, ho acceso la tv e ho scoperto che c'era la finale dei Tuffi. In realtà non me n'è mai importato una pippa di questa disciplina con donne simili a supposte e uomini con lo slip sovraccarico...però a volte il tricolore mi coinvolge e sapendo che c'erano la Cagnotto e la Marconi ho proseguito nella visione.
Beh, come al solito un 4 posto perchè l'italiano nello sport è peggio che l'italiano nel lavoro: inizia a mettersi sotto solo quando è già pronta la lettera di licenziamento.
Non abbiamo la capacità di sopportare la tensione, di essere spietati e con l'atteggiamento di superiorità dei cinesi, dei russi o degli americani. Non puoi iniziare a lottare quando ormai è tardi, non si possono buttare via 4 anni di preparazione atletica e fallire proprio quando il Mondiale si svolge a casa tua.
Non c'è orgoglio e poi si parla tanto male del Calcio. Alla fine in tutti gli sport (tranne forse nella scherma) siamo delle mozzarelle scadute da due mesi. Sono molto curiosa di vedere il grande Re delle Sette Piscine, Magnini. Dopo la fessata di aver fatto l'inviato all'Isola dei Famosi (ma anche un pochino prima) ha iniziato una parabola discendente da far paura. La verità è che lo sportivo italiano si vende per un piatto di fagioli..appena raggiunge un minimo di notorietà viene ammaliato dalle luci della ribalta e molla la passione di una vita per fare il cogl@@e tra le zinne della Arcuri e le noci di cocco della Ventura.

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