domenica 23 novembre 2014

0 Flo la piccola Robinson

Superati i 30 anni inevitabilmente si torna a provare il desiderio di riscoprire un pezzo di infanzia e allora che si fa? Ovviamente si cercano le serie animate che ci hanno fatto compagnia nei pomeriggi di tanti anni fa. Io ho scelto di riscoprire un anime che mi aveva fatto letteralmente sognare ai tempi della scuola elementare, ossia Flo. Riguardandolo con gli occhi di una over 30 beh devo dire che le sensazioni sono state addirittura più intense. Quando sei piccola tutto ciò che cattura la tua attenzione è Flo e le sue avventure sull'isola deserta, non ti smuove più di tanto il naufragio della povera famiglia Robinson o ciò che accadde al resto dei passeggeri. Da adulto invece cogli tutti gli aspetti più drammatici e ne soffri moltissimo. Come spiegare la commozione per la morte di tutti gli animali stivati nella nave sommersa dai flutti o la fine del povero asinello poco prima della partenza dall'isola? Ma il momento più emozionante è stato sicuramente il difficile momento in cui i naufraghi sono allo stremo delle forze sulla zattera che ipoteticamente dovrebbe portarli sulle coste dell'Australia. Ma non finisce qui. Ho trovato eccezionale (ed è un elemento che avevo rimosso negli anni) il modo in cui i creatori dell'anime hanno voluto approfondire il tema ecologico (rispetto della natura, coltivazione della terra, uso ragionato delle risorse disponibili) e hanno spiegato (in modo anche abbastanza realistico) come un essere umano possa sopravvivere su un'isola deserta con pochi attrezzi appartenenti alla civiltà ormai perduta. La visione degli episodi è stata insomma molto istruttiva ma come ho detto prima anche abbastanza straziante. L'ultimo episodio non lo ricordavo proprio e sembra quasi presagire un proseguio che in realtà non c'è mai stato.

 

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