domenica 27 aprile 2014

0 The dark (2005)

Gran Bretagna, verdi colline che si affacciano su spettacolari e spaventosi strapiombi da cui anni prima si lanciarono come lemmings uomini, donne e bambini per riportare in vita dei morti recenti, secondo un antico rito gallese. Qui negli anni Duemila troviamo la solita accoppiata mamma egoista/ figlia adolescente isterica. Le due si stanno recando dall'ex marito nonché papà della ragazzina che per chissà quale strano motivo ha deciso di condurre una vita eremitica in un luogo dimenticato da Dio ma non dalle antiche divinità gallesi che iniziano a perseguitare la famiglia attraverso ritorni di anime dannate dall'Oltretomba. 
Io di questo thriller non ho capito tantissimo, l'ho trovato molto caotico e pasticciato, privo di un filo conduttore serio e di colpi di scena anche solo lontanamente credibili. Tutto si riduce nel morire per far ritornare in vita chi è appena morto in uno scambio direi infinito e assai noioso. 
Brividi non pervenuti nonostante l'uso dei soliti occhi bianchi, delle apparizioni improvvise e dei rumori provenienti da muffose soffitte. 
Il cast sarebbe anche di livello se non fosse per uno sviluppo narrativo che non permette grandi exploit da parte di Maria Bello e Sean Bean, quasi impietriti e imbarazzati davanti alla pochezza di questo filmazzo. 
Voto 5

martedì 15 aprile 2014

0 L'astronave degli esseri perduti (1967)

Fantascienza ed effetti speciali anni Sessanta per questo film britannico che racconta la scoperta di un'astronave aliena all'interno della metropolitana di Londra. L'inverosimile all'ennesima potenza così come certe soluzioni puerili la fanno da padrone in questi soporiferi novanta minuti di girato. Questo per dire che non tutto ciò che viene dal passato è stratosferico anzi il più delle volte ci si trova davanti a ciofeche pazzesche.
Stavolta gli alieni hanno la forma di cavallette troppo cresciute e provengono da Marte. Le loro conoscenze sono talmente superiori alle nostre che riescono addirittura a creare degli uomini scimmia antenati dei nostri progenitori e a piazzarli sulla Terra milioni di anni prima della comparsa dei primi uomini. I loro poteri si concretizzano nel presente con onde elettromagnetiche che influenzano la popolazione londinese spingendola a sterminare qualunque cosa si muova, ma fortunatamente tutto si risolve grazie allo scienziato di turno.
Boh, caotico e con un cast di nessun richiamo. Evitabilissimo.
VOTO 5

sabato 12 aprile 2014

0 Cittadino dello spazio (1955)

C'è sempre un certo fascino a scoprire per la prima volta piccoli gioielli cinematografici che rappresentano nella loro ingenuità i primi risultati di tecnologie avveneristiche.  
Cittadino dello spazio è uno dei primi esempi di film di fantascienza nella storia del cinema mondiale e da molti è considerato una vera e propria pietra miliare oltre che un eccezionale cult movie. La trama è quanto di più fantasioso si possa pensare: i migliori scienziati del mondo vengono condotti in un centro sperimentale per aiutare un popolo alieno a rinconquistare il proprio pianeta, quasi distrutto dalle guerre. I protagonisti sono il classico belloccio dal ciuffo impomatato e la donna svenevole che insieme cercano di fuggire dalla gabbia dorata in cui sono stati rinchiusi dagli alieni per poi essere condotti fino a Metaluna. Qui scopriamo un mondo senza più vita. Naturalmente i due terrestri riescono a scappare aiutati dall'alieno buono e saggio e così si arriva al classico happy end. 
Gli alieni sono del tipo umanoide con grande abbronzatura e fronte altissima, capelli bianchi e grande tecnologia (e infatti non ci si spiega come mai abbiano bisogno di ingegneri terrestri per risolvere le loro beghe spaziali). Sono presenti anche dei mutanti in forma di insetto che danno quel pizzico di horror spaziale che non guasta mai. 
Il film è godibile e ben realizzato se si tiene conto dell'anno di produzione. Molti problemi vengono risolti con l'uso di scenografie dal contenuto spaziale che dovrebbero dare l'idea di un mondo alieno alle spalle dei protagonisti, così come le luci verdi, rosse e blu che vengono utilizzate per visualizzare l'energia aliena.
Voto: 7  

sabato 5 aprile 2014

2 Il buio oltre la siepe (1962)

Un classico della storia del cinema che ho visto oggi per la prima volta. 
I temi al centro della storia sono sostanzialmente due: il razzismo della provincia americana e il pregiudizio verso ciò che non conosciamo o che riteniamo diverso da noi e perciò conseguentemente negativo. Questi due grandi filoni corrono paralleli per tutto il film fino a intrecciarsi indissolubilmente sul finale, bello e commovente come solo una certa Hollywood è capace di fare.
Il film è in un piacevolissimo bianco e nero che sembra quasi anacronistico rispetto alle tematiche trattate, tuttora moderne e attuali e per molto tempo tabù per le grandi case cinematografiche americane ossia il razzismo e lo stupro. 
Molto delicato tutto il segmento dedicato alle piccole grandi avventure dei due fratellini Jen e Scout, l'uno maturo e sensibile, l'altra scapestrata e maschiaccio. Molto realistico e avvincente il processo in cui prevale la morale tradizionale americana con l'ingiusta condanna del povero ragazzo afroamericano per una violenza sessuale mai commessa su una donna bianca (in realtà picchiata e sottomessa dal suo stesso padre, un lurido contadino del Sud). 
Su tutto questo giganteggia il grande Gregory Peck, padre affettuoso e uomo progressista, avvocato delle cause perse e vedovo, costretto dalle circostanze a crescere da solo due bambini che inizialmente lo vedono come una persona debole ma che proprio nello svolgersi della storia capiranno la grandezza del proprio padre. 
Il film segna anche il passaggio dall'età dell'innocenza a quella della consapevolezza, ma anche dal pregiudizio (alimentato dalle ciarle di quartiere) alla comprensione (vedi la scoperta che in realtà il misterioso vicino che i bambini immaginavano come un mostro in realtà era un ragazzo sensibile e coraggioso, pronto a salvare la loro vita anche a rischio della propria).
 
 

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