martedì 4 agosto 2009

3 Boy band, riflessioni sul fenomeno anni 90



In quell'epoca di boy band dalle facce pulite come la candeggina gli unici che riuscivano a colpirmi con le loro melodie melodrammatiche e lo style very fashion (ironizzo naturalmente) erano i Backstreet Boys e ancor prima gli ormai vetusti Take That che vivevano il loro ultimo scampolo di successo legati a 4 sedie nel video di How deep is your love mentre il loro compagno di viaggio Robbie Williams prendeva il largo con la sua nuova carriera da solista. Balletti facili ma che all'epoca ci sembravano delle evoluzioni da vere etoile o da bracker di strada. Vestiti bianchi su abbronzatura scura (frutto di numerose sedute di lampada), capelli curati e crocifisso al collo oltre ad anelloni infilati a 4 dita su 5. Vocine da evirati e grande romanticismo che colpiva la teenager anni 90, ormai stufa del cantante sfigato all'italiana (Masini, Vallesi, Ramazzotti) e desiderosa di tornare ai poster appesi alla parete e alla smemoranda gonfia di foto, testi e poesie.

Rendiamoci conto che noi che eravamo adolescenti in quegli anni venivamo da un vuoto di idoli mica male: Duran Duran, Spandau Ballet, Wham...erano un lontano ricordo fatto di capelli mesciati e spalline da Mazinga Zeta. Erano VECCHI!! ultratrentenni senza un disco in classifica da anni. Avevamo voglia di musica facile ma anche di bei visi, di canzoni da cantare e pettegolezzi da dividere con la compagna di banco.

Ecco perchè le Boy Band hanno avuto un così grande successo. Sono nate nel momento giusto con i loro testi facili e forse un po' banali, orecchiabili e con video di grande impatto che mettevano in mostra il bell'aspetto dei componenti del gruppo (non sempre TUTTI belli, alcuni infatti non entravano mai nella Top Ten dei più appetibili, vedi Gary Barlow..grasso già da allora e onestamente orrendo nonostante il trucco e parrucco). Bei ragazzi che solo in alcuni rari casi erano autori delle canzoni che cantavano, spesso e volentieri nascevano grazie a qualche operazione commerciale non troppo dissimile da quella che qui in Italia ha dato vita al breve fenomeno Lollipop. Nessuno suonava uno strumento, erano lontani anni luce dall'aspetto classico della band in cui oltre all'estetica contava in misura considerevole anche la capacità artistica. La presenza doveva bastare..tanto è vero che raramente si poteva assistere a qualche perfomance dal vivo...il motivo è ovvio...lo studio di registrazione compiva dei veri e propri miracoli nell'annullare le numerose imperfezioni vocali che in una esibizione live si sarebbero pericolosamente tradite.

Ricordo una puntata di un Fantastico o di un Carramba in cui erano ospiti le Spice Girl (versione al femminile delle boy band), avevano cantato qualcosa a cappella su richiesta della Carrà e l'unica che si era dimostrata vocalmente preparata era stata Mel C. Lo stesso poi è capitato un po' con tutte le boy band che dietro lauto pagamento sono andati ospiti a trasmissioni italiane per dire CIAO ITALIA VI AMIAMO con le ragazzine che si strappavano i capelli o piangevano a dirotto davanti al televisore di casa. I manager di questi giovanotti li facevano apparire come dei bravi ragazzi della porta accanto e gli facevano dire le cose giuste (credo in Dio, mi confesso, non fumo, non mi drogo, non bevo, faccio Yoga, mi prendo la briga di far attraversare le vecchiette e raccolgo micini dagli alberi) ma si sa che poi a sipario calato qualcosa non andava per il verso giusto e molti erano incollati alla bottiglia o alla strisciolina bianca.

Penso che nessuno di noi all'epoca abbia mai avuto la convinzione che il fenomeno boy band sarebbe durato a lungo, anche la ragazzina più ina ina capiva che la bellezza non è eterna e che non è facile uscire fuori ogni stagione con una nuova hit che eguagli la precedente. Diciamo che gli stessi Take That, capostipiti del fenomeno se si tralasciano i meno famosi New Kids On The Block, non sono stati prolifici e il loro ritorno sulle scene non ha portato i risultati sperati ma solo l'impietosa visione di come si cambia in dieci anni di anonimato. Le carriere soliste sono andate male un po' a tutti se non consideriamo Robbie Williams che pur non piacendomi ha meritato la consacrazione come uno degli artisti britannici più dotati artisticamente. Una goccia d'acqua in mezzo al deserto.

Tante boy band sono nate dopo la "morte" di quelle precedenti sfruttando ancora un po' la scia e cavalcando successi dalla esse minuscola: 5ive (truzzoni e fintamente cattivi), Blue (puzza sotto il naso e importanti padrini come Elton John), Boyzone (quelli qui sotto che avevano tra le loro fila un giovane Ronan Keating e un omosessuale dichiarato_______vero scandalo per quei tempi ma grande stretta di mano da parte mia), East 17 (mi piacevano parecchio sinchè sono andati in frantumi per uso di droga), N'Sinc (poco noti in Italia nonostante la presenza dell'ancora imberbe Timberlake), Westlife (molto molto simili ai Boyzone...forse perchè entrambi irlandesi), in Italia è giusto citare anche i Ragazzi Italiani che pur essendo delle vere m__e leggo che hanno inciso ben 5 album. Da poco sono spuntati dal nulla anche i misteriosi Studio3 che penso abbiano ben poco traino commerciale e che abbiano successo più per un passaparola che altro. Hanno all'attivo 3 dischi ma nessuno ne ha mai sentito parlare.

Il fenomeno boy band è morto, ufficialmente e senza particolari scossoni. In fondo ora vediamo come leggende i vari gruppi anni 80 che in alcuni casi hanno avuto anche minor vita a livello temporale rispetto alle band anni 90 ma erano veramente capaci di creare gioielli musicali che tutti ancora canticchiano e che meritano un posto nella classifica delle 500 canzoni più belle al mondo. Un motivo ci sarà. Io non ho mai voluto indietro gli Spandau o i Duran perchè erano perfetti nella loro versione giovanile e trashona di quegli anni, mi fa pena rivederli ora con la panza e il riportino. Meglio ricordarli com'erano nella loro spregiudicatezza e nel loro misterioso fascino.

La musica lo sappiamo bene è cambiata, solo alcuni ricordano ancora qualche brano di queste boy band e lo denigra sputandoci sopra...però anche quello è stato un passaggio fondamentale che ha portato a qualcosa di meno piatto e più profondo. Una ricerca musicale che ha dato nuova linfa al cantautore buttando giù dalla torre il semplice esecutore, il balleronzo e il bel faccino. Il gusto musicale ora è più ricercato, più vario, non c'è più il fenomeno sociale...si onora Ligabue, Vasco Rossi, le band come i Negramaro ma chissà perchè chi vende di più continuano ad essere i cantanti. Vedi Marco Carta e Alessandra Amoroso, frutto dei lombi del medesimo talent e poveri burattini nelle mani delle case discografiche più interessate alla personalità e alla faccia piuttosto che alla creatività. Chi esce da X Factor muore artisticamente, è scientificamente provato. Giusy Ferreri aveva amicizie molto in alto e canta brani scritti per lei utilizzando una voce che a lungo andare stuferà. Non fa testo.

I Bastard che dovevano essere il fenomeno musicale dell'anno sono spariti nelle loro malghe...è triste ma è così.

A me la musica che si fa ora non mi piace, oddio posso dire che carina sta canzone ma poi passate due settimane mi rompo un po' le palle di sentirla e le radio ormai ti bombardano con la stessa traccia dal 89 al 108 megaherz. Non c'è più la voglia di far sentire tutti i generi musicali, ti impongono quelli che vogliono loro. Ecco perchè sto sempre attaccata al mio lettore con 400 canzoni vecchie e più recenti (ma non troppo) o a una radio in streaming completamente libera dalla pubblicità e dal deejay molesto. Mi sparo musica dagli anni 70 ai 90 e godo anche a riascoltare Relight My Fire dei Take That.
Qui in basso i Boyzone durante il loro effimero successo e più sotto in un'impietosa foto che mostra il passare degli anni e i pranzi troppo abbondanti




3 sentenze:

Laura ha detto...

Secondo me, a differenza di tutte le altre boy band o girl band che hai nominato, i Take That sono tornati dopo 10 anni avendo più successo di prima in Gran Bretagna. Non si possono paragonare le reunion di Spice Girls (che non hanno neanche portato a termine il loro tour)o Backstreet boys (che hanno fatto uscire solo un paio di canzoni)con quella dei TT che hanno fatto già 2 tours sold out in UK ed hanno ricevuto un sacco di premi per i loro album... Sicuramente all'inzio erano un'operazione commerciale e basta, ma adesso sono passati ad un livello superiore, e penso che chiunque ami la musica, potrebbe confermare la loro bravura!

..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^.. ha detto...

Effettivamente i Take That sono tornati con la seria intenzione di aprirsi un nuovo spazio nell'attuale mercato discografico mondiale...e sono stati intelligenti nel farlo senza cercare di sembrare dei ragazzini troppo cresciuti. Un po' come i Duran Duran ma con meno certezze di successo

Max ha detto...

Io non sono d'accordo affatto su quanto hai scritto a proposito dei Duran Duran. A parte il fatto che forse sono piu'fighi oggi che negli anni 80 (e nessuno di loro ha il riporto!) ma poi hai scritto che nei 90 i Duran "da anni non avevano un disco in classifica...", e il Wedding Album del 1993 dove me lo metti scusa? Sono rinati con quell'album, e che diavolo, Ordinary World e'stata considerata all'unanimita' la loro migliore canzone oltre all'album intero che ha spadroneggiato per mesi in tutte le classifiche mondiali. Dopo di quello c'e' stato il vuoto fino alla reunion del 2004 e'vero ma poi con suddetta reunion, i Duran hanno catalizzato su di loro l'influenza dei media mondiali (molto piu'di quanto siano riusciti a fare i finti Take That) facendo tesoro della ritrovata popolarita'. Oggi, giunti al terzo album dopo la reunion (All You Need Is Now) stanno sempre in mezzo, dalle Olimpiadi di Londra alla giornata della Terra, per cui direi che quando si parla di Duran Duran si puo'tranquillamente parlare di "mito" inossidabile che dura da oltre trent'anni dove la bravura nel suonare i loro strumenti e' emersa su tutto il resto, e,sembra strano a dirsi, ogni volta che escono con un disco nuovo e relativo singolo di lancio, questo e'sempre una ventata di freschezza nella stantiva (direi puzzolente) musica piagnucolosa di Negramaro,Moda'e Mengoni vari che infestano le emittenti nazionali.

 

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