lunedì 24 agosto 2009

0 Lost. Quinta stagione



Sto seguendo con grande fatica gli episodi della quinta stagione di Lost.

Lost è una di quelle serie che è partita col botto e che ti faceva sentire uno sfigato se eri tra i pochi che non seguivano le vicende dei sopravissuti del volo 815. Io per esempio la prima stagione non l'avevo seguita perchè se perdo la prima puntata di un telefilm difficilmente mi metterò a seguire la serie.

Poi l'estate dopo hanno dato in replica la prima stagione e ho iniziato a vederla con un po' di scetticismo convinta che sarebbe stata una cazzata pazzesca. Ora non aspettatevi che vi dica che poi ne sono rimasta folgorata tanto da diventare catatonica e sbavante davanti al televisore. Mi ha solleticato la curiosità senza conquistarmi del tutto.

Le cose sono migliorate parecchio con l'inizio della seconda serie dove finalmente sembrava che si iniziasse a vedere un qualche spiraglio in tanti misteri. Poi tutta la storia della botola è stata intrigante anche se alla fine si è dimostrata un tantino deludente. Gli Altri sono diventati sempre più una presenza fissa sino a svelare molti dei loro segreti. Le morti dei protagonisti spesso non le ho capite nè tanto meno accettate, tra parentesi penso che l'idea di far immolare il povero Charlie sia stata una cagata pazzesca. Con lui è morto l'umorismo e l'aspetto umano di tutta la faccenda visto che quelli rimasti sembrano tutti dei super eroi senza spessore. Persino Ana Lucia meritava un alito di vita in più e l'hanno fatta morire. Con lei se n'è andato il sadismo e il fascino latino.

Tutti noi poi pensavamo che con la terza o massimo quarta serie sarebbe finito tutto e avremmo saputo la verità sul progetto Dharma e sul destino dei nostri beniamini, magari con una spiegazione di corredo rispetto all'incidente aereo e agli intrecci che legano le loro vite così diverse. Invece gli autori ci hanno accontentato facendo tornare parte dei naufraghi nella civiltà lasciando sull'isola i poveri Sawyer e Jin a perdere sangue dal naso per improvvisi salti spazio temporali che c'entrano davvero come un peto in chiesa.

Gli autori avevano giurato che avrebbero svelato tutto con una spiegazione reale ma in realtà secondo me era molto più carina oltre che realistica la teoria dell'isola come Purgatorio piuttosto che questa puttanata senza capo nè coda con l'aggravante che gli scampati alla trappola dell'isola invisibile e ballerina, DEVONO RITORNARE NELL'ISOLA PER SALVARE I COMPAGNI RIMASTI. Ma ha senso tutto questo??

Io se fossi precipitata in un posto dove ci sono mostri, presenze, assassini, matti e se fossi riuscita a scappare per puro culo non credo che tornerei neppure se mi pagassero. Questi invece accettano come se niente fosse. Passi per Sun che vuole recuperare il marito, passi per Hugo che per aver raccontato la verità è finito in un manicomio, passi pure per il medico fallito Jack simpatico come una gomma da masticare incollata alle scarpe nuove...ma tutti gli altri??????

E poi niente ha senso, ma se pure lo avesse è comunque gestito malissimo con ritmi lenti e nessun colpo di scena veramente credibile. Forse sto iniziando a capire che questi salti temporali servono allo spettatore per saperne di più sugli inizi del progetto Dharma ma io li trovo superflui e fuorvianti.

Puntate tutte uguali con la prospettiva per niente allettante di un'altra serie, fortunatamente l'ultima. In America si erano rotti da una vita e mezzo e io mi chiedevo perchè...ora lo so. Evviva.

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