giovedì 6 agosto 2009

0 Wonder Boy I miss you


Ora con l'ultima generazione di console si può tranquillamente affermare che il videogioco è diventato un fenomeno di massa, un passatempo che allieta le serate tra amici (Guitar Hero, Singstar, Buzz), i bambini, le ragazzine, gli inesperti, i veterani, i cosiddetti casual gamer. L'offerta sul mercato è molto varia: Xbox (varietà e numero di giochi), Ps3 (lettore blue ray), Wii, Nintendo Ds. Non esiste più quella che sembrava l'eterna lotta tra Sega e Nintendo. La prima si è data alla macchia dopo il fallimento della sua ultima console Dreamcast (console a 128 bit non all'altezza delle sue sorelle maggiori) e la seconda è sopravvissuta resistendo egregiamente nella lotta tra Sony e Microsoft.
Questa è l'epoca del videogioco semplice e dalla grafica mostruosamente realistica. E' un'epoca che personalmente non mi piace per niente, dove fatico a trovare un gioco che si addica al mio gusto e alle mie esigenze ben distanti dallo sparacchiamento in prima o terza persona, dalla guida per immense città o dalla creazione di livelli idioti da mettere in rete (little big planet..scadente giochicchio lontanissimo dal MIO personale concetto di platform). Mi manca tutto, so che persino Final Fantasy XIII mi deluderà perchè sarà realizzato con l'idea di continuare nella pesantissima strada dell'action rpg game con un pizzichino di strategia togliendo la magia del ragionamento, della calma e del relax delle immense cittadine da visitare. Oltre allo humor nipponico..totalmente assente dall'ultimo episodio (Final Fantasy XII).
Sono una videogiocatrice di antichissima data. Non so bene da quando è iniziata la passione ma ricordo bene le estati trascorse a giocare nei cabinati a Ghost & Goblins, a invidiare con la bavetta all'angolo della bocca il commodor 64 di un amico d'infanzia e a incominciare a rompersi di non avere la possibilità di giocare anche a casa propria per l'ostinazione di genitori contrari a spendere grosse cifre per cazzate che mi avrebbero distratto dai compiti di scuola. Avevo decine di quei videogiochini da passeggio, sullo stile delle console portatili molto ANTE LITTERAM.
Poi è arrivata la promozione in seconda media e il premio. Il mio mitico Master System, console a 8 bit. Tanto voluto, tanto desiderato. Era la seconda metà degli anni 80 e ricordo come mi sembrasse impossibile accendere la console e giocare a Hang On, il giochino di moto che si trovava all'interno del sistema. Passavo giornate intere a curvare e superare quei pixellosi rivali che come me affrontavano intere giornate di corse per raggiungere un inesistente traguardo. Era un gioco che non aveva una fine, si basava solo sul passare del giorno (mattino, tramonto, notte) e sull'accumulo di punti. Era bellissimo nella sua monotonia, così come il gioco della chiocciolina a cui potevi accedere solo azzeccando una stranissima combinazione di tasti.
Solo dopo qualche tempo sono arrivati i videogiochi, quelli veri. Golden Axe, il guerriero che si muoveva in diagonale e mazzolava nani e esseri medievali da un quadro all'altro, Sonic porcospino dall'immensa velocità e dalla difficoltà abnorme. Mi soffermo proprio su Sonic per spiegare cosa volesse dire vivere in un mondo senza password o savepoint...ogni giorno si doveva riniziare da capo e sembra assurdo ma nè io, nè mio padre nè mia sorella ci rompevamo il c__o di rifare tutto. Ci attaccavamo alle 9 di sera e sino a mezzanotte, con gli occhi gonfi, rimanevamo incollati allo schermo con le dita intorpidite e la soddisfazione di essere andati avanti un altro pochetto. Ma il mio preferito rimarrà sempre e comunque Wonder Boy, il ragazzino protagonista del primo simil rpg. Per essere precisi, il primo Wonder Boy, è un platform nella forma più pura e non mi ha mai convinto del tutto. Il secondo e il terzo episodio hanno rappresentato il videogioco per eccellenza, un'avventura capace di trascinarti in un mondo magico e coloratissimo. Ricordo io che urlavo a mia sorella SALTA E SPARA, SALTA E SPARA!!! che poi era una stronzata perchè Wonder Boy aveva uno spadino e non un fucile, ma nella concitazione del momento mi usciva qualsiasi cosa dalla bocca. Ho ancora gli incubi per il labirinto finale dell'episodio numero due...potevi rimanere ore incastrato tra serpentelli e musica ossessiva. Notevole anche Wonder Boy nell'episodio uscito per Mega Drive (Wonder Boy in Monster World) che ricorderò sempre per i salti millimetrici che se sbagliavi potevano pregiudicare tutta la partita soprattutto nelle battute finali prima del Boss Finale. Cito anche Indiana Jones e l'ultima crociata, veramente formidabile, Shinobi, Forgotten Word e mille altri.
Il Mega Drive è stato il passo successivo, un passo obbligato perchè in quei tempi non era consentito passare impunemente da Sega a Nintendo, come ora si fa da Sony a Microsoft. C'era un codice d'onore che ti veniva automatico rispettare e poi ai possessori di Nintendo ho invidiato solo Zelda e Super Mario (che in questi giorni sto giocando in flash rompendomi dopo mezzo minuto di mangiafungo, prendi fiore, salta e elimina). Passare dagli 8 ai 16 bit è stato un salto di qualità ma devo dire che ho sempre preferito il Master System al suo fratello maggiore, in fondo il primo amore non si scorda mai.
Poi è successo qualcosa, ho smesso di acquistare le riviste specializzate (Consolemania) e mi sono buttata all'acquisto di una console che stava frantumando qualsiasi record di vendite. La prima Playstation. Anche qui amore a prima vista, giochi di una bellezza spettacolare e difficili, difficilissimi. Così come quelli delle console Sega. C'era sfida ma anche qualcosa in più, una grafica da urlo e spesso la localizzazione in italiano (una novità bomba per noi italici smanettoni): Crash Bandicoot, Medievil (quanto ho amato il primo e quanto mi ha deluso il secondo!!), Resident Evil, Tomb Rider e....FINAL FANTASY 8, 9
Per la Playstation 2 stesso identico discorso con il proseguio di alcune tra le serie più forti. C'erano le esclusive e ti sentivi un privilegiato a poterle giocare sulla tua piattaforma di gioco. In fondo tutti avevano la Playstation, non c'era vera concorrenza. Ora è tutto cambiato, tutti giocano tutto, si vuole il gioco perfetto ma che sia anche facile e abbordabile perchè la fetta di mercato si è ingrossata a dismisura. Il vecchio videogiocatore si sente un po' preso in giro e guarda questi nuovi giochi come delle bellissime opere d'arte senza anima, magari li compra ma dopo poco li ripone da una parte a prendere polvere. Io ho comprato più di un anno fa Oblivion e non sono riuscita a giocarci per più di una settimana, mi annoiava, lo spostamento a 360 gradi del personaggio mi portava a un passo dal vomito ed era troppo difficile e vasto. Ormai si va dalla facilità più letale (Lego) al casino più pazzesco con troppe strade da scegliere, troppa roba sul fuoco e poca linearità. Non so, penso che si sia perso molto per strada e che la mia passione di un tempo si sia molto attenuata, sino a spegnersi. Ho comprato sullo Store Final Fantasy 7 e ci giochicchio ogni tanto ma l'essermi abituata alle traduzioni in italiano mi rende tutto un casino nero, riconosco la complessità e la bellezza ma non riesco ad apprezzarne in pieno lo spirito. Penso che la Sony avrebbe come minimo dovuto inserire una patch per ovviare al problema visto che siamo nel 2009 ma alzo le spalle e mi adatto come posso sapendo che ormai il mercato del videogioco sta prendendo una china orrenda.
A volte rimpiango la bidimensionalità e la semplicità di giochi con cubettini invece di personaggi. C'era una magia che non c'è più.

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