domenica 5 luglio 2009

2 4 Luglio 2009. Biagio Tour


Ieri sabato diverso dal solito. Dopo 800 anni finalmente ho riprovato l'ebbrezza di essere pressata da circa 2000 persone che aspettavano, come me, che qualcuno si decidesse ad aprire i cancelli dell'Anfiteatro di Cagliari per farci poggiare le chiappe stanche e sudate su poltroncine in plastica o semplici gradini di pietra.
Prima tappa del Tour estivo di Biagio Antonacci.
Sul biglietto dicevano alle 20,30 ma in realtà solo dopo un'ora qualcuno si è ricordato che c'era una folla di scalmanati pigiati contro le sbarre che chissà perchè dopo aver speso dai 30 ai 60 euro voleva PURE entrare.
Mondo infame quello dello spalancatore di cancelli, lui col suo fisico da grizzly e l'auricolare nelle orecchie, con l'espressione truce e il cervello di un arachide. Ma perchè vogliamo parlare delle Stacca Biglietti?
Io direi SI PARLIAMONE PER FAVORE PER FAVORE PER FAVORE!!!
Ok, la smetto. Il fatto è che dopo aver perso contatto con la terra grazie allo spingi spingi laterale, diagonale, obliquo, orizzontale e verticale...finalmente riesco a superare i cancelli per scoprire che quella che staccava i biglietti in tailleur nero era nientepopodimenochè....la mia compagna di banco delle medie. Quella che dagli 11 ai 15 anni aveva due tappeti folti al posto delle sopracciglia, il baffo setoso, il capello untazzo e l'alito di giungla. Parlano tanto di Jacko, ma in realtà intorno a noi è pieno di gente che subisce strane metamorfosi nel corso della vita.
Lei è una che è passata dall'avere i gatti sopra gli occhi a farsi le sopracciglia sottili come un tratto di matita tanto da farti rimpiangere quei due cespugli di vita nella parte superiore della sua faccia. Poi da nera è diventata mesciata, poi di nuovo nera, poi di un altro colore, per poi riniziare da capo.
Ieri non l'ho riconosciuta subito perchè ho visto questa gradazione innaturale di biondo e ho perso un po' conoscenza, poi l'ho guardata bene e ho detto NOOOOOOO NUN CE POSSO CREDE. Era lei con la faccia spenta come al solito e una vitalità che poteva far invidia a un becchino. Alla fine comunque non ha neppure alzato lo sguardo mentre mi strappava il biglietto e un po' sono contenta, rimarrà nei miei ricordi storici la sua velocità di uno strappo ogni 2 minuti che ha rallentato gli ingressi di almeno un'ora.
Il concerto è stato tutto sommato BELLO, seppure niente per cui strapparsi i capelli. Davvero pochino rispetto alla cifra spesa per avere un posto in platea. Lui è stato molto bravo, forse uno dei pochi in Italia che abbia una resa vocale dal vivo che non ha niente da invidiare alle tracce su cd. Grande energia (Angela, Liberatemi, Non è mai stato subito, Pazzo di lei, Convivendo) ben integrata con momenti più intimisti (Quanto tempo e ancora, Se io se lei, Alessandra). Conclusione più che ottima con la strappalacrime Così presto No.
Lo scenario era suggestivo ai massimi livelli, così come può essere solo l'Anfiteatro Romano. Lui era in splendida forma. Il gruppo che lo accompagnava, pur essendo spartano, ha svolto il suo compito in modo onesto con picchi di vera bravura più volte raggiunti dal chitarrista Saverio Lanza.
Avrei voluto più canzoni e infatti un po' mi rompe che sia iniziato in ritardo e finito prima del previsto lasciando fuori canzoni che mi piacevano. Me ne faccio una ragione pensando che alla fine capita in tutti i concerti di cantanti che hanno tanti album alle spalle e che non possono più inserire in scaletta tutti i successi di una vita.
Un paio di parole le spendo per una canzone che è riuscita a farmi piangere ed emozionare nonostante prima d'allora l'avessi sentita milioni di volte senza provare niente. Una canzone di cui non avevo capito il testo o che comunque avevo interpretato banalmente. In realtà non parlava di un amore lontano o rivissuto con rimpianto, ma sono le parole di una persona che non c'è più, di qualcuno che con la sua morte ci ha reso tristi e inconsolabili ma che ci sta dicendo di tornare a sorridere. Parlo di Sognami.
La serata si è conclusa a mezzanotte e mezzo. Un fiume in piena di donne di ogni età che continuava a ripetersi ossessivamente "ma hai visto che bel culo che aveva?".

2 sentenze:

Anonimo ha detto...

"La tua ultima storia d'amore" in realtà il titolo è Così presto no...
ciao

..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^.. ha detto...

Touchè!! apportata immediatamente la correzione. Grazie per la precisazione!!

 

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