domenica 12 luglio 2009

0 Dylan Dog 151. Il Lago nel Cielo


Soggetto & Sceneggiatura: Cristina e Pippo Neri
Disegni: Bruno Brindisi
Trama: Dylan è in momento di strana malinconia e ci mostra una stanza mai vista nella sua misteriosa casa di Craven Road n.7 : una camera che contiene tutti i suoi ricordi, appunti, casi risolti e irrisolti e numerose fotografie. Proprio in una di queste vede una bambina che in un primo momento non riesce a riconoscere, ma che poi (casualmente) grazie al quotidiano del giorno scopre chiamarsi Spring Shorend. Era una sua compagna di scuola che era presa di mira da tutti per le sue visioni "acquatiche" (sosteneva infatti di poter comunicare con degli esseri fatti solo di H2o). Dylan l'aveva poi persa di vista quando lei aveva cambiato scuola ma grazie ad un articolo di giornale scopre che è diventata presidentessa di un'importante holding chiamata Lomax. Spring non è più la ragazzina timida di un tempo ma è diventata un osso duro, una donna intrattabile e sempre pronta a licenziare chiunque non rispetti i suoi ordini all'istante. Dylan ignora tutto questo sinchè non la incontra in occasione del funerale del nonno di lei. Nel piccolo paese natio, Spring inizia a rivivere le sue fantasie di bambina e rivede dopo tanti anni gli acquatici, un popolo che vive nel fondo del lago e che tanto tempo prima l'aveva rapita e portata sott'acqua. Spring chiede l'aiuto di Dylan e insieme noleggiano una barca per andare a esplorare la superficie del lago (privo di pesci e temuto da tutti gli abitanti del paese). Improvvisamente scoppia un fortunale e i due vengono gettati in acqua dalle correnti impetuose. Perdono conoscienza e si risvegliano sul fondo del lago che nel frattempo si è completamente svuotato rivelando la strana città scavata nelle pareti del lago e abitata da esseri fatti unicamente d'acqua. Tra questi, che in realtà sono solo riflessi di persone reali, si distingue una creatura di sesso femminile che rivela a Dylan molti segreti sul lago e sulla stessa Spring.
Commento: stavolta, dopo un paio di numeri veramente scadenti, si è finalmente tornati ad un minimo di qualità sia per il soggetto scelto e sviluppato sia per i disegni, opera del grandissimo e insuperabile Brindisi. Il tema è fantasioso e alquanto originale nella base di partenza, gli Acquatici misteriosi esseri che vivono in fondo al lago. Ok ricorda un po' Atlantide (che infatti è citata a sua volta nel corso della storia) ma è pur sempre un argomento affascinante e in questo caso anche coinvolgente sin dalle prime battute. La storia ha un bel ritmo, i personaggi forse vivono un po' di stereotipi: la donna che diventa dura e rigida dopo essere stata costretta ad abbandonare le fantasie dell'infanzia, i classici abitanti della Gran Bretagna con le loro superstizioni e l'inossidabile diffidenza verso i forestieri. Un briciolo di umorismo, un bel po' di ricordi rispolverati e un lieto fine quasi telefonato. Ho trovato la vicenda un po' confusionaria nel suo essere ricchissima di spunti che però non sono stati pienamente sviluppati da chi ha creato il soggetto, in questo caso la moglie e il cognato di Tiziano Sclavi. Un albo, come accennavo qualche riga sopra, disegnato con estrema bravura da un Brindisi in grande spolvero. Le espressioni facciali sono più che realistiche così come le mattane della protagonista e la comicità di alcune vignette che inframezzano la vicenda portante.
Voto: 6.5

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