mercoledì 15 luglio 2009

0 Violenza e impunità. Benvenuti in Italia


Normalmente non commento notizie serie nel mio blog, tendo sempre a lasciare al giornalista venduto o al contestatore virtuale la grana o l'orgasmo di analizzare gossip, porcate e cronaca nera che avvengono nel nostro Stivale ormai ripieno sino all'orlo di escrementi freschi e maleodoranti.

Stavolta però le news sono così incredibilmente scioccanti e vergognose che non posso fare a meno di spenderci su due parole e pazienza se poi mi faranno chiudere il blog o mi manderanno a svolgere servizi di pubblica utilità a Villa Certosa.

Diciamo che possiamo sintetizzare il tutto in tre punti:

1) La sentenza sulla morte di Gabriele Sandri. Ora, per carità di Dio, non sono mai stata e mai sarò dalla parte dell'Ultrà. Il calcio è il mio sport preferito, andavo spesso allo stadio a vedere le partite del mio Cagliari ma poi quando ho capito che stava diventando un rischio per me e mio padre (umili tifosi da settore distinti) per la presenza costante di gente facinorosa o per il poliziotto sempre pronto alla perquisizione nonostante fosse chiaro che chi aveva di fronte era un impiegato pubblico o uno studente, beh a quel punto sono passata al pacifico abbonamento televisivo. Però non ho mai capito la violenza del manganello, l'uomo o la donna in divisa che senza andare per il sottile ci danno dentro senza preoccuparsi se tra la folla da menare ci sia un ragazzino o un padre di famiglia, una coppia di fidanzati o una casalinga. Il calcio ormai lo sappiamo è una roba da vergogna, giro di soldi infinito, società in difesa del tifoso violento, mercenari in pantaloncini alla ricerca dell'ingaggio più alto e altre porcherie su questo stile. Io posso anche accettare che il poliziotto possa smanganellare uno che gli sta tirando addosso pietre da due chili ma come si fa a sparare da un lato all'altro di un Autostrada mirando ad altezza uomo (dopo aver allargato le gambe e preso la mira) senza porsi il problema dell'uccisione di un essere umano? sparare capite? e poi perchè? si trattava di un rapinatore in fuga? di un pluriomicida ricercato da 5 stati diversi? no gente, era uno che andava allo stadio per seguire la sua squadra. Io non so se poi avesse in macchina spranghe e dovesse far la festa a qualche juventino ma, in ogni caso, non è proprio possibile che uno che ha la divisa si metta a fare il cow boy in un western da due soldi. Si chiama Spaccarotella. Bel cognome. Ieri la sentenza: 6 anni. Omicidio colposo che in italiano spicciolo significa che è stata una fatalità non voluta, un tic del dito. Inutile dire che ci troviamo di fronte all'ennesima copertura di un uomo in divisa, l'ennesima porcata all'italiana che permette al signor Spaccarotella di poter dire che è stata fatta giustizia e che spera di poter tornare subito al suo lavoro. Certo, perchè qualcuno ha mai seriamente pensato che passerà i 6 anni in galera o che sarà sollevato dal suo incarico? siamo in Italia signori e signore e come tutti sanno la giustizia non esiste, è solamente spreco di denaro pubblico per arricchire gli irreprensibili togati in nero che ci mettono 10 anni per arrivare ad una sentenza di colpevolezza ma massimo due per un'assoluzione. La Giustizia va alla malora ormai è chiaro, ma cosa si può dire di tutti questi individui che hanno il porto d'armi e il solletico nell'indice? quanti figli e quante mogli sono state fatte fuori da padri e mariti che svolgevano il mestiere di guardie di finanza, poliziotti, carabinieri o militari? uno imbraccia un arma per uccidere inutile stare qui a raccontarci la favola del bravo ragazzo che decide di entrare in polizia per salvare delle vite e per sconfiggere il male. Non siamo in un fumetto della Marvel, siamo nella dura e spietata realtà.

2) Morte del caporalmaggiore Di Lisio di stanza in Afghanistan. Il governo sono anni che ci spara la cazzata della missione di pace Fate Bene Fratelli. Altro che pace, qui si imbracciano mitra e pazienza se è per la difesa di una popolazione o per aiutare gli americani a far fuori i Talebani. Scusate ma io non riesco a chiamarla pace, la sua definizione è guerra. Se penso alla parola pace penso ad Emergency, al missionario, alla Croce Rossa, a tutti quei volontari che si spaccano il culo per salvare veramente delle vite umane. Il soldato cosa fa oltre a fumarsi una sigaretta dietro l'altra, guardare in un mirino e rimpolparsi il conto in banca? se penso a gente che si è fatta un mazzo in una guerra che non ha voluto ma che è stato costretto a combattere penso a quei poveracci che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale, quelli che venivano dalla terra e lasciavano a casa la famiglia rischiando la vita per la patria. Ma questi soldatini odierni con il loro taglio di capelli alla moda e la voglia di far carriera come li vogliamo chiamare? eroi? come quel mercenario che prima di essere stato fuori ha urlato con baldanza guardate come muore un italiano? ma dovrei commuovermi per caso? dovrei accettare il funerale di stato con le bandiere tricolori sulle bare? ma per favore. Il militare morto aveva persino il tempo di scrivere su Facebook, spiegarci che era troppo di destra e che questa sporca guerra qualcuno la doveva pur combattere. Naturalmente ora si sprecano i neo gruppi in commemorazione del defunto, eroe che difende la patria. Scusa hai detto patria? ah, non sapevo che l'italia avesse cambiato dislocazione geografica nel corso degli anni...sarà una nuova deriva dei continenti. Mi spiace ma io non accetto nessun tipo di guerra, non capisco perchè sprecare denaro pubblico per missioni che non servono a nessuno invece di utilizzarli per tutto quello che manca nel nostro Paese, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando. La cosa più rivoltante non sono state, per una volta, le parole di Berlusconi che appartiene ad una fazione politica da sempre pro-guerre ma quelle del presidente della Repubblica, l'ex comunista Napolitano che riesce a dire che è comunque giusto continuare. Un uomo che sta ripudiando tutte le sue idee politiche per baciare la mano al Papa, giustificare guerre e pasticci politici. Non aggiungo altro, che è meglio.

3) Lo stupratore Luca Bianchini. Ecco l'ho scritto. Mi sembra di essere la prima a non usare il termine "presunto" per definire questo strano individuo dalla faccia da disturbato. La domanda è: ma cosa serve di più oltre al DNA, i numeri della targa, le videocassette porno (tutte su violenze carnali), le crocettine sulla cartina geografica di Roma che corrispondono ai tentativi di stupro, gli articoli conservati, la pistola paralizzante, il coltellaccio, la testimonianza di due donne che hanno riconosciuto in lui il loro stupratore? va bene che siamo in Italia e neppure se becchi uno con l'arnese di fuori pronto a violare una donna in un parcheggio lo metti dentro ma qui si esagera per davvero. Ma cosa aspettano? ah si probabilmente la perizia psichiatrica che confermerà l'infermità mentale e lo assolverà per incapacità di intendere e di volere. Oppure no aspettate, c'è l'ultima: forse non possono incriminarlo perchè mancano i trofei che lo stupratore si portava via, ossia gli slip delle vittime. Accidenti, inciampiamo sulla mutanda! e come facciamo ora? tralascio l'assurdità delle testimonianze dei compagni di partito di Bianchini che ce lo dipingono come Frate Cipolla, e mi soffermo sulla misteriosa fidanzata che in un anno non si è accorta di niente. Ma sarà possibile questa cosa? forse non gliela dava e lui cercava altrove, forse non l'ha mai guardato veramente in faccia perchè io, vi confesso, da uno con quei lineamenti non avrei accettato neanche un cremino algida figuriamoci un passaggio a casa. Sono veramente senza parole. Mi chiedo, tutte queste lungaggini dipenderanno dal fatto che non si tratta del solito romeno o albanese ma di un semplice italiano della media borghesia? perchè è un uomo di partito? perchè la giustizia dovrebbe rimangiarsi la precedente assoluzione e ammettere la toppata? francamente non ne ho la più pallida idea. Rispetto a certi individui la penso in modo diverso da Calderoli che chiede la castrazione chimica, io sono per metodi più vecchia scuola, tipo lasciarlo in pasto alla folla e vedere che succede. Tutto questo mi sconvolge, penso a quelle donne che non potranno mai più vivere una vita normale e mi incazzo. Perchè si tende sempre a tutelare il colpevole e mai la vittima? perchè si devono sempre trovare assurde giustificazioni per ogni porcata commessa: ascoltava heavy metal, giocava con videogame violenti, marinava la scuola o il catechismo, il padre lo menava, è cresciuto in una realtà difficile. Io certo psicologi da due soldi li manderei a spaccar pietre in miniera invece di ammorbarci con le solite teorie del menga.

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