Oggi 20 agosto 2009 me lo ricorderò come il giorno in cui ho provato la puntura di aragna o tracina. L'esperienza risale a un paio d'ore fa, in una delle mie classiche mattinate di mare a camminare camminare camminare e ancora camminare per assecondare le manie da maratoneta di mia madre, la donna dalla bracciata lenta ma regolare e dagli ottimi piedi.
Niente di male perchè io ne approfitto sempre per osservare la fauna marina, per ammirare le varie specie di pesci e per rimodellare il mio corpo. Peccato che a volte accadano gli imprevisti.
Eravamo sulla via della svolta che poi sarebbe il momento in cui mia madre decide di tornare indietro anche perchè se andasse ancora avanti si troverebbe in mare aperto o in prossimità delle coste tunisine. Camminavo senza pensieri quando ZAC sento come se un graffio di gatto mi attraversasse la parte superiore della pianta del piede, oppure spine o un pezzo di vetro. Qualunque cosa pungente e tagliente che esista su questa fottuta crosta terrestre.
Mi fermo, guardo il piede e non vedo niente. Cammino, sento il principio di un bruciore nel punto esatto in cui ho sentito pungere e mi fermo di nuovo. Guardo ed ecco un puntino rosso di sangue. E dico che cazzata, devo aver preso col piede un arbusto spinoso. Sì certo come no??
Nel giro di 30 secondi ho sentito un bruciore e un dolore grande come una casa tanto che non riuscivo più a camminare, mi sono appoggiata a mia madre e ho iniziato a sentire brividi in tutto il corpo. Ok ho detto PUNTURA D'ARAGNA. La leggendaria puntura di cui mia sorella parla dalla bellezza di 30 anni, cioè dal giorno in cui bambina era stata punzecchiata da questo mostrino dei mari e aveva tirato giù la spiaggia dalle urla. Io me la sono sempre fatta sotto all'idea di provare una cosa del genere ma sai poi pensi che non ti accadrà mai perchè il mondo è cambiato, c'è più inquinamento, più gente, più tutto e il pesce, anche il più bastardo, decide di emigrare più in là. Invece NO.
Il dolore è aumentato e con il mio colpo di genio ho pensato che camminare in acqua disinfettasse la ferita e invece non ha fatto altro che peggiorare le cose, perchè ha stretto ancora di più i vasi sanguigni e ha trattenuto il veleno. La guardia medica era lontana 800 miglia e proprio oggi mio padre aveva deciso di mollarci al mare per andare a tosarsi il caschetto....peggio di così! mia madre che si proponeva di prendermi in braccio e portarmi e va bene che è alta e forte ma qui si esagera. Beh comunque a parte che non mi piace come ti guarda la gente quando zoppichi perchè ha quello sguardo di pena, di segreta serenità interiore all'idea che è capitato a te e non a loro che per me è insopportabile. Ma comunque sono uscita dall'acqua e un signore anziano mi ha consigliato di camminare sulla sabbia calda che aiutava. Così ho fatto e finalmente siamo arrivate allo stabilimento del D'Aquila dove c'è la Guardia Medica. Io già avevo il cagheggio perchè visioni fosche si presentavano nella mia mente: ora mi aprono il piede, mi fanno punture giganti, mi squarteranno, mi porteranno a casa in ambulanza...L'ottimismo è il sale della vita.
Una dottoressa in bikini mi ha fatto sedere e mi ha fatto mettere il piede in una bacinella con acqua sui 60 gradi centigradi tanto che ho pensato che oltre al veleno mi avrebbe levato pure la pelle. Lì ho iniziato a piangere perchè va bene essere forti e non mostrare sofferenza ma quando non ce la fai più non ce la fai più. Perciò lacrimoni e lei che ha cercato di rassicurarmi raccontandomi di un ragazzo straniero che ha avuto la mia stessa sfiga e che è rimasto a contorcersi dal dolore per mezzora. Io l'ho capito benissimo perchè fa davvero un male cane e solo chi lo prova può saperlo. Raccontarlo non è facile per niente. Fatto sta che dopo mezzora di continui pediluvi sempre a temperatura di ebollizione finalmente ho iniziato a stare leggermente meglio e sono andata piano piano verso la seggiolina che avevamo lasciato 2 km più in là.
Ora sono a letto con l'arietta condizionata, il portatile sulle cosce e una stanchezza che metà basta.
Brutta giornata
4 sentenze:
Wow, stesso giorno, stessa sfiga, ci facciamo compagnia! Io però ero a costa rei :P
AHAH ma dai!!! in sardegna siamo ultra sfigati sotto questo punto di vista...ora mi tocca mettere le scarpe per entrare in acqua :)!!!
oggi mi sono aggiunta anke io alla fila dei bagnanti sfortunati del Poetto....ke male!!!!!!!
A me è capitato ieri ... in una spiaggetta vicino a marceddi. . Dico solo che ancora oggi ho il piede gonfio e dolorante
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