venerdì 15 luglio 2011

0 The weather man–L’uomo delle previsioni (2005)

Il film è parecchio intenso, profondo e intimista. Un film che lascia il segno nonostante abbia letto da più parti pareri pessimi riguardo all’oggetto in questione. Si è parlato soprattutto del dfatto che la trama sia poco realistica e che la famiglia rappresentata sia il peggio esistente nell’umanità. Non è mancata neanche la critica gratuita sulla presunta volgarità del film.

Io non so cosa dire rispetto a queste voci prive di fondamento, in quanto io ho trovato il film splendido e coinvolgente, capace di emozionare e far riflettere. Gran parte del merito va divisa in parti eque tra il regista Gore Verbinsky (papà dei due primi capitoli dei Pirati dei Caraibi e della trasposizione statunitense del cult movie The Ring) e il grande, grandissimo Nicolas Cage, particolarmente in palla nel recitare la parte dell’uomo insicuro, sconfitto da se stesso e dalle aspettative paterne mancate.

Il film racconta in prima persona la storia di David Spritz, un figlio d’arte (il padre è un giornalista premiato col Pulitzer e uno scrittore apprezzato) che lavora come “meteorino” in una tv locale, guadagnando tanti soldi ma riscuotendo le antipatie di molti che esprimono il loro disprezzo verso di lui lanciandogli periodicamente addosso prodotti dei fast-food. David tenta anche la strada della scrittura ma con poco successo visto che il suo lavoro viene disprezzato dalla sua stessa famiglia che lo ritiene spazzatura. David insomma vorrebbe che suo padre fosse fiero di lui ma sa che la strada da lui scelta non può essere apprezzata da chi nella vita ha studiato e lottato per arrivare in alto, non accontentandosi di fare tv spazzatura o di condurre una vita mediocre. Inoltre a peggiorare il suo stato d’animo ci sono anche le beghe familiari: sua moglie l’ha lasciato e i suoi due figli sono ragazzi fragili: la bambina è obesa e presa in giro dai compagni e il figlio maschio va da uno psicologo che arriva a molestarlo sessualmente.

Mi ha molto colpita l’assoluta consapevolezza di David di essere un mediocre e l’entusiasmo che lo prende nello scoprire che c’è qualcosa che sa fare bene: il tiro con l’arco. Lui sa che la gente non lo vede per quello che è, ma solo per quello che vede attraverso uno schermo televisivo e la cosa lo fa impazzire ma allo stesso tempo non riesce a staccarsi da un treno che lo può portare a guadagnare ancora di più, pazienza se non era la strada che aveva desiderato anni prima. Sa di aver deluso l’adorato padre ma sa anche che mentre gli anni trascorrono le strade da scegliere diventano sempre meno fino a diventare una sola, ed è quella che ci rappresenta nel bene e nel male, perciò l’unica soluzione è seguirla fino in fondo perché é l’unica rimasta. L’unica che ci conferisce un’identità.

Non sappiamo che ne sarà di David, tranne che andrà a lavorare ad Hallo America e guadagnerà più di un milione di dollari. La moglie si risposa e i figli crescono lontano da lui che ha preferito il guadagno alla possibilità di star loro accanto, se non per i week end. Forse è una pellicola sulla sconfitta dell’uomo moderno o forse solo la storia di un uomo che troppo tardi si è reso conto di aver perso tutto quello che contava veramente. David però verso la fine prende le sue decisioni e cerca di aiutare i suoi figli nel modo che pensa sia quello giusto, ossia difendendoli da una società cattiva e malata.

Bello.

Voto: 8

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