martedì 26 luglio 2011

0 Quando gli incivili ti inquinano il quartiere e il comune di Cagliari non fa niente

Da quando sono nata ho sempre pensato che il mio quartiere fosse l’isola della borghesia, una zona a tasso zero di inciviltà e vandalismo e questo mi rendeva sicura sia nel tornare a casa la sera sia nel dormire nel mio letto la notte. Parlo del quartiere di San Benedetto a Cagliari, cuore pulsante del capoluogo sardo ma fino a qualche anno fa privo di gelaterie, di bar di vecchi ubriaconi, di locali di specialità siciliane e di kebabberie. Era un quartiere che calava le serrande alle 8 di sera per rialzarle alle 8 dell’indomani. Parcheggio scarso allora, ora decisamente un miraggio. Ma questo è il minimo anche se quando sei residente un bel po’ ti rompi il cazzo del negoziante con la macchina in doppia fila così come i suoi villici clienti o degli avventori della gelateria di turno (Fruit n’co.) che piazzano la macchina dove merda gli capita. Io non sono della scuola di pensiero che sostiene che la vita notturna renda più sicura un quartiere perché più frequentato, anzi penso che da quando la mia zona è diventato una tappa della movida noi tutti abbiamo visto peggiorare la nostra tranquillità

Faccio qualche esempio: schiamazzi a qualunque ora, macchine piazzate dove capita, ragazzini che pisciano contro i muri dei palazzi, schegge di bottiglie di birra ovunque, tamponamenti un sabato sì e l’altro pure, vetrine danneggiate e ciliegina sulla torta un cassonetto della carta dato alle fiamme. Quest’ultimo fatto lo ritengo di una gravità fuori dal comune, soprattutto perché capitato in via San Benedetto, una via a fitta percorrenza e visibilissima. Come dire: guardate e ammirate come so danneggiare la roba di proprietà altrui. Niente è stato fatto, niente è stato detto né nei telegiornali, né sui quotidiani locali (Unione Sarda) più interessati al gossip estivo o alla beatificazione del signor Berlusconi piuttosto che allo scadimento della vita nella nostra città.

Una volta mi hanno pure rovinato totalmente la carrozzeria della macchina con un oggetto tagliente e ho dovuto subire senza poter fare niente perché la mia Opel Corsa non ha bocca, occhi o udito e tantomeno una telecamera a circuito chiuso. Inghiotti e porta a casa, tanto in Italia l’interesse del residente viene sempre dopo quello dell’esercente, tanto è vero che nella mia via, una minuscola traversa di via San Benedetto, il Comune ha avuto l’assurda e vergognosa idea di mettere 10 posti per gli scooter, eliminando di fatto due parcheggi in una zona che presenta enormi difficoltà per chi non possiede un garage. Hanno così accontentato un bar di malaffare frequentato dai soliti zozzoni di ogni età (i vecchi beoni, i perdigiorno del cafferuzzo a qualunque ora, i drogati della slot machine) e un servizio di posta celere dove non entra mai nessuno. Inoltre all’incirca un anno fa sempre il Comune di Cagliari ha concesso (sempre in via Corelli) un passo carrabile ad un’agenzia di scommesse e qualcuno mi spieghi perché visto che non mi sembra che tali attività necessitino di un carico e scarico. Beh questo ha avuto come conseguenza un ulteriore diminuzione dei parcheggi disponibili e lo spostamento dei vari cassonetti dalla parte del mio portone perché li impestavano l’aria degli scommettitori. L’agenzia di scommesse ha chiuso e tutto è rimasto tale e quale.

Grazie al comune di Cagliari   

0 sentenze:

 

La finestra sul cortile Copyright © 2011 - |- Template created by O Pregador - |- Powered by Blogger Templates