martedì 12 luglio 2011

0 Dylan Dog 166–Sopravvivere all’Eden

Trama: Doris e Simon chiedono l’aiuto di Dylan per rintracciare il mostro che ha ucciso il loro papà, non convinti della tesi della polizia che sostiene che in realtà si sia trattato di un suicidio. I due sono originari di uno strano paese chiamato Serenity, dove tutto ciò che è dannoso per la salute come smog, cibi industriali, alcolici, nicotina e droga viene tenuto al di fuori dei suoi confini, tanto da rendere quasi impossibile arrivare in città vista l’assoluta mancanza di indicazioni stradali. Dylan accetta l’incarico e i quattro (Groucho compreso) giungono nella strana cittadina dove i due londinesi fanno la conoscenza della mamma di Doris e Simon, Joanna il sindaco del paese. Dylan inizia ad integrarsi con la strana comunità del villaggio, notando come tutti siano estremamente cordiali anche con lui che in fondo è un forestiero. Tutti si dimostrano disponibili e bonari tranne Standford, un anziano abitante che non rispetta i divieti del paese, fumando e bevendo alcolici. Un giorno Dylan vede andare a fuoco la casa dei ragazzi, si precipita in loro soccorso ma viene aggredito da Joanna, armata di un coltello e con l’aria da pazza. Una volta scampati all’incendio la donna dimostra di non ricordare nulla di ciò che è avvenuto pochi istanti prima. A questo punto Standford decide di parlare con Dylan e gli rivela che in realtà Serenity è frutto di un esperimento condotto da lui stesso e dal dottore del paese diversi anni prima. Essi crearono una nuova realtà formata da criminali, pazzi e individui pericolosi che avrebbero dovuto essere ricondotti sulla buona strada attraverso una vita sana e priva di elementi nocivi. Scoprirono però che ciò non bastava e idearono un siero per il controllo sociale che in un primo momento sembrò funzionare ma che ben presto si rivelò inutile. Ora le vere personalità stanno riprendendo possesso degli abitanti di Serenity ormai non più gentili ma mostri assettati di violenza…

Commento: bellissima prova di Ruju in cabina di regia, ben assistito da Cossu al comparto tecnico. La storia scorre via in maniera impetuosa e coinvolgente, non lasciando spazio a momenti di vera calma, ma anzi portandoci vignetta dopo vignetta al parossismo finale. Una cittadina creata dal nulla per tentare di sedare pericolosi individui togliendo loro qualsiasi punto di riferimento nocivo. Sembra di assistere ad un Grande Fratello in salsa sanguinaria con un finale da Romero. Persino l’ultima geniale pagina ci fa scorrere quel brivido di paura che manca spesso in storie horror a fumetti. Mi è piaciuto tanto questo numero, non ho trovato nessuna incongruenza ed è inutile dire che l’ho letto tutto d’un fiato come raramente mi capita di questi tempi. Molto ben realizzata anche la storia d’amore tra Dylan e l’infermiera di turno. Mi è sembrata più reale del solito, più concreta e meno caratterizzata dal clichè “copulata mensile” dell’Indagatore dell’incubo. Un albo di ampio respiro in cui si sente il trascorrere dei giorni, cosa alquanto rara in un fumetto che spesso è poco attento all’elemento temporale.

Voto: 8      

0 sentenze:

 

La finestra sul cortile Copyright © 2011 - |- Template created by O Pregador - |- Powered by Blogger Templates