lunedì 18 luglio 2011

1 La settima donna (1978)

Film stranissimo, una via di mezzo tra una ciofeca pazzesca e una genialata.

La storia parla di tre rapinatori che decidono di rifugiarsi in una villa a due passi dal mare, in realtà un collegio femminile gestito da una suora in abiti borghesi. Insieme alla suora ci sono cinque studentesse e una cameriera che viene uccisa dopo pochi istanti nel tentativo disperato di fuggire. Da quel momento per le sei donne rimaste inizia un incubo fatto di violenza e stupri, a cui viene sottoposta anche la coraggiosa suora.

I protagonisti sono un giovanissimo Ray Lovelock e un’intensa Florinda Bolkan. Il film respira un’atmosfera pienamente anni 70, dove non si sfugge dal sesso e dall’inquadratura maliziosa di seni in bella mostra. Nonostante ciò impossibile negare che in alcuni frangenti si senta l’angoscia dell’impotenza e dell’impossibilità di fuggire dalla grande casa con pietre a vista. Il regista ha giocato molto bene tra il sesso e la paura fino a creare una pellicola che potrebbe entrare di diritto tra i cult movie della fine degli anni 70.

All’inizio vediamo inquadrati solo i piedi e le gambe dei tre uomini mentre stanno compiendo la rapina in banca e non riusciamo a capire il ruolo di ognuno di essi. Con questa scelta, il regista Prosperi, ci fa pensare per buona parte del film che il biondo della banda sia il più umano, mentre col trascorrere dei minuti assistiamo ad un flash back che mostra come in realtà sia stato lui quello che si è macchiato dei due omicidi avvenuti durante la rapina. Per passare invece al titolo del film, ovviamente si capisce che la “settima donna” non è altro che la suora, anch’essa donna dopo lo stupro, donna anche prima di indossare i paramenti sacri ma soprattutto donna prima dei titoli di coda quando rinuncia al crocifisso per uccidere i suoi persecutori.

Non so io ripeto ho trovato il film interessante e a tratti angosciante. Lo consiglio a chi vuole godersi un thriller in salsa italiana.

Voto: 7

1 sentenze:

Anonimo ha detto...

la colonna sonora é quasi interamente un serie di plagi vergognosi da Tarkus degli Elp, Let`s stick together di Brian Ferry, Echoes dei Pink Floyd, Squealer degli Ac/Dc, I feel love di Donna Summer e altro.
Facile la vita, Pregadio.

 

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