mercoledì 8 giugno 2011

0 Adolescenti di oggi = lobotomizzati o maleducati?

Domenica sera, pizzeria Rosso Pomodoro.

Due tavoli più in là ecco il più classico degli esempi della NUOVA famiglia italiana.

Dimentichiamoci la pubblicità Mulino Bianco e osserviamo con attenzione.

Padre: 45 anni portati male, obeso, stempiatino, tenuta da villaggio vacanze, affiancato dalla colonna ionica dei nostri giorni, ossia pacchetto di sigarette, cellulare, accendino, il tutto impilato in ordine preciso dato dal gesto consuetudinario del fumatore che non rinuncia al vizio neppure quando esce in famiglia.

Madre: 45 anni portati più che male, capello mesciato biondo, anonima in tutto e con lo sguardo sempre rivolto verso “ l’aitante” marito, segno che la scopata coniugale del week end non è ancora fuori moda.

Figlio/a: per tutta la serata ho tentato di capire se si trattasse di un ragazzo, una ragazza o di un elfo. Una certezza ce l’abbiamo: era un Emo. Truccone sugli occhi, capelli sfilati corti di colore indefinito, ciuffone  sull’occhio e accessori di ogni genere sui polsi e sulle dita. Sguardo inquietante nella sua fissità. La cosa che aveva più vita nel suo angosciante aspetto erano le enormi e costose cuffie bianche piantate saldamente sulle orecchie come un prolungamento del corpo. Anzi, questo essere subumano adolescente (diamogli un’età di 15 anni) sembrava prendere vita solo all’arrivo di un sms sul cellulare all’ultima moda. Allora ecco un veloce ticchettare di quelle unghiette smaltate di nero e fucsia tra un panzerotto e un sorso di Coca. Questo fulgido esempio di come si sta a tavola è andato avanti per tutta la cena sotto lo sguardo assente dei genitori.

Non c’è stato il minimo accenno di rimprovero da parte dei due adulti, hanno continuato a chiacchierare tra di loro come se niente fosse, come se il frutto della loro scopata a Palma di Majorca fosse trasparente. Io me li immagino questi poveri cretini che pur di non avere rotture di cazzo comprano qualunque cosa e accettano qualunque cosa. Non hanno un dialogo con i figli, preferiscono riempirli di merdate all’ultima moda piuttosto che dire no, o dare un ceffone quando è meritato.

Questa scena mi ha molto colpito, anzi mi ha fatto inorridire perché ricordo che le poche volte che andavo in pizzeria con i miei ero entusiasta, non avevo il cellulare eppure ero felice. E se mai i miei mi avessero visto con un auricolare nelle orecchie mi avrebbero fulminato con uno sguardo.

Altri tempi.

Altra scena: ricevimento di nozze. Tavolo con 10 persone di età compresa tra i 13 e i 30 anni. C’erano esattamente 4 persone più o meno della stessa età, ebbene ognuna di loro si è chiusa nel silenzio rincoglionente del proprio cellulare ignorando bellamente il proprio vicino di posto. Comunicazione zero. Tutte sfingi con lo sguardo fisso e l’encefalogramma piatto.

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