domenica 6 settembre 2009

0 Sharm Parte Uno



Eccomi di nuovo qui dopo un bel po' di tempo. Dopo una settimana trascorsa in un luogo di villeggiatura inflazionato ma MERAVIGLIOSO!!! Parlo di Sharm el Sheik da me sempre disprezzata perchè meta da fighetti e persone col dollaro che spunta fuori anche dall'orifizio anale. Stavolta invece ho detto SI e devo dire che mi manca già tutto tranne il cibo e poi spiegherò il perchè. Diciamo che la Maledizione di Tutankamon mi ha colpito in maniera pesante e violenta a livello gastro intestinale e ancora sono qua che mi domano perchè visto che ho mangiato le stesse identiche cose di tutti i miei vicini di tavolo. Sfiga sovrana dei miei giorni ma come dico sempre mi spezzo ma non mi piego.

La partenza risale ormai a tempi immemorabili cioè al 30 agosto. Ero abbastanza angosciata dal viaggio che mi aspettava che secondo le informazioni della Present Viaggi doveva essere di 4 ore e mezzo e gente, non è che ami particolarmente viaggiare a qualche kilometro da terra su un proiettile alato. Fatto sta che durante le classiche formalità pre imbarco mi guardavo intorno per analizzare la fauna a due gambe che avrei visto per la settimana successiva. La maggior parte coppiette giovani o famiglie con ragazzini (fortunatamente non urlanti ma anzi dotati di un buon silenziatore). Poi naturalmente c'erano i classici tipi che ti rimangono impressi a prescindere, che so la coppia formata da lui stecchino pelato con giacca e cravatta (per andare a Sharm!!!) e lei in pantalone lungo a sigaretta e l'aria di una che ha la simpatia di un ragno a due teste. Poi la maschietta con il capello cortissimo e il compagno rasato con al collo crocifissone annesso a catena...entrambi con cicca sempre in bocca.

Salita sull'aereo ho capito che sarei stata bene..bel decollo con la fantomatica AMC, assistenti di volo educati, pranzetto composto da affettato (di sapore insapore), oliva nera alcolica, panino, formaggio anonimo, burretto e tazzuriella di the come digestivo. Ho mangiato tutto trascurando la baguette allo speck fatta da mamma che non ha trovato spazio nel mio organismo saturo dopo il tramezzino dell'ultimo istante all'aeroporto di Elmas (pura e semplice golosità), panino con Ferrarini e appunto pranzo aereo.

L'aereo era una figata perchè dopo il decollo ha fatto scendere dall'alto degli schermi che attraverso una cartina e vari numeri mostrava in tempo reale la posizione dell'aereo, la velocità, l'altezza e quanto tempo mancava all'arrivo. Tra parentesi la durata precisa è di 3 ore e mezzo.

Giunti all'aeroporto abbiamo dovuto espletare le lunghissime formalità del visto, con oceani di foglietti da compilare con i dati anagrafici e da consegnare in ordine sparso. Piccola parentesi: non so se tutti sanno che quando si fanno voli internazionali si deve affrontare l'UOMO DEL CONTROLLO CARTA D'IDENTITà O PASSAPORTO. A Cagliari c'era sto tipo che ha guardato per un quarto d'ora la mia faccia e la foto del documento per cercare di stabilire le differenze un po' come nella settimana enigmistica. La signora dietro mi fa: "ti dovevi togliere gli occhiali perchè nella foto non ce li hai". Ora, non avendo subito lifting e non avendo cambiato sesso non penso che un occhiale da vista cambi così tanto la faccia di una persona. Ma va beh alla fine dev'essere che ha stabilito oltre ogni ragionevole dubbio che in fondo io e la tizia nella foto eravamo lontane parenti e mi ha lasciato passare.

Sorpresa col botto quando arrivati a Sharm abbiamo scoperto che l'ora era identica alla nostra per via del fatto che da noi in questo momento c'è l'ora legale e perciò siamo avanti di un'ora. Questo mi ha confortato perchè perlomeno si è guadagnato un pochino di tempo in più rispetto a ciò che ci si aspettava e questo è un bene. L'amara sorpresa è stata scoprire invece che lì in egitto fa buio prestissimo, tipo alle 17 è notte fonda, motivo per il quale arrivati al Domina Coral Bay era quasi ora di cenare.

La distanza dall'aeroporto di Sharm (veramente bellissimo) al nostro villaggio era solo di un quarto d'ora perciò ben presto ho potuto ammirare l'ingresso costituito da una statua di un faraone...grezzata turistica che fa però la sua sporca figura agli occhi di un viandante stanco, affamato e sudato. All'arrivo i camerieri ci hanno offerto del karkadè in piccoli bicchieri di vetro: fresco, dolce ma acidulo e gradevolissimo. Poi c'è stato il rito del braccialetto dell'all inclusive, di colore diverso a seconda della zona del villaggio scelta.

Trattandosi di un villaggio delle dimensioni della Basilicata o di Villa Certosa per gli spostamenti si utilizzano i Taff Taff, macchinette con i lati scoperti e le panchine di legno che ti trasportano in zone strategiche del villaggio.

L'impatto col caldo è stato devastante. Le folate di aria calda mi facevano lacrimare gli occhi e stare stipati come sardine dentro quei carretti a 4 ruote non è stato piacevolissimo soprattutto se la maggior parte dei passeggeri è formata dai classici borghesucci che hanno meta fissa a Sharm e elargiscono opinioni non richieste su qualsiasi situazione si dipani davanti ai loro benestanti occhi. Per loro solitamente gli inservienti sono tutti sporchi, ignoranti e inferiori.

Io alloggiavo all'Aquamarine Beach che sarebbe la zona diciamo di valore medio con la possibilità di avere la vista mare. Mi aspettavo una gran camera visto il prezzo del pacchetto e invece è stata una mezza delusione: molto modesta, arredamento ridotto all'osso e bruttino e bagno per nani. Naturalmente è sacrosanto spiegare che tutte le camere si trovano all'interno di villettine a due piani, io ho avuto la sfortuna per certi aspetti di essere al piano terra quindi la vista del mare era un po' immaginaria vista la vegetazione e il muretto. Tutto sommato però nel corso dei giorni mi ci sono affezionata, anche perchè un pomeriggio mi è venuto a trovare uno dei numerosi gatti del villaggio, Pippo (nome da me inventato lì per lì). Al secondo piano sarebbe stato più difficile avere un ospite come questo.

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