sabato 19 settembre 2009

2 Concorsi Pubblici. Buffonata Italiana


Qualcuno per favore mi spieghi il senso dei Concorsi Pubblici. No lo vorrei tanto conoscere perché sinceramente mi sfugge. Che senso ha di questi tempi avere una laurea e un master se tanto ti passano davanti tutti in graduatoria? Gente io non so se sia normale che nell’ultimo concorso regionale sardo (cercavano 8 persone per creare un atlante toponomastico) io sia arrivata 50esima con il ridicolo punteggio di 0,75! Ma il bello della serietà di questi signorotti che indicono concorsi sta tutto nel conteggio dei punti: nel prospetto del bando era scritto molto chiaramente che il punteggio base per una laurea quadriennale era di 1 (sino a un massimo di 2) e di un master di II livello 0,75 (sino a un massimo di 2 mi pare). Io ho una laurea in lettere (con orientamento antropologico sardo!) con 110 e lode e un Master di II livello in Antropologia, Storia e Paesaggio della Sardegna (con ampio spazio dedicato a materie linguistico filologiche). Ho ottenuto la bellezza di 0,75 punti. Ora se la matematica non è un’opinione avrei dovuto avere come minimo 1,75 scalando almeno 10 posizioni e sentendomi soprattutto meno presa per il culo.
Siccome al colloquio accedevano 25 persone, sono andata a vedermi quali sarebbero questi sedicenti esperti di lingua sarda con la bellezza di 14 punti. La venticinquesima aveva sui 5 punti, quindi sempre un’enormità rispetto a me!
Io sono una gran rompicoglioni quando si tratta di ingiustizie e elenco alla mano ho digitato il nome di tutti e 25 per ricavare informazioni utili per giustificare il fatto di essere un asino con la laurea, un’operatrice ecologica con un master, una senza arte né parte. Bene signori e signore, dopo aver visto che giustamente tutti questi signori hanno un profilo Facebook (è la prima cosa che appare e sinceramente la trovo alquanto inquietante) scopriamo che tra questi 25, almeno un 6,7 hanno effettivamente qualcosina più di me a livello di conoscenze linguistiche e pubblicazioni in lingua sarda. Ok ci sto, va bene. Ma se andiamo a guardare con più attenzione vediamo che molte di queste persone hanno già un lavoro, che c’è un giovane esemplare di razza umana del 1935…più vecchio di mio padre, cioè potrebbe essere mio nonno praticamente. Chissà magari avrà bisogno di arrotondare la magra pensione con un bel 6000 euro per un lavoro di soli 3 mesi. Un lavoro che con la crisi e la disoccupazione che colpisce pesantemente l’Italia ma la Sardegna in particolar modo, sarebbe come minimo spettato a qualcuno che il lavoro non l’ha mai avuto!!
Poi abbiamo gente che non ha niente più di me, che ha fatto il mio stesso percorso con un master in meno ma con una SSIS in più e mi è passato avanti. Scopriamo che se vivi in un paese e non nel capoluogo sardo sei avvantaggiato a prescindere. Io sono Cagliaritana perciò non ho le conoscenze giuste per questo lavoro, non conosco la Lingua Sarda, la Lingua Comuna, che da che mondo e mondo e secondo gli insegnamenti ricevuti in anni di studi universitari NON ESISTE, è una roba creata a tavolino. In Sardegna ci sono decine di dialetti e varietà linguistiche, non esiste una lingua sarda unitaria. Come si fa a fare un colloquio dove ti chiedono la conoscenza del sardo? Come si fa a creare un atlante in una lingua che non esiste? Come si fa?
Appunto non lo saprò mai.
Io credo fortemente che in Italia non ci sia speranza per i giovani laureati. I concorsi sono spesso fatti ad hoc e quando non lo sono, richiedono milioni di cose in più oltre alla laurea e al master (quest’ultimo poi conta come una pisciata nella neve): precedente esperienza lavorativa (non mi date la possibilità di iniziare a lavorare, come potrò mai maturare esperienza?), conoscenza del sardo (in Sardegna sta diventando decisamente importante per i laureati in materie umanistiche che già facevano fatica prima a trovare un concorso per loro, ora che chiedono pure la conoscenza del vernacolo è proprio un disastro. Io parlo solo l’italiano e di questi tempi sta diventando un peccato mortale), conoscenza dell’inglese almeno a livello intermedio, pubblicazioni, eccetera…
Sono parecchio scoraggiata. Mesi fa, un altro concorso per insegnare italiano agli extracomunitari…in quello mi hanno dato 17 punti ma peccato che i primi due avessero un total score di 42 e 39! Sono un drago in italiano, potrei insegnarlo anche a un sasso ma non importa perché lì passavano avanti quelli che avevano il diploma SSIS e pazienza se già facevano supplenze o comunque già percepivano un minimo di salario. Niente.
Ho lavorato un anno nella mia vita, un tirocinio in una biblioteca. Sapete quanto vale? Niente! Perché i tirocini non vengono riconosciuti in nessun modo. L’Italia non ha speranze, ma di questo poco me ne importa. Mi importa sapere che io non ho un barlume di speranza, non ho conoscenze, non ho appoggi politici, ho due titoli che non valgono niente e ora mi sto pure riscrivendo all’università per vedere trasformato uno 0,75 in un 1 bello tondo in uno dei prossimi concorsi. Ci rendiamo conto?
Penso che le ingiustizie più pesanti non le stanno pagando i precari che un lavoro, anche se non sicuro, ce l’hanno. Ce le abbiamo sulle spalle noi in attesa della prima occupazione! Ma chi parla a nostro nome nei comizi o nei tavoli del Parlamento? Nessuno, siamo mollati a noi stessi. Siamo invisibili agli occhi della società. Nessuno ci prende in considerazione perché ormai la meritocrazia non conta più un emerito cazzo. Posso essere un cranio che tanto mi passa avanti il figlio di, la nipote di, il paesanotto che ha l’appoggio del suo comune di origine, tutti praticamente. Soprattutto i più giovani o i più vecchi: i primi perché hanno la fortuna di laurearsi a 23 anni e i più vecchi perché hanno più esperienza e perché attraverso qualche gabola riescono a far passare sotto silenzio un secondo lavoro ben retribuito.
Le amministrazioni pubbliche italiane sono la vergogna dell’Europa. Mazzette, raccomandazioni, fannulloni e maleducati. In questo, pur essendo lontanissima dalla destra, mi trovo d’accordo col mini ministro…sarebbe ora di spazzare via tutto e ridare senso ad un sistema che ha vissuto e vive nella bambagia da troppo tempo. Speranze vane naturalmente. Pure le aziende private ci mettono del loro nel far passare avanti sempre altra gente che non sei tu. Penso all’unico colloquio che ho fatto: INA assicurazioni. L’esperta di risorse umane era una che aveva almeno un paio di anni meno di me, mi sono sentita idiota a rispondere alle domande che mi poneva a raffica scrivendo ogni tanto qualcosa sul suo taccuino dei buoni, dei cattivi e delle seghe totali. Sapevo benissimo che cercavano qualcuno con la faccia da culo e la lingua ben oliata. Io non ero così. Tendevo sempre a mostrare la mia facciata onesta, perché quella cattiva e determinata mi è uscita solo ora, dopo esperienze che mi hanno cambiato totalmente le prospettive.
Sapete cos’ho capito? Che se vuoi un lavoro devi saper sgomitare e schiacciare la gente che hai intorno, che devi avere un buon appoggio e che il tuo nome deve comparire in più di due pagine di Google. Altrimenti sei zero, sei fuori.

2 sentenze:

Mao Bay ha detto...

se e' tutto vero e' sufficente trasformare questo testo in una
lettera-esposto da trasmettere alla Procura della Repubblica ...

se invece solo solo tuoi dubbi e/o impressioni e' meglio che tu te nefaccia una ragione ...

Cordialmente

..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^.. ha detto...

Non sono mie impressioni. E' una verità oggettiva come può confermare un'altissima percentuale di disoccupati italiani. Magari sei uno di quei raccomandati che passano avanti alle persone realmente capaci.

 

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