giovedì 24 settembre 2009

1 Dylan Dog 153. La strada verso il nulla

Soggetto: Carlo Lucarelli
Sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Giovanni Freghieri
Trama: Dylan guida verso casa col cuore spezzato da una donna che l’ha appena lasciato per un altro. Nel tragitto si imbatte in un incidente spaventoso in cui è coinvolto un tir e molte macchine. Un agente consiglia a lui e agli altri guidatori di tornare indietro o prendere una deviazione che nessuno sembra conoscere. Dylan, per ragioni di forza maggiore, prende la stradina (che lungo il percorso nelle pietre miliari ha sempre e solo l’indicazione 6,66 miglia per Londra) e viene improvvisamente superato da un grosso tir. Accende la radio ma tutto ciò che viene fuori sono solo musiche sataniche.
Intanto un grosso tir lo supera riuscendo a buttarlo quasi fuori strada e dopo poco tempo, sempre lo stesso mezzo tenta di superarlo ancora. Una volta tornata la pace, Dylan dà un passaggio ad una ragazza di nome Alga che fa l’autostop. Nel corso del viaggio i due si trovano a dover di nuovo affrontare il Tir e lei improvvisamente ricorda di aver avuto a che fare con lo stesso camion poco prima di finire in panne. Sembra proprio che non ci sia uscita da questo incubo. Le stranezze continuano tra zombie in astinenza da donne, ragazzini marci che tirano sassi dal cavalcavia e scheletri in coda.
Arrivati ad una stazione di benzina deserta decidono di assopirsi in attesa che arrivi qualcuno ma tutto ciò che gli aspetta è sempre e solo il tir che Dylan decide di eliminare facendo saltare in aria le pompe di benzina. Sembra tutto passato e in effetti finalmente il posto si rianima di persone e voci tanto da permettere a Dylan e Alga di prendere un caffè e un the mentre il meccanico ripara il maggiolino. Ma niente da fare il tir ritorna e ancora una volta prende fuoco. Dylan riesce finalmente a ritrovare l’autostrada e a ritornare a Londra dove ospita la sua compagna di viaggio. L’indomani porta Alga alla sua macchina e poi si addormenta lui stesso nella sua automobile. Quando si sveglia si trova nuovamente davanti all’iniziale incidente per scoprire che una delle vittime è proprio Alga.
Commento: Lucarelli decisamente banale. Per il resto è sempre difficile per me dare un parere su un albo dove in cabina di regia ci sia il gran capo Sclavi. Difficile perché rischio sempre di apparire sacrilega nel dire che non apprezzo più di tanto il suo stile malinconico e non sense, il suo moralismo e la dimensione onirica dove ingabbia il povero Dylan, sempre una povera marionetta in questo gioco di scatole cinesi. La storia mi ha ricordato qualche racconto di Stephen King in cui la coppia di coniugi si perde in una deviazione non segnata sulle mappe e sempre foriera di tragedie. Niente di nuovo sotto il sole neanche per quel che riguarda la ciclicità della storia in cui si ripetono sempre le stesse scene per far capire ai protagonisti e a noi lettori che non ci troviamo più in una dimensione reale. I disegni poi non mi sono piaciuti ma semplicemente perché non amo lo stile di Freghieri, il suo Dylan pischellino non mi dice niente e come al solito i tratti somatici sono sempre poco espressivi e caratteristici, mi ricorda tanto uno di quei fumetti alla Valentina o comunque di genere rosa. Niente per cui spellarsi le mani.
Voto: 5

1 sentenze:

Anonimo ha detto...

Sono un fan di Dylan Dog da poco tempo ma ho trovato tutti gli arretrati e li ho letti... È incredibile come molti "fans" di questo capolavoro osano continuamente lamentarsi, come bambini viziati che non si accontentano mai!
Se un albo è splatter non va bene, se è meno splatter non va bene, gli autori per voi sono tutti banali... Mah! Vorrei vedere te a portare avanti un personaggio per 26 anni senza cadere nel banale! Questo albo è molto bello, e tu gli dai 5 solo perchè non fa parte dei primi numeri! Siate un po' più di mente aperta e di larghe vedute quando leggete!!!

 

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