A Cagliari tra fine aprile e inizio maggio, ormai da ben 61 anni, va in scena il gran carrozzone della Fiera Campionaria...una di quelle tamarrate che ti coinvolgono volente o nolente, che ti fanno sentire un po' più cagliaritano e che ti regalano la possibilità di mettere per la prima volta una maglietta a maniche corte.
Ci vai da bambino, da adolescente isterico e casinista e infine da adulto. Tutto cambia o tutto resta uguale? dipende ci sono cose che anche a distanza di 20 anni e più riescono a smuoverti qualcosa dentro e non a livello intestinale, ma un po' più su, lì in alto sulla sinistra, dietro il reparto ossa toraciche.
Parliamoci chiaro..quando sei piccolo un po' ti trascinano i tuoi che sono assai desiderosi di recarsi al primo stand di utensili da cucina per godere delle meravigliose spiegazioni degli imbonitori...sempre uguali dai lontani tempi del Far West quando li vedevi su una carrozza a cercare di vendere elisir di lunga vita o pozioni contro la perdita di capelli. Sono sempre loro, dalla Casa nella Prateria in poi. I tuoi stufi di sentirti frignare e rompere ti concedevano il giro sulla giostra di cavalli e poi via a casa o al settore arredamento di interni. Una barba assoluta.
Cresci un po' e ti ritrovi con babbo sorella e cugini solo ed esclusivamente allo spazio adibito a Luna Park per fare la tua prima esperienza nel castello stregato..quello con la macchinetta a due posti e l'aspetto curiosamente affascinante. Sapete mi ha sempre colpito la facciata esterna di questa attrazione, il suo essere così medievale ma di un medioevo che in realtà non è mai esistito...troll con l'accetta in mano, folletti con la pupilla allungata da gatto che suonano strani flauti, stregoni dalle lunghe barbe, donne un po' discinte con lunghi canini o con l'aria atterrita. Non so..mi ha sempre fatto paura ma allo stesso tempo mi fa pensare che in realtà non si tratti di pura e semplice finzione. Ci sono salita solo una volta e mai più ho voluto ripetere l'esperienza. Magari sono stupida ma il trauma mi è rimasto un po' come la paura incondizionata per tutti i clown (e molto prima di It..tanto è vero che detesto i circhi).
Quando poi diventi più grandicello e quasi automatico che con la tua migliore amica ti organizzi per passare tutta la giornata alla Fiera con le tue esigue finanze, il vizio del fumo e tanta voglia di trascorrere ore, ore ed ore a provare tutti i giochi con solo una breve pausa per uno spuntino fatto di zucchero filato, nocciole caramellate e patatine fritte grasse ma squisite. Lì hai tutto un mondo che si apre fatto di niente e di tutto, di idioti con il tatuaggio e l'abbronzatura da muratore che cercano di conoscerti e pensano di fare colpo su di te dando pugni al sacco da pugile (onnipresente in tutti i luna park da sagra di paese insieme all'autoscontro, il tagadà, le palline per vincere i pesci e il tiro al bersaglio) per poi sentirsi dire dalla macchina SEI UNA SCHIAPPA.
Passano gli anni e tutto sommato non ti frega più se andare o meno, se per quest'anno salti il giro o ci tenti ancora una volta a farti apparire la Fiera come una di quelle esperienze imperdibili anche se sai che ormai sulle giostre non ci vai più e che è troppo presto per nutrire un serio interesse per i complementi di arredo. Devo ammettere che negli ultimi 10 anni sono andata quelle due o tre volte ma è stato di una tristezza allucinante perchè mi è sempre capitato di andare con persone che avevano la vitalità di un pesce rosso che galleggia a pancia in su. Una delle ultime volte, se non proprio la penultima, ho accettato l'invito di uno di questi begli esemplari...esperienza atroce e da choc permanente. Entriamo, passeggiamo senza meta e senza interesse (tra l'altro era una di quelle persone che frequenti per un paio di mesi per strani casi della vita per poi dimenticartene in gran fretta e senza traumi...ricompaiono dal nulla chiamandoti a casa...e lì ti viene da farti un paio di domande visto che onestamente trovo difficile e anche un po' terrificante pensare di tenere in agenda per 10 anni il numero di un conoscente che sai bene che non sentirai mai più o che se incontri per strada non sapresti neanche riconoscere).
Questo esemplare, per altro corredato di brufoli gialli nonostante la non più giovane età, decide di sedersi al bar per un gelato e io dico ok. La scena seguente è da film dell'orrore o commedia surreale: scelgo il mio gelato e scopro che me lo devo pagare io visto che lui si è preso il suo bel cornetto algida ed è sulla porta con uno scontrino in mano. Diamine la cavalleria è proprio un concetto sorpassato mie care donne.
Da quella volta sono passati un paio d'anni...ieri poi sono tornata alla Fiera con la persona giusta, la persona che entra con lo spirito giusto, quello che ti fa dire: ok facciamoci un giro in quasi tutti gli stand, godiamoci la degustazione gratuita di formaggi, salsicce e vino, andiamo al Luna Park e commentiamo le facce di chi scende dalle giostre più torcibudella, facciamoci ammorbare dal profumo di incenso negli stand di artigianato estero, guardiamo il tizio che affetta verdure di vario spessore con le massaie che lo osservano con quell'aria tra lo scettico e il "vorrei ma mio marito mi uccide", mangiamoci un paninone wurstel e cipolla senza badare all'alitata e scoliamoci due birre senza pensare che siamo due creature di genere femminile e dovremmo bere due aranciate e badare al bon ton.
Questa per me è la Fiera...una giornata in cui sentirsi liberi di fare ca@@ate
2 sentenze:
Il tuo blog e' favoloso ... ho iniziato a leggere dai post sugli anni 80 e sono finita qui ... dopo almeno un 'ora ! Un saluto colorato, tornero' presto anzi no, continuo a leggere !
Ciao ciao
Valeria ( blog : valemillecolori.splinder)
Grazie Valeria, leggere il tuo commento è stato bellissimo, passa di qua tutte le volte che vuoi. Un salutone!
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