sabato 16 maggio 2009

0 Recensione The Orphanage


Titolo originale: El Orfanato
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Horror
Durata: 100'
Regia: Juan Antonio Bayona
Trama: Laura e suo marito decidono di riaprire l'edificio che anni prima ospitava un orfanotrofio in cui era cresciuta la stessa Laura, un orfanotrofio specializzato nell'assistenza a bambini che soffrivano di svariate patologie.
I due scelgono di aprire una casa famiglia anch'essa finalizzata alla cura di bambini disabili. Con loro vive Simòn, il loro figlio adottivo malato di HIV e attorniato dai classici amici immaginari. Un giorno però entra in contatto con Thomàs, uno dei bambini ospiti dell'ex orfanotrofio che era morto durante un crudele gioco organizzato dai suoi compagni di sventura, da sempre ostili nei suoi confronti a causa dell'aspetto deforme che lo costringeva ad indossare una strana maschera per nascondere le deturpazioni del volto. Il fantasma, insieme agli altri bambini, anch'essi morti in circostanze che vengono chiarite durante il procedere della storia, infesta la casa dove risiedono i tre esseri umani ancora in vita. Per questo motivo stabilisce un rapporto basato su un gioco chiamato la caccia al tesoro con il piccolo Simòn che ben presto scompare per raggiungere il misterioso luogo in cui viveva Thomàs. Laura inizia a capire che nell'edificio stanno accadendo strane cose e che soprattutto la polizia non le può essere d'aiuto in alcun modo, perciò decide di ricreare l'atmosfera della sua infanzia per rientrare in contatto con i suoi ex amichetti e cercare di ritrovare suo figlio. La sua personale caccia al tesoro si concluderà con un finale sorprendente.
Commento: devo dire che era tempo che aspettavo una pellicola horror che mettesse sul tavolo sana angoscia, profondità e spessore nella trama, un buon cast, un'ottima fotografia e un finale da maestro. Ho notato che nel corso degli anni si era un po' persa la voglia da parte della cinematografia horrorifica di creare qualcosa che mettesse in scena meno sangue, meno effetti speciali, più tensione emotiva e dosi massicce di psicologia oltre che una buona dose di intelligenza per tentare di capire il filo del film, il finale e alcuni particolari importanti all'interno della pellicola stessa. Non conosco i destini del film, ossia il successo al botteghino e la permanenza all'interno delle sale cinematografiche però devo ammettere che chi si perde o si è perduto questo piccolo gioiello dovrebbe immediatamente correre ai ripari perchè non godersi questi 100 minuti corrisponde ad un vero delitto. Io lo consiglio fortemente, agli appassionati del genere ricorderà per alcuni aspetti The Others, che non a caso è opera di un regista spagnolo. Complimenti alla Spagna e fischi all'Italia, incapace di creare film che si allontanino dal tedioso seminato delle crisi di coppia, saghe familiari, biografie di vecchi e vanzinate.
Voto: 9

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