lunedì 15 giugno 2009

3 Recensione Terminator Salvation


Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Azione, Fantascienza
Durata: 115'
Regia: McG
Trama: John Connor, uno dei capi della Resistenza Umana, è ormai un uomo. Un uomo che combatte insieme ai suoi simili per tentare di sconfiggere il potere delle macchine capeggiate da Skynet, un network di difesa sfuggito dalle mani del governo americano e ormai totalmente indipendente. La sofferenza e il dolore per la perdita dei suoi soldati, amici, parenti ha scavato profondamente il suo volto ma ha aumentato la sua determinazione a salvare la razza umana dalla totale estinzione. Sulla sua strada compare Marcus, uno strano uomo dotato di una grande forza, non a caso si tratta di un androide, metà uomo e metà macchina. Scoprirà ben presto che non rappresenta una minaccia ma l'unica probabilità di salvezza per lui, per suo padre Kyle e per l'intera umanità.
Commento: nel lontano 1984 un certo James Cameron diede vita ad uno dei simboli del cinema fantascientifico di tutti i tempi, un nuovo modo di interpretare un genere che in quegli anni stava dando grandissimi frutti (Alien, Star Wars, Mad Max) e che continuava ad arricchirsi. E' bastata una trama intricata ma immediatamente comprensibile, una fotografia oscura, malinconica, angosciante, un cast giovane ma in grado di interpretare al meglio uomini combattivi e macchine da guerra implacabili (Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger su tutti), è bastato tutto questo e un po' di fifa data dalla minaccia di un futuro incerto con lo spettro di bombe atomiche e misteriose armi nelle mani dei grandi governi del tempo, per creare il fenomeno Terminator. Ha rappresentato lo specchio di un'epoca e di più di una generazione (gli adulti capivano le implicazioni e i messaggi sottesi, i ragazzini erano assolutamente rapiti dall'azione frenetica e da un certo tasso di violenza). Kyle, arriva dal futuro per salvare dal T 800 Sarah futura madre di John, unica salvezza per l'umanità degli anni 2000.
Nel 1991 arriva il tanto atteso Terminator 2 sempre con la regia del grande Cameron. E la mano è riconoscibilissima. Il cast mantiene le premesse in quanto ai due protagonisti del precedente film si aggiunge il giovane, importantissimo John, interpretato magistralmente da un precoce Edward Furlong. Una faccia da 13enne sbandato con tutta una storia di sofferenze e combattività sul volto. La pellicola è un gioiello che non fa rimpiangere il primo episodio e riesce a commuovere persino nella scena finale in cui il T 800 si immola per salvare John dal temibile nuovo modello T 1000 mandato dal futuro per eliminare il futuro capo della resistenza.
Tutti alla fine del film avranno pensato ok il cerchio è chiuso e questo sarà l'unico esempio nella storia del cinema di un seguito alla pari con il capostipite e talmente completo e soddisfacente da far terminare senza rammarico una delle serie più affascinanti degli ultimi 20 anni.
Invece no.
Nel 2003 giunge nelle sale un non richiesto Terminator 3: le macchine ribelli. Il regista non è più lo stesso e si vede. Il cast è stato stravolto, tranne che per Schwarzy ancora disposto a interpretare una macchina proveniente dal futuro. Sarah è morta di leucemia nel 1997 e John vive un'esistenza priva di stimoli e da senzatetto. Furlong è stato sostituito da una faccia americana, priva di espressione, stupida e senza senso che risponde al nome di Nick Stahl. Anche in questo caso solita situazione con un robot sempre più sofisticato e potente mandato dal futuro (stavolta una poco credibile cyborg di genere femminile e dai tratti iperamericani) e la risposta da parte della resistenza con l'invio del T 850 per proteggere Connor. Il film è brutto, confusionario e si conclude con l'inizio della guerra atomica che precederà l'inizio della guerra tra macchine e uomini. In questo film John inizia la sua relazione con Kate, sua futura moglie e madre di suo figlio.
La delusione era stata grande ma la fortuna era stata quella di non aver pagato il prezzo del biglietto ma di aver atteso senza neanche tanta aspettativa l'uscita in dvd.
Sabato è giunto il momento della visione del numero 4. Terminator: Salvation. Non avevo un grande desiderio di farmi male con l'ennesimo tentativo di far soldi infangando un film che meritava rispetto. Ma così è, sono andata al massacro.
Non so perchè, ma già sapere che neppure Arnold Schwarzenegger avrebbe partecipato alle riprese mi ha convinto ancora di più che il ciclo era più che finito, perchè se neanche i soldi hanno convinto il governatore della California a fare una rapida comparsata significa solo che ci troviamo di fronte a qualcosa da cui chiunque vorrebbe stare alla larga, in particolar modo chi ha contribuito al successo della saga.
La trama è quanto di più semplice e privo di spessore possibile. Tutti gli incastri logici sono andati a farsi benedire e chiunque non abbia seguito la trilogia non capirà niente. Tutto sommato, se vogliamo, questo non è neanche importante in quanto ci troviamo di fronte ad un prodotto, dal budget anche piuttosto oneroso, che non ha nessuna pretesa di rimanere nel tempio sacro dei grandi film della storia del cinema. Un film dove tutto sta nello sparare verso qualunque cosa si muova, nell'uso di una tecnologia che viene utilizzata male e a piene mani, persino i cyborg sono mal fatti, non danno l'idea del reale ma di qualcosa creato al computer per giunta approssimativamente e con in testa il canovaccio dei precedenti film. Vedere il cyborg con le fattezze artificiali di Schwarzy è stato orrendo. Passando al cast, oserei dire che la scelta di Bale per interpretare John è commerciale, ovvia, banale e sbagliata. Nessuno di noi voleva vedere un John Connor con la faccia sorridente, ma neppure la monoespressione inkazzosa del signor Batman. Non mi è piaciuto, io avrei richiamato Furlong, che rimane comunque nelle poche cose che ha fatto, un valido attore (guardatevi American History X e capirete che cosa intendo).
Il resto del cast non è menzionabile. Marcus, ossia Worthington, è melenso e con la faccia di gomma...se dovevamo piangere per il sacrificio estremo per salvare Connor con l'offerta del suo cuore..beh mi sa che è andata male. Le battute del film sono quanto di più banale sentito in un film...niente più frasi epocali.
Scopro che questo è il primo film di una trilogia che rappresenta il prequel dei primi 3 film. Mi sa che il cervello non gli dice bene soprattutto considerando il pessimo antecedente degli Star Wars. Orribili film capaci solo di rendere ancora più immortali e insuperabili i primi canonici 3.
Un disastro in piena regola.
Voto: 5


3 sentenze:

Anonimo ha detto...

Analisi completamente affetta da pregiudizi, tipica dei puristi dei prequel che non riescono ad accettare che un film (anche se un capolavoro)possa essere reinterpretato in chiave diversa, al passo con i tempi moderni e con le esigenze di un pubblico che dal 1984 è cambiato parecchio. Detto questo mi sembra che il film sia un buon prodotto, che sia capace di intrattenere lo spettatore e che sia collegato in maniera precisa con gli episodi precedenti. Da aprezzare in particolare modo il ritmo, l'incalzare delle sequenze e gli effetti sepciali! Il cameo (digitale) di Arnold, portentoso come ai tempi di Conan il barbaro, è una chicca che per i fan di governator vale il prezzo del biglietto... nonostante i commenti snob dei sopra citati "puristi", come ad esempio la persona a cui sto rispondendo, sempre molto abili a criticare. Spero che i prossimi due siano all'altezza e che coloro che non hanno apprezzato lo stile di questo capitolo e si lanciano in giudizi tanto affrettati quanto grossolani si dedichino ad una bella passeggiata all'aria aperta!! =)

..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^.. ha detto...

Credo proprio che quando usciranno i prossimi due andrò a farmi una bella passeggiata all'aria aperta...

Anonimo ha detto...

ottima recensione che condivido, avrei aggiunto anche un'altra cosa di un certo rilievo, t3 e t4 non suscitano alcuna emozione.

 

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