mercoledì 22 settembre 2010

0 X-Factor 4. Pagelle Terza Puntata

Ruggero Pasquarelli – Tu vuò fa l’americano: è quello che ha maggior visibilità su Rai Gulp (notoriamente canale dedicato alla fascia d’età prepuberale) e guardandolo in faccia un po’ se ne trova la motivazione. Come al solito dimostra un’età imprecisata tra gli 8 e i 12 anni. Stavolta la Mara gli ha regalato un brano che gli permette di fare quello che più gli piace: cazzeggiare sul palco con quella solita faccia da Topo Gigio. La versione scelta per il Pinolo è quella più recente, e stavolta l’assegnazione paga e paga bene. Per una volta non storco il naso ma anzi mi rendo conto che sto battendo il mio piedino a tempo con la musica ed è un buon segno. La voce di Ruggero stavolta calza il brano come un guanto, in quanto è notorio che si tratta di un pezzo più che altro recitato, ironico e divertente, tutto cibo buono per uno che sa cantare poco ma recitare tanto, tantissimo. Voto: 7

Effetto Doppler – Don’t stop me now: i tre questa settimana si sono distinti per la presunzione, l’ignoranza e il ridicolo. Visto che non emergono da un punto di vista musicale, hanno deciso (molto GiEffecamente parlando o Filippescamente parlando) di dare vita alle sparate ad alzo zero sulla vittima sacrificale, cioè Nevruz. Li detesto, soprattutto quello che qualcuno dice che assomigli a Corona ma che per me ha solo una faccia da cazzo e basta. I portatori sani di zazzera infatti sono insetti senza personalità. Ruggeri gli assegna un brano dei Queen e uno pensa se sotto la calotta cranica abbia ancora materiale grigio o un cervello impiantato dagli alieni di Mistero. Esibizione pessima come previsto. Stonature a go go e ridimensionamento generale da parte di 3/4 della commissione. Voto: 4

Dorina Leka – Un’emozione da poco: questo è un esemplare abbastanza diffuso di antipatia fatta a persona. Ogni volta sono indecisa se odiare di più la D’Alessangelo o il suo frangione con parlata nordico albanese. E’ anche stupida e un po’ deficiente perché continua inesorabilmente a farsi cazziare dalla Tetta che non aspetta altro ovviamente. E poi basta con sta storia del Rock o non Rock. Se partecipi ad una trasmissione pop non è che puoi pretendere ogni volta che ti diano le chitarre da spaccare e i muri da far crollare con quella voce che urla come un’indemoniata. Perché Dorina urla, ormai è palese. Riesce a strepitare anche su questo brano italico e classicheggiante nonostante la D’Alessangelo l’abbia presentata dicendo che questa volta avremmo visto il suo lato zuccheroso e fragile. Voto: 6

Manuela Zanier – I never fall in love again: la pagliacciata della trasfigurazione in Elio o Charlie Chaplin è veramente scadente, tra l’altro toglie l’unica cosa oggettivamente positiva di sta donna, cioè l’aspetto fisico. La canzone è noiosa e lei non solo la rende ancora più lagnosa e agonizzante ma rende nota anche la sua poca propensione per le tonalità basse. Una brutta prova ed è ormai chiaro che l’effetto diva non convince nessuno. Voto: 5

Borghi Bros – Piazza Grande: anche qui il tiro a bersaglio su Nevruz non ha pagato e infatti i due gnoccoloni di Sassuolo se ne tornano incazzosamente a casa. Il brano era debole e loro, seduti sulle sedie in una specie di riproposizione di taverna emiliana, non erano a loro agio, costretti in un’immobilità che non gli appartiene. Quello alto come poteva sopravvivere senza un seppur leggero scuotimento di ricciolo? Cantare cantano ma l’empatia con la gente a casa scarseggia. Voto: 5,5

Davide Mogavero – Feel the earth move: come cadere in piedi senza farsi male. Non conosceva il brano (neanche io a essere sinceri) eppure dà la solita prova forte, convincente, priva di errori. Gli manca il carattere del suo compagno di squadra, rimane più defilato. Lo si vede da quel finto atteggiamento rock con cui afferra e trascina l’asta del microfono, un gesto insegnato, imposto e mal assimilato. Educato e tecnicamente bravo. Voto: 7

Nathalie Giannitrapani – Piccolo uomo: è l’unica che sta veramente facendo progressi, quella che ti dà la certezza che difficilmente sbaglierà una nota o butterà via un brano. Può cantare in italiano o in inglese, roba lenta o roba arrabbiata. Poliedrica e capace di sporcare nel modo giusto un brano delicato come questo. Forse mi è piaciuta di più in altre esibizioni ma anche qui è l’unica a rianimare la gente in studio e a casa. Voto: 7

Kymera – Polvere: sono quelli che hanno meno spazio nei vari day time e il motivo è abbastanza chiaro. Li si vede sempre e solo il giorno del serale e non sai mai che cosa ne uscirà fuori. Questo brano ha un arrangiamento bestiale nella sua versione originale, non ho capito il cambiamento in chiave new age. Non bisogna accontentare i falsetti dei Kymera, anzi è necessario indirizzarli verso tonalità udibili anche da un essere umano. Quello con i capelli lunghi ha una voce terribile, sembra una presa in giro bella e buona. La fortuna è che almeno hanno costretto l’altro a cantare una o due ottave sotto. In complesso senza infamia e senza lode, ma veramente ridicola la sabbietta del gatto che i due si versano addosso reciprocamente. Voto: 6

Stefano Filipponi – Buonanotte fiorellino: pure stavolta un brano vicino alla nenia piuttosto che alla musica quella vera. Ha ragione a lamentarsi. Nonostante ciò stasera regala la prima esibizione davvero bella. Non sbaglia, canta bene e finalmente si può veramente superare l’empasse della balbuzie e apprezzare le qualità vocali. Continua a non piacermi il suo timbro un po’ lagnosetto e bambinesco. Voto: 6,5

Nevruz Joku – Lithium: ecco un brano che mi ha riportato indietro di 14 anni, quando io e le mie amiche ci stordivamo con Nevermind dei Nirvana invece di studiare biologia e italiano. Cosa dire? Nevruz finalmente convince tutti, questo è il suo mondo e anche il suo futuro musicale. Non vedo perché sperimentare su una persona già bella che formata. Comunque una prova di grande impatto e sicurezza. Fuoriclasse. Voto: 7,5

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