venerdì 24 settembre 2010

0 Tempo di test a crocetta

Pure stamattina un fantastico test a risposta multipla, stavolta di Informatica 1. 50 domande del piffero che andavano da che cazzo è il copyright alla quantificazione di un singolo byte. C’erano domande per tutti i gusti, alcune oggettivamente da encefalogramma piatto, altre da perito informatico, tutte francamente inutili per un corso di laurea in materie umanistiche.

Ormai è arrivata l’era della conoscenza nozionistica, dopo anni di Milionario hanno deciso di importare il format anche nelle aule universitarie con buona pace della Gelmini o di qualche altro cogl…e col culo stanziato al Ministero. Tutto questo mi fa rimpiangere sempre più il mio vecchio corso di laurea in Lettere dove ti dovevi fare un mazzo quadro per superare un esame ma i tempi te li stabilivi tu senza questa gran puttanata dei Laboratori, delle 30 ore di lezione obbligatorie e dei tempi ristretti per sostenere 7 esami all’anno.

Inoltre se oggi potevo sperare in un minimo di base di conoscenza informatica, lunedì scorso invece ho dovuto prestarmi alla pantomima del test di inglese. Io sono una merda in inglese, mai fatto in vita mia se si tralascia un anno in terza elementare alla veneranda età di 8 anni. Ho dovuto comunque fare sto test perché in caso contrario non avrei potuto accedere al Laboratorio. Ma se io sono sicura di non saper rispondere alle vostre 60 domande perché diamine devo comunque perdere una mattinata di studio per piazzare una risposta a caso, magari facendo ambarabaciccicoco o passa paperino??

Ragazzi io vengo da un’epoca (anni 80) in cui l’inglese era considerato una lingua di serie B, rispetto al tanto elitario francese. Mi sono dovuta sorbire anni di erre moscia e bocca a culo per niente. Chi cacchio se lo fila il francese ora come ora? A parte che ero uno zero pure in quello perciò non cambia niente. Ma poi la cosa peggiore è stato vedere i risultati: su 150 l’hanno passato in 100. Io e altri 49 esemplari appartenenti a pianeti lontani o epoche giurassiche. Ora tutti questi imberbi conoscono l’inglese come le loro tasche, solamente noi ignorantoni fatichiamo a spingerci oltre un yes o un tenkiuverymach.

Tutto questo gran lavoro di crocette mi ha bruciato due preziose mattinate di studio archeologico. Un’altra bella mattonata da 12 crediti che comprende la conoscenza di 300 immagini più relative sbobinature. Tutto questo per cosa? Per ingrossare le file agli uffici di collocamento o per appendere l’ennesimo titolo alla parete di casa.

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