venerdì 29 maggio 2009

0 Ovunque Andrai. Finale Cesaroni 3



In ritardo rispetto al 99% degli italiani sono finalmente riuscita a vedere l'ultima puntata della Terza Serie dei Cesaroni. Almeno stavolta gli autori non si sono comportati da bastardi e non hanno lasciato tutto l'ambaradàn a metà...in realtà leggo da più parti che questa era l'intenzione visto che erano stati girati 2 finali per questa serie:

- Eva all'altare, i genitori ad un passo dalla separazione, Pamela e Matilde rapite dal mafioso, Marco in giro per il mondo con il suo tour

- Eva non si sposa con Alex perchè iniziano le doglie, Marco fa in tempo a tornare per scoprire che la bambina è sua, Cesare recupera le sue donne all'aeroporto, Giulio e Lucia tornano insieme con tanto di trom@@ata prematrimonio.

Fortuna ha voluto che tutto sia finito così come desideravo:

-Eva finalmente ha aperto gli occhi sul fatto che quel macaco con l'acconciatura a caschetto era solo un tappabuchi e una gran palla al piede.

-Il mostrino che aveva in pancia ha deciso di fare toc toc nel momento ideale

-Marco si è dato una mossa e magia dell'alitalia o della meridiana è riuscito ad arrivare in tempo. E poi ci lamentiamo delle nostre compagnie aeree....il problema è che sembra che non soffrano di ritardi solo nelle finzioni televisive.

Unica nota stonata:

- Giulio e Lucia ancora insieme. Cioè per me è assolutamente chiaro che lei si è resa conto da un pezzo che lui è un Pistola sempre con sta camicia a quadri, le partite della Roma e la bottiglieria. Poi sembra sempre che ci metta un attimo più del necessario ad accendere la lampadina giusta nel cervello. Povera donna. Oddio direi che si trova in buona compagnia con buona parte della comunità femminile mondiale.

Comunque Splendido Finale


giovedì 28 maggio 2009

0 Ghost Hotel. Dylan Dog 146


Soggetto e Sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Bruno Brindisi
Trama: stavolta Dylan viene ingaggiato addirittura da Satana in persona che bussa alla sua porta per chiedergli aiuto. La richiesta? Liberare un albergo fatiscente (acquistato dal Diavolo stesso) da un esercito di fantasmi che lo infestano da tempo e che non permettono finchè sono presenti una bella ristrutturazione dell’edificio.
Dylan accetta e si reca accompagnato da Groucho al Limbus Hotel dove assiste al tentativo di omicidio di una donna da parte di uno strano ometto. Spara e l’uomo invece di morire ritorna alla sua stanza dove Dylan lo vedrà poi impiccato così come era morto dopo essere stato incriminato per omicidio volontario. Poi scompare. Il primo fantasma dell’albergo è stato eliminato. La donna che ha rischiato di morire è Rosaura, una giornalista assunta dal Diavolo per testimoniare sulla disinfestazione da parte dell’Indagatore dell’Incubo. L’altro essere umano presente è il misterioso e annoiato portinaio della hall che continua incessantemente a scrivere e a buttare nell’inceneritore i fogli appena scritti. Dylan inizia le sue indagini e piano piano scopre che l’hotel è abitato anche da esseri viventi, uomini e donne tormentati, isolati dal mondo per sfiducia verso il mondo stesso o per chiudersi nel proprio dolore. C’è il medium Crane per esempio, che sembra l’unico a conoscere il segreto di questo Limbo e che soggiorna nella stanza 666, luogo in cui finiscono per ritrovarsi tutti coloro che sono morti in circostanze misteriose nel Limbus Hotel o che sono stati giustiziati a causa di omicidi commessi o non commessi. La soluzione di tutto si trova nella stanza di Dylan, nella parete dipinta con disegni surreali, i disegni che solitamente compongono un rebus. In realtà l’albergo sorge sulle ceneri di un braccio della morte…
Commento: mentre negli albi precedenti ho sempre criticato Sclavi per aver creato sceneggiature un tantino pesanti e banali, questa volta devo necessariamente togliermi il cappello e inchinarmi a cotanta genialità e bellezza. Non so neanche da dove cominciare per esprimere la gioia e il coinvolgimento che ho provato a immergermi totalmente in questa storia. Una storia che parte a razzo, capace di catturarti dalla prima vignetta sino all'ultima, in grado anche di farti sorridere e leggere con piacere le freddure di un Groucho in grande spolvero (e dire che di solito salto a piè pari tutti i frangenti in cui dà vita ai suoi strampalati monologhi!). La trama è avvincente..pensiamo solamente a Satana, vestito di tutto punto come un ricco signore che suona alla porta di Dylan e che gli propone di seguire un indagine per lui. Surreale ma intrigante. Poi cosa c'è di più orrorifico di un'ambientazione come questa, in un albergo a ore abbandonato da tempo e che addirittura sorge su un vecchio carcere, motivo per il quale è abitato da centinaia di anime tormentate, tutte destinate a rivivere in eterno gli orrori vissuti poco prima di arrivare alla morte. E' un sapiente gioco di scatole cinesi, in cui si incastrano e si sovrappongono le varie storie dei protagonisti di questo grande albo, storie a prima vista indipendenti l'una dall'altra ma infine legate per formare un disegno che all'inizio era invisibile pur essendo sotto gli occhi del nostro Indagatore dell'Incubo. Dylan in questa storia è più umano che mai, si commuove, si appassiona, si incuriosisce e tenta di salvare chi ormai è morto ma che ancora può trovare conforto nella considerazione da parte di un vivente. I disegni di Brindisi sono quanto di meglio si possa chiedere, un mago della matita. Ogni vignetta ha un suo perchè ed è densa di particolari, tutti importanti ai fini della storia e della situazione. Stati d'animo di noia, frustrazione, disperazione, tristezza, stupore, amore e rancore sono tutti immediatamente avvertibili nelle espressioni dei vari personaggi disegnati con enorme talento e precisione.
Uno dei migliori albi della serie. Imperdibile sotto ogni punto di vista.
Voto: 10

martedì 26 maggio 2009

0 Recensione Viaggio Al Centro Della Terra 3D


Nazione: U.S.A.
Anno: 2008
Genere: Azione, Fantastico
Durata: 94'
Regia: Eric Brevig
Trama: Trevor, docente universitario alla facoltà di Geologia, trova casualmente il romanzo preferito del suo defunto fratello Max: "Viaggio al centro della Terra" di Jules Verne. Il libro è pieno di annotazioni che sembrano avvalorare le tesi fantastiche di Verne. Così Trevor in compagnia di suo nipote Sean e dell'affascinante guida islandese Ana inizia il suo viaggio al centro della terra entrando in contatto con un mondo misterioso, abitato da strane creature che lui conosce solo attraverso i fossili.
Commento: questa pellicola ha molti pregi e alcune imperdonabili ma tutto sommato ingenue pecche, tipo il cellulare di Sean che improvvisamente suona ad un migliaio di chilometri dalla superficie terrestre. Poco credibile ma ingrediente buono per una delle centinaia di gag presenti nei 92 minuti di film. Del resto Brendan Fraser è uno che va a braccetto col genere fantastico, avventuroso e caciarone, una parodia dell'immenso Harrison Ford nei panni di Indiana Jones. Fraser ha una faccia che già ti preannuncia l'andamento del film...ogni str@@@ata che si inventerà per uscire da situazioni spinose andrà a buon fine perchè così dice la sua espressione da fumetto, un po' tonta ma anche molto azzeccata in un film del genere. Una produzione che certo non aspirava a raggiungere le vette di un capolavoro del genere ma che era sicuramente intenzionata a smerciare un prodotto da home video che distraesse e divertisse un pubblico dai 5 ai 99 anni, tralasciando gli amanti del genere introspettivo e intimista, quelli che seguono i dettami della critica cinematografica e lasciano perdere le americanate perchè ritenute spazzatura. Io sono un'amante del film commerciale, ricco di effetti speciali e con attori che sanno recitare il loro ruolo. In questo film i tre protagonisti svolgono onestamente il compito: il ragazzino è uguale a tutti quelli che ti passano davanti per strada con le fisse per internet, psp e cellulari, la bella guida è la classica bionda che tiene testa ai maschi del gruppo per poi innamorarsi di quello che inizialmente detestava e l'eroe della storia fa l'eroe e salva tutti perdendosi però nei particolari più stupidi proprio per rivestire il ruolo più adatto dell'antieroe per eccellenza. Forse stiamo parlando del festival del clichè più becero però tutto funziona che è un piacere. A volte sembra tutto un po' di serie B, ma alcuni effetti speciali, alcuni ambienti e un paio di battute riportano per un attimo il film ad un gradino più alto. Io l'ho trovato molto godibile e a dire la verità mi ha risvegliato la curiosità di leggere il romanzo a cui si ispira, non fosse altro che per smontare un domani tutto il film in questione.
Voto: 7

lunedì 25 maggio 2009

0 Le Estati Anni 80


Non so perchè ma quando sento la parola Estate penso subito a quando ero ancora bambina e in questo periodo ero felicissima perchè si era ad un passo dalla fine dell'anno scolastico, quella roba eterna che ti costringeva dentro uno scomodo e asfissiante grembiule blu con collettino bianco. Il mio si chiudeva dietro, perciò sinchè non tornavano a casa i miei mi toccava stare come in una camicia di forza, sudata e ad un passo dall'isteria.
L'estate ti concedeva la Libertà in tutti i sensi e poi portava tante belle cosucce con sè. C'era per esempio il famoso Regalo della Promozione che poteva essere un giocattolo ma che molto più spesso era un oggetto da usare al mare, tipo maschera e pinne o ancora più spesso il materassino. Beh mi vorrei soffermare su quest'ultimo perchè merita davvero un discorso a parte. Ma qualcuno ricorda com'era dura gonfiarlo? esistevano quelle pompe da schiacciare col piede e che ti facevano diventare il polpaccio come quello di un calciatore ed era soprattutto necessario darsi il cambio ogni tanto se non si voleva stramazzare a terra. Poi ce n'erano di vari tipi, ma quello che ricordo meglio e che ancora detesto cordialmente era quello che era tipo di un materiale simile a stoffa, solitamente blu e che era RUVIDO da morire e spesso e volentieri ti tagliava con i suoi bordi affilati. Praticamente stavi su una pelle di animale con i rasoi laterali. E poi si bucavano come niente e avevi voglia di metterci una pezza, non serviva a niente se non ad affondare in acqua dopo mezzo minuto.
Mi ricordo che una volta mia zia me ne ha regalato uno a forma di balenottera..ne ero entusiasta!! aveva le maniglie ed era enorme, tanto è vero che era un'impresa salirci e ancora di più starci sopra. Un giorno stavo per finire in Corsica perchè c'era un vento bestiale e io pesavo tipo 20 chili scarsi. Qualcuno si è tuffato e mi ha recuperato in extremis e da allora non ho più visto la mia balenottera di plastica grigia.
Anche il canotto aveva il suo successo in quegli anni. I miei ne avevano comprato uno con la testa di Goldrake che chiaramente ha accresciuto in maniera esponenziale la mia femminilità....va beh diciamo che era l'unico rimasto nel negozio. Era comunque fantastico. Ricordo una volta che io e mio padre (già bello in carne) ci siamo avventurati un po' più in là del solito bagnasciuga..diciamo che ci è venuta voglia di vedere cosa si prova ad avere quei 20 metri sotto. La follia ha portato mio padre ad arrivare sino ad alcuni yacht ancorati ad una BUONA distanza dalla riva, con questa gente piena di soldi e con il bicchiere di vino bianco in mano che vedeva due Plebei rinc@@ioniti su un pezzo di plastica a circumnavigare le loro preziose e candide imbarcazioni. Dico solo che se si bucava il canotto mio padre non sapeva nuotare granchè bene e io avevo forse 9 anni e tanta voglia di crescere. La nostra buona stella però ci ha ricondotti in spiaggia dopo qualche centinaio di remate.
Estate, estate..come non ricordare la 500 bianca di mia zia? quella con il tettuccio apribile che portava noi 5 nipoti al mare. Quella che aveva uno spazio abitabile ridotto a zero ma che essendo tutti noi delle acciughe ci sembrava immenso. Era bellissimo andare in spiaggia con i racchettoni, i crackers o il panino con pomodoro e mozzarella e sperare con tutto il cuore che fosse una giornata di vento per provare l'ebbrezza dei cavalloni. Sembrava sempre che il tempo trascorso su quei grandi teli colorati o dentro l'acqua a farsi diventare la pelle tutta rugosa fosse troppo poco.
Poi, naturalmente quando arrivava l'estate ma i miei o mia zia non erano ancora in ferie, io e mia sorella ci piazzavamo davanti alla tv a vedere la televisione sino a farci squagliare i bulbi oculari. Le nostre serie preferite erano indubbiamente 800 ma per ridurre la scelta ne elencherò solo un paio: La Casa Nella Prateria e Saranno Famosi. La cosa veramente incredibile e che mi fa sentire anche un po' decrepita è il fatto che noi vedevamo quelle serie in PRIMA VISIONE. Ora saremo alla ventesima replica! Era una bella televisione, con una scelta molto più ampia di adesso e con prodotti di qualità sia d'estate che d'inverno. Ma questo è un altro discorso..
Le Estati Anni 80 erano le estati del juke box, del Biliardino, del Lemossimo o del Calippo, della partita di pallavolo nei primi metri di spiaggia dove il sole batteva fortissimo e arrivava ai 50 gradi, del calcio con le porte fatte con le ciabatte di qualcuno, del fresbee che ha avuto una fortuna limitata ma che a me faceva impazzire, dello stereo portatile dall'aspetto trash e fracassone, del più intimo e intimista walk man, dei costumi fluorescenti o del topless, dei primi boxer che però trovavano riscontro solo tra i ragazzini visto che gli adulti continuavano a mostrare le vetuste pudenda in quegli antiestetici slip sformati con il laccio bianco.
L'estate ora è bella ugualmente perchè il mare esiste sempre, la spiaggia, i gelati, la musica attraverso un lettore, le riviste con il pettegolezzo, il bambino rompic.....i che correndo ti fa arrivare mezzo chilo di sabbia addosso, le mamme assenti e quelle sin troppo presenti, le saghe familiari a due metri dal tuo telo mare e tu che non sei più su una 500 vecchia guidata da tua zia ma su un'anonima utilitaria che tra 20 anni nessuno ricorderà in un post o forse sì chi lo sa?
W l'estate oggi come ieri

venerdì 22 maggio 2009

0 Il Cane Infernale Dylan Dog 145



Soggetto e Sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Franco Saudelli
Trama: Dylan Dog viene rapito da uomini vestiti di nero e condotto in una grande casa dove scopre di essere stato scambiato per un certo Thornill. Qui viene obbligato a bere litri e litri di alcool fino a perdere i sensi per poi essere gettato nelle acque del Tamigi da cui viene tratto in salvo da un cagnone chiamato Archie.
Dylan a questo punto decide di mettersi sulle tracce del suo sosia e s’imbatte in Luna, un’esperta di computer grafica che gli rivela che Thornill è una sua invenzione, creato su richiesta di una misteriosa azienda interessata ad esperimenti di genetica. Il fine ultimo sarebbe quello di dare vita all’uomo eterno. L’operazione però viene in parte sventata da Dylan e Luna, in realtà un’agente infiltrato. L’ultima mossa è recuperare i campioni di dna modificato nascosti nel collare di Archie. Proprio quest’ultimo sarà protagonista di un finale…infuocato.
Commento: albo decisamente sottotono e poco accostabile al genere horror, pane quotidiano del nostro indagatore dell'incubo. E' un albo in qualche modo difficile da leggere, poco coinvolgente e con una trama più simile ad un romanzo di Grisham che ad un fumetto dylaniato. La sceneggiatura è del Gran Capo Sclavi che stavolta lascia decisamente da parte le solite frasi trite e ritrite, gli arcinoti luoghi comuni e si cimenta in una storia di spionaggio industriale finalizzato alla ricerca della formula segreta per la vita eterna. Ho trovato una preoccupante mancanza di idee e l'unica cosa veramente carina è stata come spesso succede il finale, rocambolesco e mitologico. Ottimi i disegni di Saudelli, caratterizzanti e ricchi di personalità.
Voto: 5

0 La Mia Esperienza con il Digitale Terrestre


Sono una di quei "fortunati" Sardi che hanno potuto apprezzare in anteprima nazionale le gioie e i piaceri nonchè le enormi potenzialità del Digitale Terrestre. Eh sì perchè il cittadino Sardo che di solito arriva sempre ultimo nelle priorità del Paese, stavolta è stato scelto come Cavia per questa fantastica trovata del passaggio al Paese dei Balocchi chiamato appunto digitale terrestre. Noi sinceramente ne avremmo fatto a meno e avremmo ceduto volentieri il posto ad un Milanese ma fa niente. Del resto lì in alto avranno pensato che dopo aver portato al pascolo le pecore avremmo avuto piacere a goderci un po' di televisione digitale davanti ad una fetta di pecorino e un bicchiere di Cannonau.
Ricordo ancora i messaggi promozionali su Mediaset: 2 idioti che decantavano questa scatoletta capace di magie mai viste prima dal bulbo oculare umano. Grandi promozioni del tipo Accorrete Italiani per avere subito un posto in prima fila nel Nuovo Mondo...pochi euro e grosso finanziamento statale. Beh, Voi Italiani avete potuto scegliere di non farvi fregare, noi Sardignoli NO. Più di 1 anno fa ZAC spenti prima rete 4 e poi rai 2 e poi TUTTO. Pazienza per il canale delle eterne repliche di Walker Texas Ranger ma al secondo canale di Mamma Rai non ci potevo proprio rinunciare. Che vuoi fare? non ti precipiti a comprare 3 dico 3 scatolette magiche per ogni televisore?? detto fatto. Una interattiva (cioè con la slot per la card) e le altre normali, ossia nude e crude. Non erano certo regalate parliamoci chiaro e ben presto hanno mostrato le loro pesanti falle.
Da cosa partiamo? io direi di stilare un bell'elenchino così Voi Amici di altre regioni vi potrete preparare al Grande E Imminente Passo che vi attende numerosi:
1) Volete registrarvi una trasmissione, un film, un telefilm mentre seguite la vostra partita di calcio o la puntata del lunedì del gf? SCORDATEVELO. Sono finiti i tempi dei videoregistratori o dei lettori dvd con annesso Hard Disk. Le prese a vostra disposizione non basteranno a risolvere il problema visto che il Digitale Terrestre non permette di registrare qualcosa di diverso dal canale che state guardando. Che trovata eh?? spero per voi che abbiate più di un televisore e più di un registratore perchè altrimenti sarà parecchio dura da digerire.
2) Avete notato come dai grandi centri commerciali specializzati in elettronica stiano riducendo il loro numero i digitali terrestri mentre stanno aumentando in maniera esponenziale i televisori con annesso digitale? CHIARO, le famose scatolette sono dei pacchi allucinanti che 9 volte su 10 perdono il segnale o fanno vedere le immagini distorte. Tanto è vero che in casa mia due su tre sono state sostituite da tv lcd perchè non c'era nessuna soluzione se non reimpostare tutti i canali ogni benedetto giorno e sopportare l'oceano di fili che sommergevano le stanze.
3)Preparatevi a comprare degli apparecchia acustici visto che vi sembrerà di essere sordi. Perchè? semplice il digitale ha misteriosamente abbassato il volume dei canali e potrete star lì a schiacciare il tasto dell'audio sino a farvi venire una bolla sul pollice che tanto non cambierà nulla. Devo dire che l'unico televisore che mi ha dato meno problemi da questo punto di vista è l'LG ma non garantisco.
4) Siete abbonati o vorrete farlo alle partite del campionato de La 7 che ora si chiama dahlia? beh amici preparatevi ad amare sorprese tipo il segnale che sparisce all'improvviso magari ad un minuto dall'inizio o a metà o alla fine. Succede spessissimo e lasciatemo dire anche che se avete un pochino di sale in zucca sceglierete Sky non fosse altro per distinguere il numero di maglia dei calciatori e soprattutto la palla in campo.
5) Vi hanno detto che avete una grande scelta nei canali oltre ai soliti e canonici 7? AH AH. Diciamo che questo è vero se si considerano anche i doppioni...tipo troverete 4 o 5 canali uguali o canali totalmente inutili perchè privi di segnale e con lo schermo nero. Gli unici canali veramente degni di nota sono Boing (cartoni vecchi e nuovi, telefilm e trasmissioni), Iris (il canale mediaset di film) e Rai Quattro (telefilm molto carini e film anche in prima visione). Gli altri non li commento che è meglio.
A questo punto l'unica nota positiva qual è? che senz'altro le immagini sono più nitide e più chiare dell'analogico. Stop.

giovedì 21 maggio 2009

0 Recensione Notte Prima Degli Esami



Nazione: Italia
Anno: 2005
Genere: Commedia
Durata: 100'
Regia: Fausto Brizzi
Cast: Giorgio Faletti, Nicola Vaporidis, Cristiana Capotondi
Anno di uscita: 17 Febbraio 2006
Trama: siamo nel 1989 esattamente a fine mattinata dell'ultimo giorno di scuola prima degli esami di maturità. Luca, come sarebbe piaciuto a gran parte di noi alla sua età, decide di approfittarne per dire tutto ciò che pensa al suo professore di lettere Martinelli, convinto che sia l'ultima volta che lo incrocierà per i corridoi della scuola. Ma ahimè in realtà una brutta sorpresa lo aspetta: Martinelli infatti sostituirà il professore che era stato scelto come membro interno della commissione. Dopo l'amara scoperta, il ragazzo viene trascinato dai suoi amici ad una festa a cui nessuno di loro è stato invitato. Situazione classica degli imbucati presenti sia ieri che oggi. Qui conosce Claudia una ragazza della sua età anche lei alle prese con la maturità. Se ne innamora a prima vista per poi scoprire che è già fidanzata. Da quel momento in poi non fa che pensare a lei, trascurando gli studi così come i suoi amici agganciati perennemente ai tavolini di un bar, ad una canna o ad una nuova conquista. Arriva la notte prima degli esami, una notte lunga che sembra durare per sempre e in cui si vivono situazioni indimenticabili, nel bene o nel male. Luca infatti scopre che Claudia è figlia di Martinelli.
Commento: che dire? ho aspettato tanto per vedere questo film nonostante l'occasione mi si sia presentata più volte nell'arco di questi anni sottoforma di cinema all'aperto, dvd e televisione. Alla fine mi sono arresa e ho approfittato dell'ennesima riproposizione su Rai Uno. Parliamoci chiaro: è un filmetto che si allinea con Tre Metri Sopra il Cielo e che non riesce neanche per sbaglio a raggiungere lo status quo di Cult Movie come per esempio ai suoi tempi "Sposerò Simon LeBon", "La Scuola", "Sapore di Mare" e altre pellicole con dentro adolescenti alla scoperta del primo amore, delle prime delusioni, delle terribili esperienze scolastiche e via dicendo.
E' un film con un cast tutto sommato poco indovinato, tranne che per il grande Faletti, capacissimo di recitare il ruolo di bastardo ma dotato di una sottile ironia che mi ha fatto ripensare davvero a certi professori che fuori dall'aula erano persino capaci di battute o di ammorbidirsi fino a diventare dei comuni esseri umani. Vaporidis e la Capotondi sono rigidi, stereotipati (soprattutto lei che qualsiasi ruolo rivesta da Vacanze di Natale ai pizzi di Orgoglio rimane sempre la stessa, con quell'aria da bambina viziata e odiosa). I comprimari forse sono un mezzo gradino più su ma ancora acerbi per essere credibili. Ultimi appunti sul cast: straordinaria e di una bellezza sconvolgente Valeria Fabrizi e pessimo nel cameo Karaoke Edoardo Costa, praticamente l'antitesi dell'attore.
Il film come si sa è tutto finalizzato a ricreare le atmosfere Anni 80. Ci riesce? direi di no. Spesso si pensa che basti far indossare ai ragazzi uno zaino invicta e qualche accessorio di quegli anni per far rivivere un'epoca passata e a suo modo complessa proprio perchè estremamente ricca di sfumature, modi di fare, di dire, atteggiamente che ora risulterebbero solo macchiette e basta. Ecco perchè la filmografia di quegli anni era e rimane inimitabile nel suo essere certamente trash ma anche molto realistica visto che niente veniva ricreato in quanto quelli erano gli anni in cui si svolgevano i film, tutto era già pronto non c'era bisogno di amplificare o caratterizzare in modo pesante l'abbigliamento, la parlata, le acconciature. I giovani attori erano così davanti e dietro alla telecamera. Tornando a noi, secondo me questa pellicola non ha fatto un buon lavoro. Tutti gli attori non riescono a spogliarsi dei loro anni 2000 e sembrano tutti Enzo Braschi quando a Drive In faceva il Paninaro...pessimi!
Neanche le musiche si salvano più di tanto, non c'è stata ricerca. Se tu regista decidi di di ambientare un film nel 1989 il minimo che dovresti fare è sederti davanti ad un pc farti una tua bella ricerca e trovare tutte le hit di quell'anno e non prendere a caso dal mazzo canzoni che erano già vecchiotte..e si sa che il revival non era ancora in voga in quegli anni e i ragazzi ad una festa avrebbero sempre e comunque piazzato sul giradischi canzoni attuali. L'unica scelta che mi sento di giustificare è Notte Prima Degli Esami di Venditti che risale al 1984 e che dà il titolo al film.
La storia è debole, debolissima. L'unica cosa veramente carina è stata la fine del film con i classici (per gli anni 80..cito sempre Vacanze di Natale ma anche Sapore di Mare) titoli di coda con la faccia dei protagonisti e affianco quello che sono diventati anni dopo. E naturalmente Luca cosa farà nella vita? il Professore! molto azzeccato davvero. Molto molto carino anche il finale dove Luca riesce a fregare il professore che lo voleva far cadere con una domanda a sorpresa dopo avergli raccomandato di prepararsi in Leopardi. Fantastico e purtroppo molto vero!
Consiglio il film a tutti coloro che devono affrontare gli esami di stato, ormai la maturità è stata archiviata e anche giustamente vista la preparazione richiesta..praticamente pari a zero. Tenete però presente che degli esami si parla tanto ma alla fine se ne vede pochissimo, giusto un 30 secondi nel finale.
Per chi è alla ricerca di un revival anni 80 suggerirei una visione all'acqua di rose, non aspettandosi più di tanto e sorridendo giusto per qualche particolare qua e là.
Preparatevi perchè ci sono parecchi anacronismi, vedi una Smart che sfreccia su una strada.
Voto: 5

mercoledì 20 maggio 2009

0 I Cesaroni 3. Terza Serie Intrigante ma Sbilenca

Seguo I Cesaroni dalla prima serie perciò si può dire che sono una fan appassionata di questa fiction casereccia, stereotipata e a suo modo coinvolgente.
La prima serie è stata proprio una scoperta eccezionale che è riuscita a tenere incollata allo schermo buona parte d'Italia grazie all'innamoramento tra fratellastri..un cicinin incestuoso ma a conti fatti vincente. Marco e Eva...due adolescenti che si innamorano l'uno dell'altra in tempi diversi creando nello spettatore sensazioni che raggiungevano picchi di nervosismo bestiale a vedere i due percorrere due vie parallele senza incrociarsi mai. Marco poi era proprio inguardabile con quel look da Bee Hive del 2000 e i capelli lunghi da calciatore anni 80.
La seconda serie l'ho seguita in modo discontinuo per motivi contingenti ma sono comunque riuscita a vederne un buon 90% e devo dire che l'ho trovata ottima sino a metà poi è stato un lento decadere verso situazioni banali con Marco che continua la sua storia di letto con la professoressa Rachele ed Eva che, dopo le pene sofferte per colpa del lunatico e insicuro Marco, decide di finire nel letto di Alex, il cuoco tenebroso (tra parentesi l'attore che lo interpreta è da me detestato cordialmente sia nei Cesaroni che in Raccontami. Ha sempre la parte dello sfasciacoppie e anche un po' str@@zetto se vogliamo). Alla fine parte con lui in America e buonanotte al secchio.
Eccoci infine alla terza serie ossia quella che sta andando in onda proprio in questo periodo e che promette, a detta degli autori, delle megasorprese finali. Manca poco alla fine e io penso che a meno di stravolgimenti pesanti nella trama sia impossibile che alcune situazioni vengano improvvisamente invertite per far concludere la serie con l'ennesimo ritorno di fiamma tra Eva e Marco. Al momento sono indietro di due puntate ma non credo che due ore possano cambiare più di tanto le carte in tavola.
Sin dall'inizio è stato più che evidente il fatto che Eva è totalmente presa dalla sua (assurda e immotivata ai fini della serie) gravidanza e che non ha più tempo, voglia e desiderio di stare dietro a Marco che ormai vede veramente come un fratello maggiore e non più come il grande amore della sua vita. E' totalmente indifferente e per buona parte della serie anche Marco sembrava non considerare più Eva come l'unica donna del suo cuore visto che dopo poco tempo ha iniziato una storia, a tratti anche carina, con la sua produttrice Simona. Ma chiaramente nell'interesse del pubblico era necessario risvegliare un qualcosa nell'uno o nell'altro e difatti Marco improvvisamente sente sbocciare in lui il desiderio di paternità e un amore un po' tirato per i capelli (a vederlo da fuori) per Eva. Lei però ha deciso di perdonare Alex, in un primo momento assolutamente ostile alla prospettiva di diventare papino. Nell'ultima puntata che ho potuto vedere vivono insieme e sembrano innamoratissimi mentre Marco è finito senza capra nè cavoli visto che pure Simona (da lui scaricata con rara eleganza) l'ha archiviato per mettersi insieme all'eterno perdente Walter.
A questo punto direi, a pochissime puntate dal gran finale, che è teoricamente impossibile un riavvicinamento tra Eva e Marco. Non ho condiviso nessuna scelta da parte di chi ha scritto la sceneggiatura: la gravidanza di Eva porta ad un serio innalzamento di età da parte della fascia di utenza nonchè chiude molte strade al personaggio visto che la pone completamente al di fuori delle situazioni tipiche che possono vivere dei ventenni. La foga di Marco di diventare una grande popstar ha preso la mano agli autori che ora sembra lo stiano conducendo a diventare quasi un idolo delle folle e non un signor x che tenta come altri 10000 di pubblicare un cd. Direi un pochino inverosimile. Matilde, la figlia della prostituta Pamela, non c'entrava un fico secco nella storia ed è per di più di un'antipatia fuori dal comune..inutile.
Vediamo i personaggi:
Giulio: Claudio Amendola continua a recitare la parte dello scemotto che si fa coinvolgere dai due compari. Non mi piace e dire che per tantissimi anni è stato uno dei miei attori preferiti in assoluto. I Cesaroni gli portano grossi guadagni ma lo stanno riducendo ad una macchietta.
Lucia: Elena Sofia Ricci è sempre la stessa da tre serie a questa parte ma resta comunque un'ottima attrice che però nella serie resta un po' imbavagliata nella parte della moglie un po' massaia e un po' troppo remissiva.
Marco: in questa serie è parecchio freddo, algido e scontroso. Si riscatta un pochino nel suo prendersi cura di Eva ma rimane comunque un tantino distaccato e poco motivato. Ho trovato il cambiamento di look molto positivo.
Eva: ahia...non ci siamo proprio. La ragazza non sa recitare molto bene, risulta sempre monocorde e in questa serie è come un fantasma che aleggia ogni tanto in qualche inquadratura. Alessandra Mastronardi appare stanca del ruolo e si vede benissimo.
Rudi: praticamente assente in questa serie che si sta spostando decisamente sugli adulti. Ha vissuto la sua prima volta e lasciatemi dire che a me è sembrata una cavolata pazzesca visto che sino a un mese prima stava ancora tirando le palline di carta a quelli seduti davanti. Non aveva molto senso secondo me, è stato un po' come allungare il brodo e aprire nuovi scenari nella quarta serie.
Alice: anche lei poco presente e aggiungerei io MENOMALE. E' detestabile, lagnosa, invidiosa e supponente e poi vogliamo parlare di quando si traveste da prostituta per andare in discoteca? parrucca blu a caschetto e mascherina sadomaso?? oh My God!!
Mimmo: eterna voce narrante e bambino perennemente muto o privo di parola. Bel viso ma se non ci fosse non se ne accorgerebbe nessuno.
Cesare: lui è un grande. La serie non esisterebbe senza Fassari, romano verace e spigoloso. Grande attore capace di scremare il buonismo in eccesso nella serie. Non mi piace molto nell'interpretare il padre adottivo di Matilde ma non è colpa sua.
Ezio: Max Tortora è un comico fantastico e anche nella serie qualche sorriso riesce a strappartelo ma francamente sta diventando un tantino pesante.
Walter: mi piace molto, ha una comicità innata e riesce sempre a farti risollevare l'animo dopo che Marco ed Eva te l'hanno buttato giù a botte di pessimismo e frasi fatte. In questa serie ha avuto un grande spazio e abbiamo potuto vedere anche il suo lato sentimentale e un po' inca@@ato. Secondo me non c'entra niente con Simona che per lui è un po' troppo donna e anche un tantino rigida.
Stefania: tra le donne del cast è la migliore per qualità recitativa, verve e realismo.
Famiglia Barilon: presente in modo discontinuo. Ma quanto è fastidiosa la moglie?
Simona: è un personaggio strano, per molto tempo l'ho vista un po' finta e stereotipata poi quando Marco l'ha lasciata ho visto improvvisamente qualcosa di interessante in lei. Nella sofferenza si è un tantino riscattata ma non è possibile, miei cari autori, che la ragazza dopo una settimana si sia già innamorata di un altro.
Il lieto fine è sempre scontato in questa serie e forse è questo che la mette al secondo posto rispetto al realismo di Raccontami, altra saga familiare che però non fa sconti di alcun tipo.
P.s: pur nella loro banalità ho trovato comunque molto carine le canzoni di Branciamore che hanno immediatamente trovato spazio nel mio lettore mp3.

martedì 19 maggio 2009

0 Facendo pulizie di Primavera..si scoprono veri reperti Anni 80


Erano davvero anni che avevo in mente di mettere ordine in camera mia visto che ormai straborda di Topolini, libri e peluche. I miei amati Topi erano addirittura finiti ammassati nel grande armadio antiestetico presente in un angolo delle mie amate 4 pareti di vita vissuta. Quando ho visto che le scatole di scarpe stavano prendendo il sopravvento sul mio spazio vitale ho capito che vuoi o non vuoi dovevo mettere fine a questo caos ventennale.
Approfittando di un aiuto mandatomi dalla signora Bendata e da Easy Jet ho potuto dare inizio alle grandi manovre equipaggiata con scopa, raccoglitore, buste di varia grandezza e bombe a mano contro la possibile sortita di quelle simpatiche e sfreccianti creature chiamate volgarmente Pesciolini D'Argento.
L'obiettivo primario era concentrato in un angolo misterioso e inesplorato nella parte destra della stanza. Un buio corridoio abitato da scatoloni pelosi di polvere e oggettistica di dubbia provenienza ed entità. Ok, vediamo cos'ho trovato:
- Playstation 1 modificata e perciò fuori uso da qualche anno visto che chi ci ha messo mano ha pensato di ridurne la vita di un buon paio d'anni. Peccato perchè insieme al Mega Drive e al Master Sistem è stata la console più mitica, completa e stilosa di tutti i tempi. Addio Final Fantasy 8 e 9...siete stati dei buoni compagni di estati pallose. Ovviamente penso che la povera fanciulla in grigio prenderà la direzione del cassonetto visto che ormai è inservibile e io non ho posto in casa ora che la mia scrivania è occupata da questo monolite nero lucido chiamato Ps3..vero pacco a prezzo pieno.
- Dolce Forno. Questo non è mio ma in realtà è di proprietà di mia sorella più grande che aveva combattuto le sue battaglie di 10enne per avere lo scatolone in regalo in uno dei ricchi natali di quegli anni. Dopo tenaci resistenze da parte di mia madre l'aveva avuto in dono ma naturalmente l'avrà potuto usare giusto giusto 2 volte di numero visto che la prima volta era andata bene ma la seconda c'era stato quasi un principio di incendio per colpa di un biscotto caduto inavvertitamente sul fondo ustionante del marchingegno per casalinghe in erba. Credo che il primo capello bianco di mia madre sia spuntato esattamente quel giorno in cui mia sorella vide il suo prezioso fornetto raggiungere i piani alti e irraggiungibili di camera nostra. Da lì è sceso forse 10 anni fa ma nessuno si è mai azzardato a metterlo in funzione perchè c'è la seria possibilità che mandi in cenere un quartiere. Peccato perchè a quanto ne so è uno degli oggetti più quotati a livello di materiale giocoso anni 80. Penso che tutto sommato mia sorella lo accoglierà in casa sua..sarebbe un delitto buttarlo nel cassonetto.
- La passamaglieria di Barbie. Altro giocattolo di proprietà di mia sorella. Che dire io andavo più sul Lego e il Playmobile..non mi ha mai intrigato quella stronza con i capelli biondi e i soldi che le sbucavano da qualsiasi orifizio presente nel suo corpo. Odiavo lei, sua sorella Skipper e Ken l'eterno fidanzato un po' ricchione). Questo oggetto comunque è stato parecchio utilizzato da mia sorella che si faceva prestare i gomitoli da mia madre per creare qualche aborto lanoso e multicolore. Io finivo sempre per lasciarci qualche dito tra i dentini presenti nell'incavo centrale così come mi capitava con il mio primo mangiacassette che non disdegnava di mangiare anche qualche pezzo di carne umana quando si trattava di recuperare il nastro fuoriuscito dalla musicassetta.
-I Puffi. Ne ho davvero tanti, erano uno dei miei giocattoli preferiti e per lungo tempo hanno fatto bella mostra di sè in una bacheca appesa ad una delle pareti prima che crollasse per il peso. Nessuno poi si è preoccupato di sostituirla e perciò i piccoli omini blu che puffavano di qua e di là hanno finito per raggiungere il Dimenticatoio nel giro di poco.
- Le gommine Mulino Bianco ed altre. Vero must degli Anni 80, si trovavano nelle scatole di merendine ed erano contenute nelle famose scatoline da fiammifero. Erano a forma di merendina e componibili, tipo il tegolino e la crostatina che erano composte da vari pezzetti gommosi da assemblare. Poi ho trovato anche delle gommine del periodo d'oro di quei negozi di cianfrusaglie e gadget anni 80, quelli che avevano (almeno a Cagliari) le insegne scintillanti stile Happy Days o New York ed erano strapieni di roba di Snoopy, Poochie, Penauts, Garfield e compagnia bella. Tutto questo ha preso la via del cassonetto perchè onestamente non troverei mai una collocazione per questa roba per la quale, non lo nego, un collezionista potrebbe uccidere e penso che dopo aver dichiarato il mio misfatto una Taglia pesi sulla mia testa da parte del numeroso circuito dei Nostalgici Anni 80 che affollano internet, i mercatini e i negozi di roba usata.
Devo dire che le cose che mi mancano veramente sono i giornalini del Paninaro di mia sorella rileggendo i quali potrei procurarmi un infarto dalle risate, i fumetti di Candy con dei disegni eccezionali e con tutto ciò che non trovavi nel cartone animato, gli album di figurine di Kiss me Licia (completissimo), Creamy (oh mamma che bello!!!) e di Cenerentola.

domenica 17 maggio 2009

0 La "strana" clientela dei ristoranti cinesi

La mia esperienza con il ristorante cinese è praticamente ventennale in quanto fortunatamente sono nata e cresciuta in una famiglia molto aperta a livello di gastronomia etnica. Per intenderci non viviamo come un sacrilegio mangiare qualcosa di diverso dallo spaghetto al pomodoro. Proprio per questo ogni volta che vado a cenare nel mio ristorante cinese di fiducia rimango allibita dalle scene che si dipanano davanti ai miei occhi. Proprio ieri sera poi è stata una roba spettacolare, una cosa che è valsa anche l'acidità di stomaco del day after.
Ho potuto notare che le coppie che vanno al ristorante cinese sono solitamente così composte:
- La coppia adolescente. Lui con il cappellino, la scarpa da tennis e già seduto prima che la sua tipa abbia anche solo attraversato la metà del tragitto che conduce al tavolino. Lei vestita come se andasse in discoteca, con il tacco alto, il capello piastrato e un collare al collo con l'anellino per inserirci il guinzaglio che il suo lui si è agganciato (giusto per il tempo della cena) alla catena dei jeans a vita bassa. Solitamente ordinano, per risparmiare, una bottiglia d'acqua per lui e la coca cola per lei. Può capitare di vedere tavoli da 4 con i maschi da una parte e le donne dall'altra in modo da far socializzare le femmine mentre i due gonzi parlano di playstation.
- La coppia trentenne. Lei non ha più il guinzaglio in quanto si è emancipata nel corso degli anni, infatti ora è lui che assume il ruolo passivo remissivo della coppia. Lei non è più attenta al look, veste semplice, diciamo lo stile casalingo privo di ciabatta. Solitamente ha anche gli occhiali perchè le lenti a contatto le ha usate solo all'inizio della storia quando lui pesava 20 chili in meno e rientrava ancora nella categoria scop@@ile. Lui è ancora innamorato e ogni tanto le scatta una foto o con il cellulare o con la fotocamere digitale senza curarsi di riprendere anche i poveri avventori del tavolo più in là con il mento sporco di salsa agrodolce e il bottone slacciato. Scelgono il ristorante cinese per abitudine e risparmio.
- La famiglia numerosa. Di norma sono 6 o 7, con bambini urlanti al seguito. Il campione da me esaminato ieri era così composto: padre tra i 30/40 con cappellino, occhiale da vista con montatura pesante, canottiera con arieggiamento di ascella, bermuda e infradito. Madre sui 20 anni, bionda e sottomessa. Due parenti non ben identificati che continuavano a minacciare di riportare a casa, menare, frustare uno dei due bambini presenti nel tavolo. Il motivo? perchè il poveraccio che avrà avuto 3 anni al massimo non voleva stare per 2 ore seduto in ginocchio sulla sedia. Ma si può chiedere ad un essere umano di stare in ginocchio sui ceci in equilibrio precario su una sedia?!! Ok, giunge il momento delle ordinazioni. Mi sembra scontato dire che era più che evidente che non avevano mai messo piede in un ristorante diverso dalla Tavola Calda di Efisio e Bonaria perchè hanno fatto uscire di testa la cameriera cinese che è venuta a prendere le loro ordinazioni. Per i bambini hanno preso qualcosa di sano: patatine fritte e coca cola. Per loro...dunque vediamo...volevano il vitello ma senza cipolla, senza soia, senza bambù, senza niente a parte il vitello. Lo stesso vale per qualsiasi cosa che si avvicinasse anche solo lontanamente a un sapore cinese. Dico io VAI ALTROVE NO?? Alla fine arriva il classico menu di chi conosce il ristorante cinese solo per sentito dire: un vassoio da 12 di nuvole di drago, alghe fritte, e via dicendo. Ma la sopresa arriva ai primi quando vedo arrivare la cameriere con 5 vassoi di spaghetti. Ragazzi io non so se avete mai visto le porzioni dei cinesi...minimo ognuna basta per 2 e avanza pure. Quelli erano in 4 e in carenza da carboidrato. Non so com'è andata a finire ma sarei stata sinceramente curiosa di vedere come stramazzavano sui tavoli arrivati al dolce.
- La compagnia Lesbo Uoma. Diciamo che questa categoria è più orientata verso l'asporto ma diciamo che a volte non disdegna un'uscita allo scoperto. Non sono mai coppie ma sempre compagnie. Non c'è mai il tipo vagamente femminile ma sempre la Uoma vestita di tutto punto, con il fondo dei jeans che le arriva alle caviglie, la cintina di colori assurdi, la canotta, la pancetta laterale, il capello corto e l'atteggiamento del maschietto che fa il galletto della serata. Categoria discreta nell'atteggiamento un po' meno nel vestiario e nell'estetica. Sono più propense alla varietà nella scelta del menu.

sabato 16 maggio 2009

0 Recensione The Orphanage


Titolo originale: El Orfanato
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Horror
Durata: 100'
Regia: Juan Antonio Bayona
Trama: Laura e suo marito decidono di riaprire l'edificio che anni prima ospitava un orfanotrofio in cui era cresciuta la stessa Laura, un orfanotrofio specializzato nell'assistenza a bambini che soffrivano di svariate patologie.
I due scelgono di aprire una casa famiglia anch'essa finalizzata alla cura di bambini disabili. Con loro vive Simòn, il loro figlio adottivo malato di HIV e attorniato dai classici amici immaginari. Un giorno però entra in contatto con Thomàs, uno dei bambini ospiti dell'ex orfanotrofio che era morto durante un crudele gioco organizzato dai suoi compagni di sventura, da sempre ostili nei suoi confronti a causa dell'aspetto deforme che lo costringeva ad indossare una strana maschera per nascondere le deturpazioni del volto. Il fantasma, insieme agli altri bambini, anch'essi morti in circostanze che vengono chiarite durante il procedere della storia, infesta la casa dove risiedono i tre esseri umani ancora in vita. Per questo motivo stabilisce un rapporto basato su un gioco chiamato la caccia al tesoro con il piccolo Simòn che ben presto scompare per raggiungere il misterioso luogo in cui viveva Thomàs. Laura inizia a capire che nell'edificio stanno accadendo strane cose e che soprattutto la polizia non le può essere d'aiuto in alcun modo, perciò decide di ricreare l'atmosfera della sua infanzia per rientrare in contatto con i suoi ex amichetti e cercare di ritrovare suo figlio. La sua personale caccia al tesoro si concluderà con un finale sorprendente.
Commento: devo dire che era tempo che aspettavo una pellicola horror che mettesse sul tavolo sana angoscia, profondità e spessore nella trama, un buon cast, un'ottima fotografia e un finale da maestro. Ho notato che nel corso degli anni si era un po' persa la voglia da parte della cinematografia horrorifica di creare qualcosa che mettesse in scena meno sangue, meno effetti speciali, più tensione emotiva e dosi massicce di psicologia oltre che una buona dose di intelligenza per tentare di capire il filo del film, il finale e alcuni particolari importanti all'interno della pellicola stessa. Non conosco i destini del film, ossia il successo al botteghino e la permanenza all'interno delle sale cinematografiche però devo ammettere che chi si perde o si è perduto questo piccolo gioiello dovrebbe immediatamente correre ai ripari perchè non godersi questi 100 minuti corrisponde ad un vero delitto. Io lo consiglio fortemente, agli appassionati del genere ricorderà per alcuni aspetti The Others, che non a caso è opera di un regista spagnolo. Complimenti alla Spagna e fischi all'Italia, incapace di creare film che si allontanino dal tedioso seminato delle crisi di coppia, saghe familiari, biografie di vecchi e vanzinate.
Voto: 9

venerdì 15 maggio 2009

0 Libertà e Nuvole...ultime ore da assaporare lentamente come un buon vino rosso


domenica 10 maggio 2009

0 Cagliari Roma 2-2



Solitamente evito di scrivere di calcio nel mio blog per svariati motivi:

- Tendo a tenere per me gioie e delusioni della mia squadra del cuore

- Credo che l'italia sia già strapiena di calciofili ed espertoni sportivi

Questa domenica però mi sento di spendere due parole perchè se non lo faccio potrei schiattare da un momento all'altro. Seguo ogni benedetta domenica le partite del Cagliari sul digitale terrestre, ogni 2 su 3 mi becco il segnale assente di Dalhia (l'ennesima brutta imitazione di Sky), le telecamere che a malapena inquadrano (per modo di dire) il campo di calcio (distinguere il numero della maglia dei giocatori è onestamente chiedere troppo)...soffro per i commenti (anti)sportivi dei vari commentatori salvati dalla criogenesi, vedi Pizzul (porta rogna che sia tenuto per contratto a commentare i mondiali o una partitella tra scapoli e ammogliati).

Insomma decisamente soffro

Questa stagione però, dopo 5 brucianti sconfitte iniziali, stavamo prendendo il volo verso mete sino a poco tempo fa insperate. Ora sono due domeniche che sembra che gli 11 rossoblu abbiano deciso di ritornare nei ranghi e stare nel solito limbo del "vorrei e potrei ma meglio di no, meglio qualcun'altro". Atteggiamento disfattista che ci ha valso la scorsa pestata col palermo (5 sventole da una squadra che merita ancor meno di noi un posto in Uefa visto il campionato oltre modo altalenante..tanto è vero che oggi ha perso contro il Siena, una squadra che non ha da chiedere più niente in campionato) e oggi il pareggio rocambolesco per non dire vergognoso della Roma proprio quando eravamo sul 2 a zero, pronti a combattere sino all'ultimo minuto per un posto in Europa.

L'atteggiamento dei giocatori è stato pessimo dal primo all'ultimo minuto, mi sento di salvare unicamente Marchetti, Matri e Acquafresca, mentre prenderei a scarpate in testa tutti gli altri compreso l'allenatore che è più che evidente che non è stato in grado di preparare due partite che valevano un intero campionato. Pensavo che la sconfitta di domenica scorsa gli avesse aperto gli occhi sull'evidente incapacità da parte di Canini di svolgere il suo ruolo in modo perlomeno dignitoso. Sono più i corner che ha regalato che le palle recuperate e rilanciate in modo decente e non da interregionale. Perchè non schierare un Bianco che seppur in scadenza di contratto ha sempre dimostrato qualità tecniche superiori e esperienza in quantità.

Non ho capito il senso dell'ingresso in campo di Mancosu in sostituzione di Cossu (anche lui bocciato e senza appello, ancor di più in occasione del secondo gol della Roma...meglio sopportare i crampi che sperare in un atteggiamento sportivo praticamente sconosciuto in quel di Roma). Avrei preferito, vista la situazione ormai compromessa, che schierasse Ragatzu e tentasse il tutto e per tutto. Incredibilmente poi sceglie Bianco per sostituire un inguardabile Biondini. E che facciamo? ci difendiamo da cosa? tanto ormai a quel che si dice questo pareggio non servirà a niente con tutta probabilità. Almeno a leggere i forum, ascoltare la radio e seguire la televisione.

La prossima partita, ossia Reggina Cagliari, sulla carta si presenta difficile perchè si va a giocare a casa di una squadra che naviga nelle zone basse della classifica e che almeno per la gloria cercherà di dare tutto quello che ha per portare a casa i 3 punti. Il Cagliari non potrà contare su due pedine ultra importanti visto che sia Conti che Cossu sono squalificati. Sinceramente Lazzari non si è dimostrato all'altezza del piccolo sardo, lento, discontinuo, spesso incerto sulle conclusioni e privo di idee arrivati al secondo tempo quando dovrebbe essere il trequartista a tirar fuori dal cilindro le invenzioni che risolvono certe partite. Un secondo regista non l'abbiamo a meno che non si metta in campo il russo Sivakov (il cui ruolo penso sia speculare a quello di Conti) che non ha mai disputato una gara in questo campionato.

Insomma è dura. Non posso dire, da buona tifosa, che non abbia ancora un lumicino di speranza. In fondo la matematica dà ancora ragione al Cagliari visto che mettendo su un piatto della bilancia le prossime 3 partite delle squadre coinvolte nella rincorsa Uefa, si può notare come tutte e 4 (roma, palermo, udinese, cagliari) abbiano un calendario pericoloso. 9 punti in palio e 4 dalla Roma, che ha più volte dimostrato di essere in piena crisi (e il fatto che sia andata sotto di 2 reti sembra confermarlo ampiamente).

In bocca al lupo Cagliari...

venerdì 8 maggio 2009

0 Dylan Dog 144. Belli da Morire


Soggetto e Sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Giovanni Freghieri
Trama: nella clinica Beauty Paradise Centre il dottor Steiner e il suo assistente Jacob Wu operano dei veri miracoli riportando alla giovinezza donne e uomini scontenti del loro aspetto e desiderosi di ritornare alla bellezza di un tempo. Sarebbe fantastico se non fosse che i pazienti manifestano degli effetti collaterali che mutano il loro aspetto e in un modo non esattamente piacevole. Iniziano ad avvenire delle strane morti che coinvolgono i pazienti del Dottor Steiner..quest’ultimo, rendendosi conto che i suoi esperimenti non stanno dando dei buoni risultati decide di interromperli ma incontra la morte per mano di una orrenda creatura deforme. Eva Steiner, vedova del chirurgo, decide di rivolgersi a Dylan in quanto sospetta che nella clinica avvengano strane cose di cui è responsabile soprattutto Wu. Dylan riesce a farsi assumere come inserviente nella clinica e nel mentre e autopsie sui cadaveri mostrano che nel cervello dei cadaveri erano stati conficcati, in punti precisi, 7 aghi di mirabile fattura.
Durante un’ispezione nello studio di Wu, Dylan e Eva vengono sorpresi e portati nella sala operatoria nascosta nei recessi della clinica…qui scopriranno che non serve il bisturi per mettere in pratica la chirurgia estetica..

Commento: piccolo preambolo sui disegni. Trovo che la matita di Freghieri sia un po’ spuntata e priva di personalità. Il viso di Dylan potrebbe appartenere ad un 15enne e non ad uno che va sui 40..ben portati ma 40 cribbio! In generale è come se tutti i personaggi fossero solo abbozzati e non propriamente definiti. Un tipo di disegno un po’ retrò che personalmente non mi piace e che mal si adatta ad un fumetto horror dove anche il minimo particolare deve colpire l’attenzione di chi legge facendogli dire wow.
Passando alla storia, anche qui ahimè non ci siamo proprio. La trama non cattura se non alle primissime battute in quanto in seguito è un lento procedere verso universi di letargia e banalità. Compreso il finale che, immagino, nelle intenzioni di Ruju dovesse provocare un balzo sulla sedia ma che in realtà è quanto mai piatto e prevedibile…come un film dell’orrore anni 30 agli occhi di un cinefilo di 20 anni. Non ci siamo neanche nella caratterizzazione dei personaggi, Dylan è fuori parte, compie azioni stupide e appare come un ritardato mentale piuttosto che come l’astuto e istintivo indagatore dell’incubo. Non ci sono sentimenti forti, il personaggio Johnny Freak di questo numero è una sua brutta controfigura, capace di battute ai limiti del patetico e dell’autocommiserazione.
Unico applauso per Angelo Stano..una copertina da incorniciare!
Voto: 4

giovedì 7 maggio 2009

0 Tornare a studiare...


Sto studiando alacremente da circa 4 giorni e ogni tanto, con la penna tra i denti, mi domando "PERCHè?"..
Può succedere che un romanzo di Matilde Asensi ti cambi il corso della vita facendoti prendere una direzione a cui non avevi mai più pensato? io la vedo come una sorta di seconda chance che mi sto dando per giungere ad un traguardo che anni fa avevo scartato perchè non credevo abbastanza in me stessa.
Archeologia..profumo di roba antica, polvere del deserto, cappellaccio all'indiana jones e poppe alla Lara Croft. Beh certo, in Italia tutto questo è impossibile o almeno altamente improbabile ma siccome sono testarda mi sono impuntata su questa astrusa cosa chiamata SECONDA LAUREA...Il che non sarebbe poi così al limite del paranormale se non fosse accompagnata da un Master di secondo livello.
Ormai mi diverto a racimolare titoli...è diventato un hobby visto che non ne posso fare una professione ..AH AH AH..battuta triste da autofustigazione. Non sono disperata ma direi meglio annoiata, perciò la laurea triennale in Beni Archeologici mi ha attirata come una mosca al miele. Peccato che sia a numero chiuso e presupponga una buona conoscenza base del Latino e del Greco. Il che 10 anni fa sarebbe stata una passeggiata visto che erano le mie materie preferite a scuola...le uniche dove prendevo 9 visto che nelle altre la mia media oscillava pericolosamente tra insufficienze in matematica e scienze e assoluto rifiuto verso le pippe filosofiche. Esiste una materia più inutile di Filosofia?
Fare il Liceo Classico aiuta ma diamine dopo tanti anni è un casino. Apro le grammatiche e mi sento deficiente. Sono ritornata all'alfabeto ma la cosa più tremenda (e solo chi proviene da studi classici mi può capire) è cercare di venire a capo delle regole del maledetto accento. Chi le ha inventate dev'essere parente stretto del creatore del Sudoku..
A parte questo è quasi divertente fare quei simpatici esercizi a difficoltà crescente. Ho sempre pensato che le uniche materie che valesse la pena di imparare fossero quelle che uniscono la teoria alla pratica. Le uniche capaci di rimanerti ancorate al cervello anche a distanza di tempo...Infatti molte cose me le ricordo ma dai e dai secondo me o le cose si prendono dall'inizio o non ne vale la pena.
Su queste due materie poi ho dei ricordi allucinanti e facendo ripetizione a mia cugina mi sono rivista in lei...Tu le chiedi di farti l'analisi logica di una frase e lei ti osserva con lo sguardo vacuo tentando di capire se stai parlando la sua stessa lingua o stai utilizzando parole di un'idioma morto come quell'inutile barba che le tocca seguire 4 ore a settimana mentre disegna cuoricini sulla seconda di copertina. Anche io al ginnasio non capivo nada de nada...ero zero punto zero. Poi mi sono trovata davanti lo spettro di una possibile bocciatura e per evitarla ho dovuto decidermi ad andare a ripetizione dall'insegnante suprema. Mia zia. Ex docente di latino e greco. Simpatica e umana come un calcio nei denti..Dovevo dare l'esame da privatista da lì a 4 mesi ed ero zero. Lei se n'è accorta nel giro di un bah e allora mi ha metaforicamente preso per le orecchie e riportato a zero anche in analisi logica italiana. Tutto dall'inizio con la paura di deluderla e beccarmi uno sguardo di rimprovero o di commiserazione (ramo della famiglia super dotto contro ramo della famiglia nella media).
E' stata dura, tutte la mattine per 2 ore ad ascoltare le spiegazioni e memorizzarle subito...fare esercizi e versioni sempre più complicate che dopo un suo minuzioso esame diventavano delle mappe del tesoro o delle battaglie navali con tutto quel rosso (errori gravi) e quel blu (errori veniali). Non saltava una riga, neanche le più piccole, delle due grammatiche e pretendeva tantissimo. C'era anche il reparto letteratura con tutti quei bei brani da tradurre prima con il vocabolario e poi da sapere all'impronta.
Tanta roba, con il suo gatto siamese che mi squadrava con quei tremendi occhi celesti sperando che facessi una mossa falsa.
Alla fine mi è servito..sono passata dal 4 al 9 e sono rimasta a quei livelli per tutto il liceo e ora se riguardo queste pagine ingiallite mi ricordo benissimo le sensazioni e le difficoltà di un'adolescente che ancora non aveva il cervello allenato ad immagazzinare decine di nozioni e soprattutto a capirle e farle proprie. Con una laurea e un master tutto sembra più facile però ci sono cose che a volte mi fanno sentire un sacco strana..ma penso che sarebbe stato lo stesso se mi fossi messa a prepararmi per la stessa cosa a 20 anni invece che a 30.
Si sente tanto la nostalgia di qualcosa che non c'è più, ti senti indietro rispetto a tutti i tuoi compagni di classe con cui ti scambiavi gli esercizi poco prima del suono della campanella della prima ora. Ti senti come un vecchio con la dentiera che si rimette a mangiare caramelle. Non lo so, penso che tutti ora siano lontani mille miglia dal fare versioni di latino o greco e che io invece sia tornata indietro ma da sola...come tornare a scuola e vedere che chi ti sta intorno non può neanche firmarsi da solo la giustificazione, mentre tu hai la patente da più di 10 anni.
Tutto sommato però non me ne importa più di tanto, ognuno fa un po' quel che gli pare nella vita e sinceramente non volendo lavorare in un call center penso che non ci sia niente di male nel potersi permettere di coronare un sogno nel cassetto.

lunedì 4 maggio 2009

2 La Fiera...ieri e oggi


A Cagliari tra fine aprile e inizio maggio, ormai da ben 61 anni, va in scena il gran carrozzone della Fiera Campionaria...una di quelle tamarrate che ti coinvolgono volente o nolente, che ti fanno sentire un po' più cagliaritano e che ti regalano la possibilità di mettere per la prima volta una maglietta a maniche corte.
Ci vai da bambino, da adolescente isterico e casinista e infine da adulto. Tutto cambia o tutto resta uguale? dipende ci sono cose che anche a distanza di 20 anni e più riescono a smuoverti qualcosa dentro e non a livello intestinale, ma un po' più su, lì in alto sulla sinistra, dietro il reparto ossa toraciche.
Parliamoci chiaro..quando sei piccolo un po' ti trascinano i tuoi che sono assai desiderosi di recarsi al primo stand di utensili da cucina per godere delle meravigliose spiegazioni degli imbonitori...sempre uguali dai lontani tempi del Far West quando li vedevi su una carrozza a cercare di vendere elisir di lunga vita o pozioni contro la perdita di capelli. Sono sempre loro, dalla Casa nella Prateria in poi. I tuoi stufi di sentirti frignare e rompere ti concedevano il giro sulla giostra di cavalli e poi via a casa o al settore arredamento di interni. Una barba assoluta.
Cresci un po' e ti ritrovi con babbo sorella e cugini solo ed esclusivamente allo spazio adibito a Luna Park per fare la tua prima esperienza nel castello stregato..quello con la macchinetta a due posti e l'aspetto curiosamente affascinante. Sapete mi ha sempre colpito la facciata esterna di questa attrazione, il suo essere così medievale ma di un medioevo che in realtà non è mai esistito...troll con l'accetta in mano, folletti con la pupilla allungata da gatto che suonano strani flauti, stregoni dalle lunghe barbe, donne un po' discinte con lunghi canini o con l'aria atterrita. Non so..mi ha sempre fatto paura ma allo stesso tempo mi fa pensare che in realtà non si tratti di pura e semplice finzione. Ci sono salita solo una volta e mai più ho voluto ripetere l'esperienza. Magari sono stupida ma il trauma mi è rimasto un po' come la paura incondizionata per tutti i clown (e molto prima di It..tanto è vero che detesto i circhi).
Quando poi diventi più grandicello e quasi automatico che con la tua migliore amica ti organizzi per passare tutta la giornata alla Fiera con le tue esigue finanze, il vizio del fumo e tanta voglia di trascorrere ore, ore ed ore a provare tutti i giochi con solo una breve pausa per uno spuntino fatto di zucchero filato, nocciole caramellate e patatine fritte grasse ma squisite. Lì hai tutto un mondo che si apre fatto di niente e di tutto, di idioti con il tatuaggio e l'abbronzatura da muratore che cercano di conoscerti e pensano di fare colpo su di te dando pugni al sacco da pugile (onnipresente in tutti i luna park da sagra di paese insieme all'autoscontro, il tagadà, le palline per vincere i pesci e il tiro al bersaglio) per poi sentirsi dire dalla macchina SEI UNA SCHIAPPA.
Passano gli anni e tutto sommato non ti frega più se andare o meno, se per quest'anno salti il giro o ci tenti ancora una volta a farti apparire la Fiera come una di quelle esperienze imperdibili anche se sai che ormai sulle giostre non ci vai più e che è troppo presto per nutrire un serio interesse per i complementi di arredo. Devo ammettere che negli ultimi 10 anni sono andata quelle due o tre volte ma è stato di una tristezza allucinante perchè mi è sempre capitato di andare con persone che avevano la vitalità di un pesce rosso che galleggia a pancia in su. Una delle ultime volte, se non proprio la penultima, ho accettato l'invito di uno di questi begli esemplari...esperienza atroce e da choc permanente. Entriamo, passeggiamo senza meta e senza interesse (tra l'altro era una di quelle persone che frequenti per un paio di mesi per strani casi della vita per poi dimenticartene in gran fretta e senza traumi...ricompaiono dal nulla chiamandoti a casa...e lì ti viene da farti un paio di domande visto che onestamente trovo difficile e anche un po' terrificante pensare di tenere in agenda per 10 anni il numero di un conoscente che sai bene che non sentirai mai più o che se incontri per strada non sapresti neanche riconoscere).
Questo esemplare, per altro corredato di brufoli gialli nonostante la non più giovane età, decide di sedersi al bar per un gelato e io dico ok. La scena seguente è da film dell'orrore o commedia surreale: scelgo il mio gelato e scopro che me lo devo pagare io visto che lui si è preso il suo bel cornetto algida ed è sulla porta con uno scontrino in mano. Diamine la cavalleria è proprio un concetto sorpassato mie care donne.
Da quella volta sono passati un paio d'anni...ieri poi sono tornata alla Fiera con la persona giusta, la persona che entra con lo spirito giusto, quello che ti fa dire: ok facciamoci un giro in quasi tutti gli stand, godiamoci la degustazione gratuita di formaggi, salsicce e vino, andiamo al Luna Park e commentiamo le facce di chi scende dalle giostre più torcibudella, facciamoci ammorbare dal profumo di incenso negli stand di artigianato estero, guardiamo il tizio che affetta verdure di vario spessore con le massaie che lo osservano con quell'aria tra lo scettico e il "vorrei ma mio marito mi uccide", mangiamoci un paninone wurstel e cipolla senza badare all'alitata e scoliamoci due birre senza pensare che siamo due creature di genere femminile e dovremmo bere due aranciate e badare al bon ton.
Questa per me è la Fiera...una giornata in cui sentirsi liberi di fare ca@@ate
 

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