sabato 26 novembre 2011

0 Death Note

Ma quanto è bello questo strabiliante anime??? E dire che non lo conoscevo e senza saperlo un pomeriggio di due settimane fa ho scoperto una meravigliosa opera d’arte. E’ raro che si trovi di questi tempi un prodotto così ben fatto nella trama e nel comparto tecnico: grafica da urlo così come una colonna sonora fatta di brani heavy metal e musica gregoriana. E’ stata una graditissima sorpresa che a dire la verità è stata capace di mettermi un’angoscia addosso che non mi ha lasciato in pace fino all’ultimo ansiogeno fotogramma.

La storia ha come oggetto i quaderni della morte, ossia i Death Note, proprietà degli Shinigami (dei della morte) che però ogni tanto li perdono nel mondo con la conseguenza che spesso capitano tra le mani di esseri umani, incapaci di utilizzarli con criterio. E’ proprio quello che succede a Ryuk, un golosissimo mangiatore di mele non che shinigami, che perde il suo Death Note. Il quaderno infatti cade nel cortile di una scuola superiore giapponese e viene notato da Light, un ragazzo intelligente ma particolarmente chiuso e sfiduciato nei confronti della società. Questi, dopo aver capito di cosa si tratta inizia a provare la sua veridicità scrivendo il nome di un criminale sulle pagine intonse del quaderno. Infatti proprio nel risvolto di copertina sono presenti alcune istruzioni o regole che spiegano ciò che è lecito o illecito fare con il potere dato dalla proprietà del Death Note. Se si scrive il nome di una persona di cui si ha impresso anche il volto, questa morirà nel giro di 40 secondi per un arresto cardiaco, mentre se si vuole far sì che la persona in questione muoia in altri fantasiosi modi, bisogna scrivere dettagliatamente i particolari della morte entro un certo lasso di tempo. Light vede morire la persona che ha scelto e inizia a convincersi di avere nelle mani lo strumento per migliorare il mondo. Così uccide decine e poi centinaia di criminali nel buio della sua camera, con la sola compagnia di Ryuk e di un televisore sempre acceso sul notiziario locale. Ovviamente la cosa assume una risonanza mondiale e la polizia inizia a interessarsi al caso, chiedendo l’aiuto del più geniale investigatore del mondo, il misterioso L. Questi, dai pochi indizi a disposizione, riesce a capire che l’assassino dev’essere qualcuno che ha accesso alle informazioni della polizia e che ha un limitato periodo di tempo per dedicarsi alle uccisioni. Da qui consegue che si tratta di un parente di uno degli agenti e probabilmente uno studente. I suoi sospetti ricadono quasi immediatamente su Light e da qui inizia la competizione silenziosa tra L e Light, il primo che vuole a tutti costi smascherarlo e il secondo che cerca di sviare le indagini attraverso stratagemmi sempre più elaborati..

Devo dire che la serie è perfetta ma sicuramente perde tantissimo quando uno dei personaggi principali ci lascia anticipatamente, rovinando un po’ la prosecuzione della storia  che a mio parere risulta un po’ più fredda e meno magnetica. Inizialmente infatti c’è un’atmosfera quasi intimista dove è facile immedesimarsi in questo ragazzo che trova un oggetto magico da cui viene totalmente rapito. Inizialmente probabilmente non c’è neanche un grande ideale che lo guida ma semplicemente la curiosità e l’esaltazione di fare qualcosa di grande e pericoloso nel chiuso della sua stanza, senza che la famiglia possa minimamente sospettare qualcosa. Quando poi le maglie si stringono sempre più intorno a lui, invece di rinunciare decide di portare avanti la sua follia, immaginando un mondo senza più nessuno che lo ostacoli.

E’ molto riduttivo parlare di un’opera come questa in poche frasi, bisognerebbe vederlo e assaporarlo come un buon rosso da meditazione.

VOTO 10  

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