giovedì 23 aprile 2009

3 Recensione Duma Key-Stephen King


Trama: Edgar Fremantle, ricco costruttore edile, viene ricoverato d'urgenza a causa di un grave incidente che gli ha provocato oltre a numerose fratture in tutto il corpo anche la perdita del braccio destro e una lesione temporanea di una parte del cervello..quella adibita al linguaggio e alla formazione delle parole. Dopo vari mesi riesce piano piano a riprendersi grazie al supporto di Kamen il suo psicologo che gli consiglia di staccare da tutto e da tutti per ritrovare se stesso e la voglia di vivere. In effetti Edgar si trova ad un punto cruciale della sua vita in quanto la moglie Pam decide di chiedere la separazione e le due figlie, Melinda e Ilse, vivono lontane per motivi di studi. Edgar decide di prendere in affitto una bella villa affacciata sul mare in quel di Duma Key, un isolotto situato sulla costa della Florida. La casa viene da lui ribattezzata Big Pink per via delle sue dimensioni e del suo colore. Suoi vicini di casa sono l'ex avvocato Wireman e la proprietaria di tutta Duma Key, ossia l'anziana Elisabeth Eastlake. Nel giro di poco entra in confidenza con entrambi arrivando a scoprire dei fatti inquietanti che riguardano proprio la famiglia Eastlake e l'isola stessa. Edgar scopre anche che Duma Key ha su di lui un effetto sovrannaturale infatti inizia a disegnare e in seguito a dipingere delle vere e proprie opere d'arte, dotate di una forza tutta speciale in quanto hanno influenza sulla realtà e sono anche delle finestre che si aprono su fatti che stanno avvenendo in quel preciso istante. Inizialmente sembra un dono bellissimo ma poi...
Commento: penultima fatica del vecchio Stephen. 700 e più pagine datate 2008 e tradotte dal sempre efficiente Tullio Dobner. Le mie impressioni su questo romanzone..L'inizio è coinvolgente e scritto da Dio a differenza delle ultime sue creazioni che difettano di scorrevolezza e comprensibilità per chiunque abbia un cervello che concepisce esclusivamente frasi dotate di soggetto predicato verbale complemento oggetto e tutto quel che segue. In effetti lui ha chissà poi perchè reso il suo linguaggio imperscrutabile e oscuro oltre ogni dire e mi riferisco in particolar modo agli ultimi 3 romanzi della saga della Torre Nera e a La Storia di Lisey. Onestamente i punti più bassi della sua carriera letteraria. Torniamo a noi: il romanzo in questione è scritto benissimo dicevo, ha uno stile semplice ma allo stesso modo descrittivo ma in un modo che ti prende bene, Tutto scorre in modo piacevolmente graduale in modo da farti entrare a piccoli passi nella vicenda e per farti capire bene le dinamiche che sono al centro del libro. Ho notato soprattutto una grande poesia e delle descrizioni paesaggistiche inusuali per Stephen ma di grandissimo effetto tanto che mi ha preso una gran voglia di visitare la costa della Florida anche solo per ammirare i suoi scontati tramonti color pastello. La trama è una bomba, originale, con tutte le premesse giuste per diventare un romanzo con la R maiuscola e conquistarsi un meritato posto vicino a Shining, It, L'ombra dello Scorpione, eccetera eccetera. Tre quarti di libro sono da 10 per intenderci. Mi ha veramente catturato e portato, per la prima volta devo ammettere, a congetturare sul possibile finale. Insomma è riuscito a costruire un vero e proprio Thriller. Invece le ultime 100 pagine hanno rovinato tutto. Stephen King ha un enorme difetto, spesso non è in grado di mettere la ciliegina sulla torta, una torta di rara bellezza. E' disastroso nei finali..in questo caso non è stato veramente disastroso come in It per esempio ma deludente SI. C'era tutto: il dono speciale di Edgar, i segreti di una famiglia vissuta negli anni 20 isolata dal mondo, il vascello fantasma con il suo terribile guardiano, le presenze, le bambole parlanti..c'era insomma veramente tanto materiale. Alla fine non si sa bene perchè se n'è venuto fuori con la solita squinternata mitologia. Scomodiamo addirittura Persefone, regina degli Inferi che inspiegabilmente vive in acque marine, teme l'acqua dolce e ha un galeone fantasma governato invece che da un esercito di morti putrescenti e secolari, da 3 zombetti che si spaventano con un po' d'argento. Il libro comunque merita di essere letto sino in fondo perchè ha comunque una storia avvincente che porta avanti il lettore sino all'ultimo. Non è un romanzo ridondante nonostante la mole ma anzi le 700 e più pagine alla fine sembrano pochissime proprio perchè certi tasselli finiscono per essere bellamente ignorati dallo scrittore lasciando con un palmo di naso il povero lettore.
Voto: 5 per il finale, 9 per la storia, 7 in totale

3 sentenze:

Marco Ciasco ha detto...

Ho cercato diverse recensioni di questo libro per trovarne una che dicesse esattamente le cose che hai detto tu!
Tutti hanno idolatrato King per questo libro, ma a me ha lasciato veramente di stucco!

Diciamocelo: se dobbiamo valutarlo come libro sull'amicizia, sulla vita, sulla necessita' di reagire alle difficolta', sul destino, questo e' un ottimo libro, da 8 almeno (tendo a non sparare 10 cosi' a caso...). Ma se vogliamo valutarlo come libro horror, mammamia, il finale e' una cosa indecente anche per un ragazetto di 16 anni!

Perche' Perse vive nell'acqua salata e teme quella dolce?

Che c'azzecca l'argento?

Quale sarebbe il suo fantomatico potere tanto sbandierato dal protagonista Edgar ("fino a che non entrammo in quella casa non capii quanto fosse potente Perse"), se ne finale la povera Perse e' praticamente inerme?

Quale sarebbe realmente il collegamento fra Perse e l'abilita' pittorica se Edgar, nel finale, nonostante Perse sia stata imprigionata a dovere, riesce ancora autonomamente a disegnare un uragano su Duma che si materializza realmente sull'isola?

Sopratutto perche' Perse ha bisogno di un collegamento "spirituale" con Elizaberh prima e con Edgar poi, se ha il potere di convincere le persone ad ucciderne altre? A che pro!?!?

Che razza di esercito sarebbe uno zombie malandato in compagnia di due bimbette isteriche urlanti?

E poi il finale con la statuetta animata che da' morsi sul torace... ma chi l'ha scritta sta roba?

Secondo me ha messo su un gran baraccone che fa acqua da tutte le parti come la nave del romanzo!

Per me e' un 6, solo grazie alle prime 500 pagine!

pola ha detto...

In effetti ho avuto la vostra stessa impressione: il libro è scritto benissimo e ti cattura fino alle ultime 150 pagine, poi scivola nel ridicolo e il personaggio di Edgar diventa quasi antipatico col suo atteggiamento di super investigatore che sa tutto!!! Peccato, perchè sul finale si è rovinato le belle premesse! Lo stesso effetto l'ho avuto da Angeli e Demoni e Il Codice Da Vinci, entrambi osannati dalla critica...sarò mica io ad avere dei problemi??

Anonimo ha detto...

Anke IT grande storia con finale pessimo..

 

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