martedì 28 aprile 2009

0 Dylan Dog 142. Anima Nera


Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Bruno Brindisi
Trama: Sandra Wilcox chiede l’aiuto di Dylan per risolvere un problema famigliare che la impensierisce da diversi anni. Si tratta di suo fratello Connor, un ragazzo di 21 anni che in seguito al trauma della separazione dei genitori e soprattutto dopo essere stato relegato in un collegio finisce “apparentemente” per impazzire. Questo secondo i medici specializzati, ma in realtà sembra che egli sia veramente in grado di comunicare con delle creature sovrannaturali: Peebles, Nik Nak, Berker, Fionnula e più tardi Pandora (proveniente da un luogo chiamato Anima Nera della Notte). Creature comparse per riempire la sua solitudine e visibili unicamente a lui.
Dylan accetta di incontrare il ragazzo nonostante l’iniziale scetticismo. Nel frattempo gli “amici invisibili”di Connor lo avvertono dell’imminente arrivo dell’investigatore dell’incubo, l’unico capace di distruggerli, obiettivo che neanche gli psicofarmaci sono riusciti a centrare. Il ragazzo viene obbligato dai 5 a compiere prima un omicidio ai danni della sua infermiera colpevole di volergli somministrare l’ennesima iniezione e poi a scappare dopo aver randellato il povero ignaro Dylan.
Durante la sua fuga vengono commessi altri omicidi di persone legate al passato di Connor, persone colpevoli di averlo tradito o umiliato.
Nel mentre Dylan, attraverso la lettura degli stralunati diari di Connor, le conversazioni con il Dottor Stevens e in particolar modo dopo aver seguito con una mappa il percorso di fuga compiuto dal ragazzo, capisce che la direzione che sta prendendo lo sta conducendo all’Anima Nera, ossia Blacksoul un vecchio luna park abbandonato. In realtà anche questo luogo appartiene ai ricordi di Connor, infatti si tratta dell’ultimo posto e dell’ultimo momento in cui lui è stato veramente felice con la sua famiglia. Una poliziotta appostata nel Tunnel Dell’Amore (attrazione in cui Connor aveva visto per l’ultima volta felici insieme i suoi genitori) lo uccide sparandolo alla schiena. Con lui spariscono anche i suoi amici. Tutti tranne Pandora…Intorno alla sua persona aleggia un mistero che svelerà un finale alquanto inaspettato e reale.
Commento: è un albo che si sbrana in pochi rapidi morsi ma che alla fine della fiera lascia con un grande amaro in bocca. Come spesso accade nelle storie di Dylan Dog la realtà può essere molto peggio di qualunque incubo e questo numero ce ne offre un terribile esempio. Da apprezzare sicuramente l’intreccio, complesso e sviante. Avrei forse preferito un andamento indirizzato totalmente al fantastico ma chissà perché più ci penso più mi rendo conto che forse in questa storia non c’era nessun elemento sovrannaturale, in quanto tutto può essere facilmente spiegato con la follia di una mente malata e capace di generare mostri, anche grazie alla collaborazione di veri mostri intorno a lei.
Voto: 7.

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