Prima fermata, negozietto nuovo di zecca con insegna MOLTO trend, molto da grande capitale europea, tipo Barcellona. E'una bottega di golosità da forno: focacce con wurstel, olive, rosmarino, sesamo, pane caldo caldo, pizze, muffin e altre delizie. Mi ha colpito un sacco perchè si distingue nettamente dal classico panificio all'italiana dove non c'è quell'ordine, quella creatività e fantasia che solo un'attività commerciale giovane, giovanile e veloce può offrire di questi tempi.
I prodotti poi sono eccezionali, non me l'aspettavo visto che pensavo che tanta scena nascondesse qualche trabocchetto. Fragranti ed economici. Per chi è interessato si trova in Via Paoli a Cagliari. Sicuramente da provare.
Questo è l'esempio di come si possano ancora fare i denari con il commercio. Buona volontà e idee nuove portano la gente ad aprire il portafogli e dare un calcio alla famosa crisi mondiale.
Altro esempio di negozio in piena forma è la Ubik, catena di librerie con enormi potenzialità. In Italia, soprattutto in provincia o nei centri di media grandezza è facile trovare librerie buie, piccole, incasinate, senza ordine nè logica e soprattutto SFORNITE. Ricorderò sempre l'estate scorsa in cui cercavo romanzi di Stephen King e mi rispondevano che era disponibile solo l'ultimo libro pubblicato. Il resto? zero. Poffarbacco mi sembra una vera ca@@ata. Poi uno si chiede perchè in Italia non si spendano grosse cifre in libri. Li vuoi e non li trovi!
Poi scopro la Ubik e tutto cambia. Innanzitutto, dato importantissimo, è un negozio aperto tutti i santi giorni e il sabato fa orario continuato. E nella mia città è una vera eccezione. Poi gli spazi, anche se non ampi come la Mondadori o la Feltrinelli a Milano, sono ben sfruttati con ordine, logica e con un uso della luce perfetto visto che tutti gli ambienti sono ben illuminati sia da luce naturale (grazie alle ampie vetrate) sia per la vernice bianca che dà luce e pulizia a tutto il negozio.
Inoltre si trova davvero di tutto e di più e se non trovi basta ordinare e loro ti avvisano dell'arrivo del tuo romanzo tramite un sms. Direi una novità e un'iniziativa davvero interessante e funzionale, oltre che giovane e immediata. Tutti i commessi hanno sempre un bel sorriso per te sia che compri sia che tu vada lì anche solo per un giretto per vedere le ultime novità editoriali.
Basta facce supponenti e scure da topi di biblioteca!
Continuo la mia passeggiata e inizio a vedere espressioni senza speranza che si affacciano da ingressi di negozi di abbigliamento..commercianti a braccia conserte, con sigarette in bocca o a scambiare due chiacchiere con il vicino di negozio.
Negozi vuoti anche con i saldi. Negozi sempre uguali a se stessi da 30 anni a questa parte, negozi appena aperti ma con le stesse quattro cose a prezzi altissimi, poca scelta e scortesia a piene mani. E poi cosa assurda negozi chiusi il sabato pomeriggio e la domenica. Ma come si fa a parlare di crisi, di vendite zero se tu per primo, caro commerciante italiano, non ti rimbocchi le famose maniche e decidi di lavorare sul serio. La gente si fa la sua brava passeggiata in centro ogni domenica e trova solo negozi chiusi tranne alcune rarissime eccezioni come Zara, che infatti non è un negozio di marchio italiano ma è una catena spagnola.
Il commerciante italiano non sa rinnovarsi e si sa solo lamentare dando la colpa ai centri commerciali dove la gente si reca in massa proprio perchè li trova sempre aperti e dove la merce non ha quell'aspetto stanco da fondo di magazzino.
Datevi una bella svegliata.
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