lunedì 16 febbraio 2009

0 Commercianti italiani. Negozi sì e negozi no

Stamattina sotto un cielo azzurro e un freddo polare artico ho deciso di fare una bella passeggiata in centro.
Prima fermata, negozietto nuovo di zecca con insegna MOLTO trend, molto da grande capitale europea, tipo Barcellona. E'una bottega di golosità da forno: focacce con wurstel, olive, rosmarino, sesamo, pane caldo caldo, pizze, muffin e altre delizie. Mi ha colpito un sacco perchè si distingue nettamente dal classico panificio all'italiana dove non c'è quell'ordine, quella creatività e fantasia che solo un'attività commerciale giovane, giovanile e veloce può offrire di questi tempi.
I prodotti poi sono eccezionali, non me l'aspettavo visto che pensavo che tanta scena nascondesse qualche trabocchetto. Fragranti ed economici. Per chi è interessato si trova in Via Paoli a Cagliari. Sicuramente da provare.
Questo è l'esempio di come si possano ancora fare i denari con il commercio. Buona volontà e idee nuove portano la gente ad aprire il portafogli e dare un calcio alla famosa crisi mondiale.
Altro esempio di negozio in piena forma è la Ubik, catena di librerie con enormi potenzialità. In Italia, soprattutto in provincia o nei centri di media grandezza è facile trovare librerie buie, piccole, incasinate, senza ordine nè logica e soprattutto SFORNITE. Ricorderò sempre l'estate scorsa in cui cercavo romanzi di Stephen King e mi rispondevano che era disponibile solo l'ultimo libro pubblicato. Il resto? zero. Poffarbacco mi sembra una vera ca@@ata. Poi uno si chiede perchè in Italia non si spendano grosse cifre in libri. Li vuoi e non li trovi!
Poi scopro la Ubik e tutto cambia. Innanzitutto, dato importantissimo, è un negozio aperto tutti i santi giorni e il sabato fa orario continuato. E nella mia città è una vera eccezione. Poi gli spazi, anche se non ampi come la Mondadori o la Feltrinelli a Milano, sono ben sfruttati con ordine, logica e con un uso della luce perfetto visto che tutti gli ambienti sono ben illuminati sia da luce naturale (grazie alle ampie vetrate) sia per la vernice bianca che dà luce e pulizia a tutto il negozio.
Inoltre si trova davvero di tutto e di più e se non trovi basta ordinare e loro ti avvisano dell'arrivo del tuo romanzo tramite un sms. Direi una novità e un'iniziativa davvero interessante e funzionale, oltre che giovane e immediata. Tutti i commessi hanno sempre un bel sorriso per te sia che compri sia che tu vada lì anche solo per un giretto per vedere le ultime novità editoriali.
Basta facce supponenti e scure da topi di biblioteca!
Continuo la mia passeggiata e inizio a vedere espressioni senza speranza che si affacciano da ingressi di negozi di abbigliamento..commercianti a braccia conserte, con sigarette in bocca o a scambiare due chiacchiere con il vicino di negozio.
Negozi vuoti anche con i saldi. Negozi sempre uguali a se stessi da 30 anni a questa parte, negozi appena aperti ma con le stesse quattro cose a prezzi altissimi, poca scelta e scortesia a piene mani. E poi cosa assurda negozi chiusi il sabato pomeriggio e la domenica. Ma come si fa a parlare di crisi, di vendite zero se tu per primo, caro commerciante italiano, non ti rimbocchi le famose maniche e decidi di lavorare sul serio. La gente si fa la sua brava passeggiata in centro ogni domenica e trova solo negozi chiusi tranne alcune rarissime eccezioni come Zara, che infatti non è un negozio di marchio italiano ma è una catena spagnola.
Il commerciante italiano non sa rinnovarsi e si sa solo lamentare dando la colpa ai centri commerciali dove la gente si reca in massa proprio perchè li trova sempre aperti e dove la merce non ha quell'aspetto stanco da fondo di magazzino.
Datevi una bella svegliata.

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