sabato 26 dicembre 2009

0 Arbegas (1983). Natale tra metallo e poppe

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Che cazzo c’entra Arbegas con Natale? beh abbastanza, visto che sto trascorrendo i pomeriggi a seguire questa serie sul mitico Tubo, Dio e Salvatore dei nostri giorni e dei nostri truzzissimi ricordi. In realtà Arbegas non l’avevo mai sentito nominare e infatti scopro grazie alla sempre lodata Wikipedia che si tratta di un anime andato in onda in reti locali alla fine degli anni 80. La serie è composta da 45 episodi, la maggioranza dei quali è una cazzulata pazzesca. I nostri 3 eroi sono Daisaku, Tetsuya e Mizuki, studenti di una scuola specializzata in ingegneria robotica ma che non disdegna anche l’allenamento sportivo (tennis, calcio e judo). I tre hanno progettato 3 robot che vincono il premio come migliori strumenti nella lotta contro gli alieni Derinjer sempre pronti a sferrare attacchi alla Terra. I robot sono Alfa, Beta e Gamma (nero, blu e rosso) e possono combinarsi per attaccare con più efficacia (visto anche che presi singolarmente sono delle vere e proprie ciofeche). La combinazione più viulenta è il Dio Elettrico Arbegas che riesce sempre a risolvere le situazioni più spinose, anche se bisogna ammettere che spesso chi toglie le castagne dal fuoco è Gorirobot, progettato e guidato dal grosso e grasso Goro, un compagno di scuola dei tre innamorato pazzo di Mizuki. Se la parte robotica è alquanto dozzinale e monotona, lo stesso non si può dire nella parti più salaci del cartone animato, soprattutto quando riguardano la professoressa obesa, tettona e sessualmente maiala all’eterna ricerca di attenzioni maschili. Veramente divertente e molto nipponico, così come tutte le inquadrature delle mutandine delle varie ragazze che appaiono lungo la serie. I Giap hanno veramente la fissa per certe cose e anche qui non disdegnano una bella ravanata nelle perversioni sessuali dei loro conterranei. A loro faranno godere, a noi ci regalano una bella risata..senza censure grazie a Dio. Sicuramente si tratta di un anime che non avrebbe uno straccio di possibilità di figurare nelle reti italiane, sia per le succitate caratteristiche sia per la violenza che trasuda dalla lotta tra Bene e Male. Niente sangue ma la morte è presente nei vari attacchi terroristici dei Derinjer e spesso sono presenti parole come Maledetto e Bastardo, cosa assolutamente inaudita e inaudibile per il Moige. Perciò…Per me è una stronzata ovviamente. Se siamo cresciuti dritti è proprio grazie a questi cartoni animati che ci offrivano stralci di verità in mezzo a contenuti fantasiosi. C’erano valori e principi morali che ci portiamo ancora dietro noi degli anni 70, cosa che difficilmente potrebbe recepire il ragazzino deviato da facebook internet e cellulare. Insomma questo cartone animato non è certo tra le pietre miliari nell’enorme panorama di anime tradotto in lingua italica, però si fa apprezzare per piccole cose e anche perchè da molti è considerato uno dei primi esempi di cartone in salsa robotica. Il mio voto non va oltre una sufficienza risicata.  

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