Anna dai Capelli Rossi è un Anime trasmesso per la prima volta in Giappone nel 1979 e giunto in Italia nel 1980 (Rai Uno e Rai Due). E’ composto da 50 episodi di una ventina di minuti ciascuno. E’ un adattamento dell’omonimo romanzo della scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery.
Trama: ci troviamo nella metà del XIX secolo. Marilla e Mattew sono due fratelli in età che vivono ad Avonlea, un piccolo paesino del Canada dove conducono una vita semplice e solitaria nella Casa dal Tetto Verde. Da qualche tempo hanno deciso di adottare un bambino maschio in modo che possa aiutare nel lavoro dei campi l’anziano Mattew. Quest’ultimo si reca infatti alla stazione per andare a prenderlo. Qui però trova una bambina dai capelli rossi e dai grandi occhi verdi che sta aspettando proprio lui. Si tratta di Anna Shirley, un’orfana di 11 anni che è stata affidata per errore proprio ai Cuthbert. Mattew decide di portarla a casa per poi decidere che cosa fare insieme alla sorella. Anna durante il cammino non fa che parlare e parlare manifestando una grande ammirazione per i magnifici paesaggi che le si dipanano davanti e soprattutto un enorme felicità all’idea di poter vivere in quei luoghi. Una volta a casa, Marilla manifesta tutto il suo malumore per la sorpresa poco gradita: cosa può farsene di una ragazzina con la testa fra le nuvole? loro avevano bisogno di un maschio! Anna inizia a disperarsi perchè non vuole tornare in quel brutto e triste orfanotrofio o peggio ancora finire nell’ennesima famiglia con tanti figli e poco amore per lei. Marilla consente comunque a farla dormire a casa loro almeno per quella notte e poi l’indomani lei e la bambina si recano in paese per cercare di sbrogliare la matassa con colei che aveva proceduto alla richiesta di adozione da parte dei Cuthbert. Qui Marilla, capendo che il futuro di Anna sta per essere consegnato nelle mani di una donna senza cuore, decide di riportarla a casa e di prendersi cura di lei. Da qui inizia la storia di Anna, bambina ricca di fantasia, pasticciona, con la mania per le maniche a sbuffo e con un enorme cuore. Ben presto fa amicizia con Diana Berry, una bambina della sua età che abita poco distante dalla casa dal tetto verde. Diventerà la sua amica del cuore. Marilla inizialmente è molto severa con Anna, la rimprovera spesso per i guai che combina e per i suoi continui monologhi, conditi spesso dal riso o dal pianto più melodrammatico. Anna poi inizia ad andare a scuola e a socializzare con altri coetanei. Anche qui, inizialmente incontra delle difficoltà nella comprensione di diverse materie ma presto comincia a manifestare una grande propensione per gli studi che la faranno diventare la migliore della classe insieme al suo eterno rivale Gilbert (colpevole di averla presa in giro per i capelli rossi e da Anna mai perdonato sino all’ultimo episodio della serie). Intanto gli anni passano e i due fratelli Cuthbert sono sempre più legati alla non più piccola Anna. Arrivano infatti i 15 anni e tutto cambia in lei, dall’aspetto fisico sempre più da donna sino al suo carattere. Anna non è più quella bimba tutta chiacchiere e fantasia a briglia sciolta…è diventata seria, posata e taciturna. L’unico obiettivo che le riempie l’animo è l’ingresso in Accademia per cui studia duramente, arrivando a trascurare tutto il resto. Riesce ad essere ammessa e deve in questo modo allontanarsi per un anno dal suo paesino e dagli amati e ormai anziani Marilla e Mattew. L’anno trascorre tra gli studi sempre più duri e i continui attacchi al cuore di Mattew, i frequenti mal di testa di Marilla e l’adolescenza che sembra andare via come un battito d’ali. Gli esami finali premiano Anna con l’ulteriore possibilità di frequentare l’università con una borsa di studio. L’entusiasmo è tanto ma c’è anche la forte consapevolezza che per ben 4 anni dovrà stare lontana dal Tetto Verde e da tutto ciò che rappresenta. L’estate comunque la potrà trascorrere ad Avonlea per vivere gli ultimi 3 mesi con i suoi amati Marilla, Mattew e Diana. Inizia però la tragedia: la banca dove i Cuthbert tengono i risparmi di una vita fallisce e questo provoca l’ultimo fatale infarto al dolce e paterno Mattew. Il dolore è lancinante sia per la sorella sia per Anna, da sempre legatissima a quell’uomo così affettuoso ed in tutto simile ad un padre. Le cose però si mettono ulteriormente male quando Marilla, dopo una visita medica da uno specialista, viene a conoscenza del suo grave problema agli occhi che in pochi mesi potrebbe portarla alla totale cecità rendendola invalida sino alla fine dei suoi giorni. L’unica cosa che può salvarla è rinunciare al cucito e alla lettura, per lei le uniche due fonti di piacere. Inoltre, non potendo più occuparsi dei terreni e della casa è ormai decisa a vendere le sue proprietà. Anna però ha deciso: rimarrà ad Avonlea e farà la maestra, rinunciando alla borsa di studio senza rimpianti ma con la serenità di aiutare la sua cara Marilla e di vivere per sempre nei luoghi da lei tanto amati.
Commento: di Anna dai capelli rossi conoscevo solo la sigla e qualche spezzone di puntata che mi capitava a tiro facendo zapping quando ero molto piccola. Cambiavo sempre canale perchè anche solo pochi istanti mi mettevano tristezza e non riuscivo proprio a capire cosa ci potesse trovare mia sorella più grande in quei pochi dialoghi e nelle espressioni sofferte di quei personaggi. Poi, un mese fa, un po’ senza pensieri e girando per Youtube scopro che esiste la serie completa. Decido di provare a vederla. Sin dalla prima puntata ne rimango assolutamente rapita, tanto da riuscire a vedere 50 puntate nel giro di 3 settimane. I disegni sono perfetti e realistici, niente a che vedere con le porcate che trasmettono ora. La caratterizzazione dei personaggi idem. La storia appassionante e piena di colpi di scena che farebbero invidia ad un film con attori in carne ed ossa. Le ambientazioni così come l’aspetto socioculturale sono estremamente curate e attendibili (dall’assenza di corrente elettrica, al lavoro nei campi, alle differenze tra ceti, alla scuola frequentata da studenti di anni diversi, al ruolo della donna). Il personaggio di Anna poi subisce un vero e proprio stravolgimento, all’incirca a partire dalle ultime 12 puntate. Non piacerà a tutti quel cambiamento netto dalla logorrea simpatica e adorabile, al mutismo e all’espressione da Maria Crocifissa. Io non l’ho capito del tutto e sono stata contenta che almeno nelle ultime due puntate qualcosa si sia smosso in lei tanto da farla tornare quasi simile alla ragazzina di un tempo. Inutile dire che ci sono puntate che fanno sorridere, altre che fanno piangere a dirotto. Io ho capito che questo cartone animato (a differenza di Candy) è legato molto all’età in cui lo si vede. Una bambina troppo piccola (come ero io ai tempi) non lo può apprezzare in tutte le sue sfumature. Bisogna aver vissuto almeno l’adolescenza per poter capire e se vogliamo soffrire ricordando le stesse esperienze che vive la protagonista (il passaggio dall’infanzia all’adolescenza per esempio, o la consapevolezza che certe cose non tornano più nonostante sembrassero eterne). Che dire? considero questa serie una delle migliori mai viste. Semplice, breve, intensa e imperdibile.
Voto: 10
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