Trama: Clark Griswold vuole trascorrere un indimenticabile Natale in famiglia, il classico Natale anglosassone: grande abete, lucine disseminate sul tetto, renne posticce sul prato di casa e tutti i parenti per casa. Le sue intenzioni non sono esattamente condivise da sua moglie e dai suoi due figli che però lo assecondano sperando che le feste passino in gran fretta. Peccato che a un certo punto arrivino i genitori di Clark e i suoi suoceri, che non si sopportano a vicenda. Purtroppo però a pochi giorni dal 24 arriva anche suo cognato, un troglodita con una placca di plastica nel cranio e la finezza di uno scaricatore di porto. Infine anche la vecchia zia arteriosclerotica con il compagno col parrucchino. Le situazioni paradossali a questo punto non mancheranno.
Commento: il periodo ben si adatta alla visione di questa pellicola datata 1989. Se non sbaglio è quasi lo stesso anno di produzione di Mamma ho Perso l’aereo. Diamo una controllata…sì l’epopea di Maculay Culkin è datata 1990, quindi un anno dopo le tragicomiche avventure di Chevy Chase. Perchè faccio questa premessa? perchè si tratta di due commedie americane che hanno per piatto forte le gioie e i dolori del Natale. Gli Americani hanno un po’ la fissa da questo punto di vista e la cosa è stranissima perchè poi sono loro quelli più fracassoni e glassosi in materia di Christmas Day. Si tratta di auto ironia allo stato puro, è chiaro. Diciamo poi che si tratta di un filone che è stata abbandonato quasi totalmente dalle case di produzione americane, almeno a livello cinematografico. Dico la verità, è un peccato perchè si trattava di commedie divertenti e a volte, ma forse non esattamente in questo caso, spassose. Noi abbiamo il nostro ventennale Vacanze di Natale che però è già dal 1983 che ha lasciato arenare l’argomento natalizio per dedicarsi esclusivamente alle vaccate di grana grossissima. Un successo al botteghino ma contenuto proprio pochino e infatti tutti noi, o gran parte di noi, siamo rimasti ancorati allo splendido e imperdibile primo episodio dei primi anni 80. Tornando a questo film, devo dire che si tratta di un prodotto discreto se lo vogliamo inserire tra le pellicole da godersi al pomeriggio del 24, certo non è un film da prima serata. Si ride pochino, più che altro si sorride e badiamo bene fino a 20 minuti circa dalla fine del film, momento in cui si cambia binario e dal sorriso si passa alla melassa americana. Classicissimo lieto fine e tutti a casa contenti. Lo consiglio vivamente a chi ama particolarmente questa festa, magari non ai livelli di Clark ma quasi. Ecco devo dire che avrei sempre desiderato un genitore o un parente come il protagonista del film, uno che sa godersi la bellezza un po’ grossolana delle lucine intermittenti sull’albero e che volenti o nolenti ti ingloba in uno Spirito Natalizio che ti fa tornare bambino anche solo per lo spazio di una settimana.
Voto: 6,5
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