Ho deciso questo viaggio all’incirca 3 mesi fa, appena tornata da una catastrofica settimana a Sharm el Sheik. Volevo freddo, cibo buono e Natale a palla. Cosa c’era di meglio se non i Mercatini di Natale? Girovagando per Internet mi sono poi imbattuta in un interessante pacchetto di viaggio che comprendeva 5 giorni di abbuffate di mercatini da Monaco a Bolzano passando per Salisburgo e Innsbruck.
Detto fatto e finalmente il 5 dicembre è arrivato il momento di presentarsi all’aeroporto di Elmas per il check in e soprattutto per l’incontro con il gruppo. Diciamo che l’impatto è stato di quelli stile secchio d’acqua ghiacciata visto che l’età media si aggirava sui 65. Io ero la più piccolina e le mie sbuffate credo siano state percepite persino dalla tizia che mi ha dato la carta d’imbarco. Non ero felice ma del resto non sono mai stata quella con lo scopo di fare viaggi organizzati per socializzare. Ho l’animo da orso perciò zero problemi.
Dopo una veloce colazione al bar dell’aeroporto e le procedure di imbarco, eccomi seduta vicino al finestrino. Durante il volo, il personale a bordo ci ha offerto un sandwich e una bibita che si sono rivelati davvero ottimi pur nella loro semplicità. L’atterraggio poi è stato morbido e leggiadro come quello di una piuma, tanto che una signora si è domandata se fossimo ancora in volo e quello che vedevamo dal finestrino fosse una proiezione olografica di una strada, completa di mezzi di trasporto ed esseri umani. Il ritiro bagagli è stato veloce e anche la pausa pipì nei lindi bagni dell’aeroporto di Monaco (altro che le strisciate di materiale fecale su porcellana di color giallo orina che troviamo in Italia).
Tutti a questo punto siamo saliti sulla nostra corriera e abbiamo ritirato un omino italo tedesco che ci avrebbe fatto da guida dal pomeriggio alla sera. Con lui abbiamo visto, dal caldo del pullman, il quartiere olimpico, l’enorme sede della BMW, lo spiazzo dove si svolge l’OktoberFest e i vari palazzi che rendono Monaco una città veramente splendida. Questo primo parere positivo si è quintiplicato, ma che dico CENTUPLICATO, quando siamo finalmente scesi per fare una passeggiata a piedi nel cuore della città. Non avevo mai visto in vita mia una profusione tanto grande e straordinariamente magica di addobbi natalizi, dai più semplici ai più elaborati, tutti esteticamente eleganti ed evocativi (nessuna concessione alle grezzate all’italiana, della serie lucine intermittenti comprate dalla cinese sotto casa, boa di paillette o di fili dorati, argentati o rossi, babbi natali appesi e quant’altro). Tutto grandioso e splendido. Abbiamo poi visitato una delle birrerie Augustiner e lì è stato come entrare in un romanzo fantasy. Soffitto e pareti di legno, grosse tavole imbandite, camerieri in costume che trasportavano boccali di birra di ogni misura, orchestra tipica, calduccio confortevole e corone natalizie ovunque che sposavano il rosso e il verde in un connubio perfetto. Dopo di che abbiamo continuato il nostro giro, fino ad arrivare al grande albergo che aveva ospitato durante il suo tour a Monaco Michael Jackson. Il ricordo della grande star è una grossa statua tutta illuminata che ricorda le sue fattezze. Per molti sarà una cosa grossolana o alla Elvis Prestley, a me invece ha commosso e lasciato a bocca aperta.
Eccoci poi alla piazza principale, la Marienplatz e il suo Municipio. Qui la mia mascella è definitivamente caduta in terra. Mercatini ovunque. Luci, colori, profumi di cibo, incenso e vin brulè. Un grande albero illuminato che dominava tutta la scena, arricchita dai canti natalizi del coro affacciato dal municipio. A quel punto abbiamo avuto un po’ di tempo libero e siccome il mio stomaco reclamava, la mia prima meta è stata uno dei baracchini di panini con wurstel. Ottimo, anzi squisito! Un po’ più avanti non ho potuto credere ai miei occhi vedendo uno stand che vendeva frutta ricoperta interamente di cioccolato di ogni tipo. Pur non essendo un’amante della frutta non ho potuto resistere ad una mela al cioccolato al latte. Buonissima!! ho provato anche le mele candite, di cui potete vedere una foto qua in alto. Come non ricordare la Casa nella Prateria durante le fiere di paese? c’erano poi spiedini di fragole e uva, sempre rivestiti di squisito cioccolato. Il vin brulè non mi ha ispirato quindi non l’ho neppure assaggiato ma chi lo volesse fare sappia che lasciando un deposito di 2 o 3 euro potrà portarsi via la tazza, veramente bellissima. Devo dire invece che a livello di artigianato ho trovato cose più carine a Salisburgo, Innsbruck e Bolzano.
Giunte le 19 siamo arrivati in hotel e durante il tragitto non ho potuto fare a meno di notare la bella pista di pattinaggio sul ghiaccio. L’albergo era l’Intercity, che sta in Bayerstrasse. Praticamente la via che arriva dritta dritta al centro della città e che ospita la stazione. L’hotel è stato una delusione tranne che per la colazione, veramente abbondante e squisita (burro e marmellata fatti in casa, uova, bacon, frutta fresca, cereali, Yoghurt, spremute, affettati e formaggi oltre ad ogni tipo di pane). Per iniziare la camera era gelida e pur accendendo il termosifone, il bagno non aveva riscaldamento perciò potete solo immaginarvi cos’ha significato farsi la doccia, con l’aggravante di un getto d’acqua simile ad un contagocce e senza reale possibilità di miscelare la temperatura, costantemente bollente o gelida, anche senza toccare niente. Gli asciugamani pochi e piccoli. Insomma un disastro culminato nella mia congestione del giorno dopo che non mi ha permesso in alcun modo di toccare cibo nella birreria che ci ha ospitato la sera seguente. La cena del nostro primo giorno di permanenza è stata terribile. L’hotel infatti ha pensato al self service dove non c’era assolutamente niente di caratteristico, solo cucina internazionale e per giunta dozzinale: pasta fredda, melanzane inondate di aglio, pollo stanco di vivere, verdure appena uscite da qualche sacchetto industriale. L’unica cosa veramente buona è stata la birra. Devo dire che ho pasteggiato sempre con un bel boccale di birra e sono state tutte ottime sino ad arrivare in Italia dove ho bevuto una birra mediocre in un ristorante di Bolzano. Avrebbero perlomeno potuto servirci una Forst che non è male invece di una non ben precisata birra della città. Scadente.
Il giorno seguente è stato dedicato più che altro ai pasti in birreria (zuppe in tutti i modi, wurstel e crauti, stinco di maiale, dolci molto deludenti) e ai mercatini. Poi ci siamo messi in viaggio per Salisburgo, città molto romantica e anch’essa vestita a festa e zeppa di turisti. Le viette con le insegne battute in ferro e i mille negozi, la piazza dei mercatini, le carrozze e il ponte illuminato. Tutto bellissimo e caratteristico, soprattutto il ristorante Stieglkeller (dove abbiamo mangiato benissimo) con camerieri gentilissimi e sempre sorridenti. Inutile dire che nei mercatini ho comprato di tutto, in particolar modo oggettini lavorati a mano da appendere all’albero di Natale.
Innsbruck invece non mi ha colpito particolarmente se non per l’atmosfera un po’ fiabesca delle viuzze che erano adornate da personaggi delle favole, da Babbi Natale con organetto e dai bellissimi negozi, compreso Swarovski che ha il suo centro più importante proprio in questa zona. Apprezzabile la presenza di una toilette vista la temperatura esterna vicina allo zero, molto stimolante a livello orinario. Devo dire che questa città è alla fine un paesone dove la vita si spegne alle 20, difatti una volta in albergo (l’Alpinpark) le alternative sono andare a letto o andare a letto. La cosa non è molto piacevole considerato il fatto che si mangiava alle 20 spaccate. Il cibo era squallido, ricoperto di pepe e perciò immangiabile. La seconda sera idem con patate (per altro orrende). Tutto insipido e stopposo. Colazione da dimenticare per chi è attirato solo dai sapori dolci, visto che non ci sono croissant, nè paste dolci di alcun tipo. Molti affettati (buoni), un solo tipo di pane, burro e marmellata industriali, e camerieri disastrosi e non molto educati. Vista l’età penso si trattasse di ragazzi dell’alberghiero messi lì a fare pratica. Una di loro è riuscita a rovesciare un intero servizio di piatti la sera prima e una tazza di latte la mattina dopo, sempre nei nostri tavoli quasi fosse uno scotto essere italiani in visita in Austria. L’atteggiamento verso gli italiani è stato pessimo in Germania e in parte in Austria. Una volta in Italia tutto è tornato nella norma. Mai dimenticherò un bambino italiano (presumibilmente del nord Italia) che a Monaco al passaggio del nostro gruppo con un capofila con una bandiera con i 4 mori inizia a gridare “GUARDA PAPà I SARDI I SARDI!!!”. Mi sono sentita una via di mezzo tra un esemplare raro in via di estinzione, un animale da circo e un immagine vista solo sui libri che improvvisamente si materializza. Meglio ridere che incazzarsi dico io.
A parte tutto ciò, devo dire che è stato un viaggio molto ben organizzato da un tour operator che peraltro non conoscevo nemmeno per sentito dire (Syntagma viaggi con sede a Carbonia). Tutto è stato perfetto e ogni problema è stato risolto tempestivamente e con grande premura.
I Mercatini sono qualcosa di imperdibile e sono un’esperienza da vivere per poter capire veramente cosa vuol dire Natale.
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