giovedì 31 maggio 2012

0 Abenobashi–Il quartiere commerciale di magia (2002)

Beh che dire, questo è il classico anime che o si ama perdutamente o si odia cordialmente…io però giunta alla visione dell’ultima puntata mi trovo un po’ in una via di mezzo tra l’entusiasmo e la perplessità. Diciamolo subito, non è roba per patiti di trame lineari in quanto si presenta fin da subito come un insieme di matasse inestricabili che trovano compimento nelle fantasie sempre più assurde del giovanissimo protagonista maschile, Sasshi, capace di creare mondi paralleli per sfuggire alla realtà destinata a portare con sé solo tristezza e morte. La sua compagna di viaggio è la sua amica d’infanzia Arumi, una bambina molto matura per la sua età che vorrebbe tornare al mondo reale, non immaginando che solo rimanendo in una dimensione parallela può sfuggire al dolore per la perdita dell’amatissimo nonno. Sasshi infatti inizia a creare mondi di fantasia proprio a partire dal momento in cui il nonno dell’amica sta cadendo dal cornicione del proprio ristorante e ci riesce anche perché il quartiere dove vivono, Abenobashi, è carico di potere magico, assicurato dalle figure di quattro animali disposte a formare una croce proprio in concomitanza di alcune attività commerciali (che tra l’altro sono in via di fallimento). Così Sasshi sfrutta tutta la sua fantasia di bambino per creare mondi pieni di personaggi particolari che altri non sono che i suoi familiari e i suoi conoscenti che si muovono in universi medievali, cinematografici, preistorici e chi più ne ha più ne metta. Nell’anime trova ampio spazio la parodia di serie animate arcinote ma anche di celebri film e manga, in una sorta di ironico e simpatico omaggio da parte della casa di produzione Gainax verso prodotti che hanno fatto la storia dell’animazione nipponica ma anche verso simboli di intere generazioni. Il modo di esprimersi dei protagonisti poi è particolarmente astruso e non immediatamente comprensibile, bisogna abituarsi e alla fine goderne perché davvero rappresenta un di più che impreziosisce questo stranissimo anime fatto di linguaggio colorito, seni prosperosi in bella vista e riferimenti sessuali come se piovesse.

In conclusione, si può dire che Abenobashi rappresenta un modo di fare animazione veramente originale ma che proprio per questo può non piacere al grande pubblico. Sicuramente ci sono alti e bassi nel corso degli episodi, nel senso che alcuni sono gradevoli e scoppiettanti, altri semplicemente lenti e poco ispirati. Bellissimo comunque il finale che rende giustizia ad una trama che stava prendendo una piega decisamente drammatica. Alla fine Sasshi riesce a far felice Arumi seppur rinunciando ad una parte importante della sua infanzia in quanto solo con poteri maggiori, garantiti dal suo alter ego adulto, può creare una realtà in cui la morte non arriverà mai e dove lui godrà sempre del sorriso giovane di Arumi.

VOTO 7   

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