venerdì 1 giugno 2012

0 Walter e io. Ricordi di un figlio–Simone Annicchiarico

Simone Annicchiarico scrive un libro semplice e schietto, quasi un diario personale che solo a tratti sembra rivolgersi ad un pubblico di lettori. E’ una biografia che non punta a raccontare una vita intera ma solo degli episodi tra tanti che servono a descrivere un Walter Chiari sconosciuto, padre, amico, viaggiatore e amante della natura e degli animali. Sarebbe stato difficile per un figlio rimasto orfano di padre poco più che adolescente, ricostruire la vita di Walter Chiari ma soprattutto il fine del libro non era questo, si capisce dall’amore e dall’ammirazione che fuoriesce da ogni singola pagina di questo piccolo libro. Devo dire che a volte si ha l’impressione netta di pagine partorite con fatica, comprovato dalla lunga gestazione del libro (fatto sottolineato dallo stesso Simone nell’introduzione) ma si ha anche la sensazione buona di ricordi che fanno sorridere e commuovere allo stesso tempo. Si percepisce la nostalgia di un figlio che ha perso il padre troppo presto ma soprattutto l’amicizia vera che esisteva tra padre e figlio, sempre pronti a cimentarsi in una nuova avventura o a soffocare di risate per una situazione particolarmente divertente.

Prima di leggere questo libro, ho visto la fiction in due puntate che ricostruisce la vita di Walter Chiari (impersonato magistralmente da un ottimo Alessio Boni). Devo dire che mi è piaciuta moltissimo nonostante a più riprese Simone Annicchiarico abbia criticato il modo in cui è stato dipinto il padre e abbia smentito numerosi episodi ricostruiti nel film. Ovviamente non sapremo mai la verità ma entrambe le fonti (libro e fiction) ci restituiscono l’immagine di un uomo buono, dimenticato ingiustamente dalla televisione, ottimista e affezionatissimo al proprio figlio. Credo che questo sia il messaggio più importante al di là dei sospetti sull’uso di droga o sulla passione per il tavolo verde, sull’esperienza carceraria o sulle fantomatiche cozze propinate al figlio allergico (Annicchiarico nega l’episodio).

Tornando al libro. Non aspettatevi una lunga biografia. E’ un libriccino di pensieri, a volte rancorosi nei confronti di chi ha esiliato il padre (la Rai), molto più spesso nostalgici ed euforici. E’ un libro in cui Simone Annicchiarico parla anche tanto di Simone Annicchiarico come spesso succede quando si ripensa al proprio passato ma tutto risulta comunque gradevole. La penna certo non è quella di uno scrittore e tutto suona a prima vista come un’operazione commerciale che sfrutta il nuovo volto televisivo di Italian’s got talent ma come ho detto più volte il libro si fa leggere e questo è ciò che conta alla fine della fiera.

VOTO 6,5    

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