venerdì 7 ottobre 2011

0 Nel centro del mirino (1993)

Frank (Clint Eastwood) è un anziano agente dei servizi segreti americani che ha assistito alla morte del presidente Kennedy senza riuscire ad evitarne la morte. Questo fatto continua a tormentarlo durante il corso degli anni. Un giorno spunta all’orizzonte un uomo di nome Mitch Leary (John Malkovich) che ha come obiettivo l’uccisione dell’attuale presidente degli Stati Uniti. Frank viene così coinvolto nuovamente in un possibile attentato all’uomo più potente del mondo.

La pellicola seppur datata ha un forte impatto a livello di ritmo e coinvolgimento grazie soprattutto alla presenza di due mostri sacri come il sempre verde Eastwood e l’inquietante Malcovich, quest’ultimo detentore di un Oscar proprio per questa interpretazione.

Il film non ha punti morti ed è costruito a regola d’arte tanto da portare a poco a poco lo spettatore ad un’ansia crescente che ha il suo apice nel pirotecnico finale, molto anni 90, col classico eroe che si immola per una causa maggiore, redimendo se stesso da un senso di colpa che lo aveva portato a perdere tutto ciò che di più caro possedeva nella vita. Non c’è molto da aggiungere. Non ci sono simbolismi o lati oscuri: c’è il bene rappresentato dal vecchio agente di polizia e il male incarnato dal mefistofelico Leary. La presenza femminile di Rene Russo è davvero poca cosa: fredda, statica, per niente espressiva. Tutto sommato inutile ai fini dell’intreccio.

VOTO 6,5  Pollice in su 

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