La Macchina Nera è un film horror o così sarebbe nelle intenzioni del regista. E’ sicuramente un film datato e ricco di situazioni ridicole, poco credibili ma senz’altro d’impatto per gli spettatori dei lontani anni ‘70. La storia è incentrata su una misteriosa macchina scura che uccide i poveri malcapitati che circolano per le brulle strade sterrate del Nuovo Messico: prima i due fidanzatini ciclisti, poi il suonatore di corno e infine i poliziotti che cercano di contrastarla e la donna che ha osato insultarla. Perché agisce in questo modo? Non c’è dato saperlo. L’unico indizio che abbiamo è che nessuno la guida e che non circola su territorio consacrato. Beh allora l’equazione è semplice: si tratta di una macchina demoniaca.
Una volta appurato questo, nonostante lo scetticismo del rude sceriffo basettone interpretato da un giovanissimo James Brolin, si decide di farla fuori con un carico di dinamite. L’impresa riesce e dall’esplosione salta fuori dalle fiamme la faccia nera del demonio, sconfitto da un manipolo di poliziotti scalcagnati e impauriti.
E’ un film dai dialoghi pessimi e da caratterizzazioni tagliate con la scure, neppure con l’accetta: poliziotto vedovo con figlie al seguito, poliziotto ex alcolista, poliziotto indiano. Tutto accade nel giro di 24 ore e tutto si risolve nel giro di un’ora e mezzo, con gli occhi a mezz’asta e la sensazione di aver visto un film fatto male. Certo, come non riconoscere il merito di essere il primo esempio di pellicola incentrata su macchine infernali? Ma nonostante ciò non è stato realizzato con cura in quanto il regista o lo sceneggiatore non si spreca a spiegarci il motivo per il quale la macchina è infestata e perché perseguita questo paese dimenticato da Dio. Non dimentichiamoci però che anche il più celebre “Christine la macchina infernale” (tratto dall’omonimo e pressoché perfetto romanzo di King) è una mezza cartuccia. Evidentemente gli anni ‘70 non erano ancora pronti per affrontare il genere horror da questa prospettiva così inusuale e questo ne è il risultato.
Comunque a mio modo di vedere la scena più divertente è quella in cui la fidanzata dello sceriffo viene fatta fuori dalla macchina mentre sta chiedendo aiuto al telefono di casa: un balzo di qualche metro e la macchina attraverso come se fosse burro l’intera dimora della donna. Ecco, il film si presta a tanta ironia così come ad un accostamento cattivo (almeno per i personaggi e per la location) a Walker Texas Ranger.
C’è di meglio in giro
VOTO 5
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