domenica 25 settembre 2011

0 The Stepfather–Il patrigno (1987)

Terry O’Quinn interpreta in modo magistrale e credibilissimo il ruolo del patrigno pazzoide Jerry, amante della famiglia perfetta ma pronto a trasformarsi in killer spietato quando il suo utopistico sogno della famiglia modello inizia a sfaldarsi. O’Quinn per chi lo non lo sapesse è Lock nel celeberrimo Lost e non si può certo negare che non ispiri un senso di inquietudine e diffidenza con quello sguardo apparentemente bonario ma capace di mutare nel giro di un fotogramma nello sguardo di un pazzo. Insomma il protagonista di questo cult movie (di cui esiste un sequel ed un remake) è stato scelto con cognizione di causa.

Io ho trovato la pellicola eccezionale, un ottimo thriller anni 80 con un’atmosfera spesso agghiacciante, alla quale contribuisce in misura notevole la location: classico paesino americano con ville vittoriane e cantine misteriose. Il sangue scorre a fiumi nei punti cruciali del film e non mancano varie sequenze ansiogene che ti spingono a urlare “oh dio noooooooo!!!” o a perdere un battito per il carico d’ansia. Certo gli effetti speciali sono assenti ed è questo che rende questo film così immediatamente piacevole e sincero, forse ridicolo per le logiche attuali ma assolutamente irresistibile per chi ama il genere thriller.

I personaggi sono come al solito stereotipati: la moglie è un invertebrato che si anima solo per cucinare e per concedersi la scopata serale, Stephanie la figlia adottiva è la classica teenager americana con le cuffie nelle orecchie e mezzo chilo di turbe adolescenziali che la costringono a continue sedute dallo psicanalista, Jerry è un uomo che a causa di traumi vissuti da bambino si è trasformato in un pazzo maniaco che tenta di costruire una famiglia perfetta che in realtà non può esistere se non nella sua mente malata, l’ex cognato che smuove il mondo per scoprire dove è andato a finire l’assassino dell’adorata sorella e una volta che si trova a faccia a faccia con lui muore (in modo piuttosto idiota) nel giro di un battito di ciglia.

Tutti cliché che personalmente mi incantano e mi catturano, sarà quell’atmosfera un po’ retrò o il ritmo sincopato, sarà la voglia di non tirarla troppo per le lunghe, fatto sta che metto questa pellicola tra le mie preferite nel reparto brividi e dintorni.

VOTO 8,5  

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