martedì 2 agosto 2011

0 L’allenatore nel pallone (1984)

L’allenatore nel pallone è considerato per antonomasia uno dei film preferiti dai fans di Lino Banfi ma anche dagli appassionati della commedia italiana anni 80. Ma evitando di far gli schizzinosi e guardando la pellicola con animo privo di nefasti pregiudizi si scopre un filmetto carino e simpatico con elementi di rarità, come per esempio le numerose apparizioni di calciatori e giornalisti dell’epoca, ora imbolsiti e decrepiti.

Sconvolgente a tal proposito Fabrizio Maffei, giovanissimo e con dei denti che definire marci equivale a fargli un complimentone. Ma non mancano neanche Bisteccone Galeazzi con una settantina di chili in meno o Ciccio Graziani con quattro peli in testa. Immagini d’epoca poi ci ricordano il calcio povero di quegli anni, tutto sostanza e pochi denari, onesto e emozionante.

Il film annovera tra i protagonisti anche la coppia nefasta formata dai bolognesi Gigi e Andrea, anch’essi sulla cresta dell’onda in quel periodo ma tutto sommato superflui ai fini della storia stessa. Due macchiette che occupano la prima parte del film che è decisamente la più pesante, retta solo da un Lino Banfi quasi annoiato da scambi di battute della peggior specie e dalla magnifica location brasiliana. La seconda parte del film è tutta improntata sullo svolgimento del campionato e sulle alterne fortune della Longorbarda allenata appunto dal pugliese Oronzo Canà (Lino Banfi), ideatore della celeberrima Bi-zona (5-5-5) con attaccanti e difensori pronti a scambiarsi i ruoli per mandare in confusione le squadre avversarie.

Mi è parso sconvolgente come un film datato 1984 presentasse degli argomenti così scottanti in questa estate 2011: presidenti di società pronti a far retrocedere la propria squadra (con la connivenza di calciatori disonesti) pur di non pagare le ingenti spese di giocare nella massima serie, allenatori schiavizzati, razzismo nei confronti di calciatori di colore, tentativi di combine e via dicendo. Insomma una vera chicca per chi il calcio lo segue con costanza e passione e giustamente si incazza per il malaffare del calcio italiano.

Insomma un film cult che merita una visione da parte di tutti gli estimatori di un certo tipo di commedia frettolosamente massacrata dalla critica ma entrata di diritto tra i best sellers della commedia all’italiana.

VOTO 6,5  

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