mercoledì 3 agosto 2011

0 Dylan Dog 167–Medusa

Trama: Ely Edelgase è un’archeologa del soprannaturale (fotofobica) che sembra aver ritrovato la leggendaria testa di Medusa e lo scudo di Perseo, conservati ora a Londra all’interno di un laboratorio. I due reperti sono stati trovati nella zona della Grecia corrispondente all’antica Argo, nella cui piazza era stata sepolta secondo la leggenda sia la testa mozzata che lo scudo dell’eroe. La prima spedizione archeologica era scomparsa nel nulla, mentre appunto la seconda era riuscita a portare a compimento l’incredibile ritrovamento. Il particolare importante è che ad entrambe ha partecipato la Edelgase, unica testimone della prima misteriosa spedizione ma assolutamente incapace di ricordare cosa sia accaduto. In realtà i 4 membri della spedizione sono morti pietrificati proprio come racconta la leggenda: lo sguardo della Gorgone pietrifica chiunque la guardi negli occhi. La gente inizia a sospettare della stessa archeologa e Dylan inizia ad indagare su suggerimento di Bloch. Col progredire delle indagini si intuisce che qualcuno sembra volersi vendicare di Ely e per motivi che si svelano a poco a poco. In realtà la ragazza nasconde molti lati oscuri che verranno svelati in un finale rocambolesco.

Commento: Barbato e Brindisi hanno creato un numero strepitoso sotto ogni punto di vista. Spaziali i disegni come sempre ci abitua il buon Brindisi ma soprattutto geniale il soggetto con una rediviva Medusa che riporta all’attenzione di noi lettori il mito delle tre Gorgoni, mostruosi esseri femminili appartenenti alla mitologia greca e da sempre frutto di inquietudine e curiosità. A chi mai poteva venire in mente di trasformare Medusa in una creatura buona e semplice? Oppure il fatto che in realtà fosse una creatura sola e odiata persino dalle due sorelle, semplici comparse nel mito che racconta il terribile scontro tra Medusa e Perseo, l’eroe mandato ad ucciderla? C’è un grosso studio dietro questo numero e già questo meriterebbe una votazione altissima ma è proprio la poesia che sottende l’intera vicenda che mi ha apertamente e totalmente rapito. E’ raro trovarsi davanti a numeri così belli, gli unici esempi che mi sovvengono sono l’Angelo sterminatore e Johnny Freak, fulgidi esempi di come a volte un fumetto non sia solo carta e china.

Voto 10    

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