mercoledì 7 aprile 2010

0 1 km da Wall Street (2000)

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Trama: Seth Davies molla gli studi al college per dedicarsi ad un’attività più proficua, l’organizzatore di una bisca clandestina attiva 24 ore su 24. Un giorno viene contattato da un suo cliente amico che gli propone di fare il classico salto di qualità, passando da un guadagno buono per pagare l’affitto a cifre a tanti zeri con cui comprare una Ferrari e un appartamento di lusso. Seth accetta subito soprattutto per riconquistare la fiducia del padre, un giudice che ha sempre mostrato un atteggiamento rigido e inflessibile nei confronti del figlio e ancor di più alla notizia dell’attività illecita gestita da Seth. Il nuovo lavoro consiste nel vendere azioni a potenziali clienti, scelti ad hoc tra coloro che hanno un reddito medio alto ma che non sanno niente di finanza. Prede facili per i broker della J.T. Martin. Seth capisce di aver trovato il lavoro della sua vita e riesce in breve tempo a chiudere numerosi affari, imbeccato dai colleghi più esperti, ricchi, privi di stile e irrisi dai veri broker della Borsa di New York. Tutto bellissimo quindi, finchè Seth inizia a nutrire i primi sospetti sulla buona fede della piccola società in cui lavora, fino a quando non viene arrestato dalla polizia che gli chiede di svolgere il ruolo dell’infiltrato per far crollare la società, colpevole tra l’altro di  vendere azioni inesistenti a clienti ignari di tutto e ormai sul lastrico.

Commento: il film è ottimo sotto tutti i punti di vista, dagli attori alla trama, dal dettaglio più piccolo al dramma esistenziale di un adolescente in rotta col padre. Il protagonista, Giovanni Ribisi, svolge il compito da attore più che consumato…e ricordiamoci che nel 2000 era ancora un volto nuovo e alle prime armi. Tutti se lo ricorderanno per il ruolo di fratellastro scemo di Phoebe in Friends o per il ruolo di soldato in Salvate il Soldato Ryan, ma lì era un comprimario, qui si impadronisce della scena da novello De Niro. Non è bello, balbetta, è basso e ha uno sguardo da pesce lesso, eppure domina e conquista lo spettatore più scettico. Una grande prova che viene in qualche modo resa ancora più nostalgica dal recente ruolo in Avatar, dove ha ricoperto una particina insulsa e a suo modo odiosa. Il film ha un buon cast quasi tutto al maschile: Vin Diesel, stranissimo in un film drammatico, ma inaspettatamente perfetto nella parte di broker buono e Ben Affleck, sborone della situazione, stronzo ma credibile. Buona la scelta della prima persona nel commentare l’antefatto e il finale, ottimo il ritmo mai condizionato da momenti di stasi. E’ un film che conquista dal primissimo fotogramma, anche se il mondo della finanza non fa al caso vostro. Tutti si possono immedesimare in questo giovane dai capelli rossi che arriva in alto grazie al talento delle parole, forse vuote ma trascinanti, tutto il contrario di chi ci chiama al telefono per proporci stancamente un contratto telefonico con Infostrada e si becca un veloce vaffanculo. Un film da vedere il prima possibile.

Voto: 9  

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