venerdì 19 febbraio 2010

0 Sanremo 2010. Pagelle Quarta Puntata

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Arisa – Lino Patruno e Jazz Band Malamorenò: lo dico subito, senza occhiali è quasi nuda. Stasera è accompagnata solo dalla Jazz Band, cosa che renderebbe da Dio in un piccolo locale fumoso della vecchia America ma che sparisce totalmente all’interno di un teatro. Meglio in versione originale. Voto 6

Malika Ayane – Sabina Brazzo Ricomincio da qui: coreografia tutto sommato inutile, brano sempre più noioso. Voto 5 

Simone Cristicchi – Coro dei Minatori di S.Flora Meno Male: partito in sordina piano piano è riuscito a conquistare  giornalisti,  radio ed emittenti televisive. Si porta dietro gli amici minatori creando un po’ la tipica situazione alla Elio. La canzone spacca sempre più, si salta, si canta e peggio per la Bruni che non ha accettato il duetto, ne avrebbe guadagnato in simpatia. Voto 8,5

Irene Fornaciari Nomadi – Mousse T & Suzie Il Mondo Piange: stranamente quest’anno ha lasciato papà a casa a lisciarsi la barba. Il brano continua ad essere quello che è stato sinora, una canzone di Zucchero non cantata da Zucchero. L’aggiunta della cantante americana conferma ancora di più questo trend, se ricordiamo gli innumerevoli inserti di voci femminili anglofone nei brani di Fornaciari. Il dj Mousse T francamente non l’ho sentito. C’era? Brano insipido. Voto 5,5

Irene Grandi - Marco Cocci La Cometa di Halley: due toscanacci per un brano che sinora in radio ha conquistato molto più che in versione live. Oggi accade il miracolo: la carica di Irene arriva sino al cuore, emoziona e trascina. Cocci, privo dei decennali rasta, dimostra ottime qualità vocali (si capisce che canta e canta bene tra un film impegnato e l’altro). Esempio perfetto di un brano diesel. Voto 8

Marco Mengoni – Solis String Quartet Credimi Ancora: truccatissimo, sceglie l’accompagnamento di un quartetto di violinisti. Posso essere sincera? scelta inspiegabile. Il brano a parer mio funziona meravigliosamente solo ed esclusivamente con l’arrangiamento originale. Capisco la volontà di mettere in primo piano le qualità vocali di Marco ma l’esecuzione perde in fascino e carisma. Spogliata di quasi tutto perde e perde molto. Voto 6,5

Fabrizio Moro – Jarabe de Palo Dj Jad Non è una Canzone: Jarabe de Palo non lo si vedeva da tempo in Italia e Dj Jad ormai lavora dietro le quinte di una scena hip hop sostanzialmente in fase di tracollo. I tre creano insieme una jam session di altissima qualità che non so quanto potrà essere compresa in un palco così istituzionale. Bravi e menefreghisti al punto giusto. Voto 8 

Noemi – Kataklò Per Tutta la Vita: entra in scena con due cornini da Lamù, molto Yavanna con la differenza che qua ci troviamo al cospetto di una vera fuoriclasse. Stasera mi inchino ad un brano e ad una cantautrice che porta la musica italiana a vette sconosciute. Dire brava è dire poco, perciò stavolta non aggiungo altro. Voto 8,5

Povia – Marco Masini La Verità: anche in questo caso due artisti toscani ma collocati in nicchie musicali totalmente differenti. Ho ascoltato attentamente questo brano alla radio e ho pensato che se non lo avesse cantato Povia sarebbe stato un brano tra i più belli di questa edizione. Infatti cantato da Masini acquista sentimento, credibilità, emozione. Musicalmente è strutturato in maniera perfetta, il testo è struggente e delicato come una carezza. Bello davvero, peccato che lo canti uno che fa di tutto per stare sulle palle. Voto 8 per la canzone, 4 per l’interprete.

Pupo Emanuele Filiberto – Lippi Italia Amore Mio: i fischi fanno da preludio all’orrido brano inspiegabilmente ancora in gara. L’accompagnamento di Lippi peggiora ulteriormente la situazione dei tre sabaudi, soprattutto nella sua dichiarazione iniziale in omaggio ai soldati in missione all’estero. L’omelia continua per 5 minuti buoni mandando all’aria il regolamento che proibisce qualsiasi commento prima dell’esibizione. Finalmente iniziano e Pupo, di nero vestito, recita il solito requiem accompagnato dal corteo funebre delle Divas in tricolore. L’unico gioviale è il tenore Canonici che per l’intera canzone si dondola sul seggiolino permettendosi anche l’espressione da piacione. Voto zero come sempre.   

Enrico Ruggeri – Decibel La Notte delle Fate: rimette gli occhiali alla Decibel e noi ci gasiamo già solo per questo. Prime note che richiamano il loro più grande successo (Contessa). Geniale! Ruggeri è ritornato definitivamente con una sicurezza da animale da palcoscenico che avevamo quasi dimenticato dopo anni di lontananza dal panorama musicale.  Performance davvero sopra la media. Voto 8

Valerio Scanu – Alessandra Amoroso Per tutte le volte che: ancora mi domando perchè non hanno partecipato insieme..avrebbero vinto, stravinto. Hanno due voci che stanno alla grandissima insieme e soprattutto hanno un feeling straordinario. Meglio ieri però. Ps: Valerio con quel filino di barba non fatta sta proprio bene. Voto 7,5

Jessica Brando – Dove non ci sono ore: voce tremolante ma comunque dotata. Grande estensione e tutto sommato canzone più che dignitosa. Continuo a sostenere che si tratti di un genere morto 10 anni fa ma potrebbe piacere ad un pubblico che cerca la melodia facile e senza scossoni. Voto 6

Luca Marino – Non mi dai pace: come ieri manifesta un terror panico verso l’intero genere umano figuriamoci di fronte al davanzale burroso di Antonella. Il brano migliora rispetto a ieri ma rimane abbastanza vecchio un po’ in tutte le sue parti. A venti minuti dalla mezzanotte diventa pesante come un piatto di cotiche. Abbiate pietà. Voto 5,5

Tony Maiello – Il linguaggio della resa: elegante in uno smoking che non ti aspetti, emozionato com’è giusto che sia, basta con sti giovani presuntuosi e algidi. Il brano in radio è bellissimo e anche nel live mantiene le sue promesse, nonostante qualche passaggio non precisissimo dal punto di vista vocale. Strofe, inciso e special creano un piccolo gioiello che merita la vittoria. Complimenti alla Maionchi. Voto 9

Nina Zilli – L’uomo che amava le donne: la Winehouse torna a deliziarci con atmosfere a cui ci ha abituato la premiata ditta Giusy Ferreri. Bel brano, bella voce, in versione studio penso che farà urlare al miracolo e intaserà i centralini telefonici delle radio. Non da primo posto a Sanremo ma da gran botto a livello di vendite. Voto 8

 

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