domenica 11 ottobre 2009

0 Recensione Fame 2009





Trama: siamo nel 2009, New York, tanti ragazzi si avviano verso la loro prima audizione per tentare l'accesso alla New York City High School of Performing Arts. Ci sono ballerini, cantanti, musicisti, attori, aspiranti registi ma solo un limitato numero di loro riuscirà a coronare il loro sogno di arrivare al successo. Naturalmente non tutti coloro che entreranno vedranno premiata la loro fatica, soprattutto coloro che non hanno talento ma solo tanta buona volontà. Storie di amori, di delusioni, di successi e di cambiamenti il tutto condito da una colonna sonora trascinante anche se evanescente.
Commento: il film è onesto, non pretende di entrare nell'immaginario collettivo così come è capitato al suo predecessore del 1980. E' una pellicola dei nostri tempi, molto High Scool e poco Saranno Famosi. La recitazione così come il doppiaggio lasciano ALQUANTO a desiderare. Il talento vero l'ho percepito unicamente nei cantanti, il ballo infatti è come se non contasse visto che il regista ha deciso di dedicargli solo alcuni minuti in un film di un'ora e mezza. Certo c'è la storia del balleronzo che arriva dalla scuola di ballo del suo paese e che fallisce nonostante il suo impegno, c'è la classica ballerina antipatica che riesce a sfondare senza troppa fatica ma non aspettatevi nessun Leroy Johnson perchè non lo troverete. A me il film ha messo una gran nostalgia. C'è Debby Allen, la mitica signorina Grant, che è diventata preside ed è talmente invecchiata e ingrassata che farete fatica a riconoscerla. Un pugno al cuore per chi come me ha amato tanto la sua grinta, la sua inflessibilità ma anche la sua grande umanità. Se vi ricordate la scuola di Fame (almeno nel telefilm) aveva anche lezioni di lettere mentre qui l'unica cosa che fanno è ballare sui tavoli o in discoteca e incidere cd da portare a case discografiche. Manca sicuramente la quotidianità e la fatica, visto che di palo in frasca si passa da un anno all'altro. Le storie dei ragazzi non sono molto ben delineate. Forse la più interessante è quella che riguarda Denise la ragazza ricca che abbandona il piano e la musica classica per diventare una cantante da discoteca. Secondo me il grosso problema di questo film risiede nel fatto che il regista non ha scelto grossi talenti perciò nessuno degli attori riesce veramente a rimanerti impresso. C'è il novello Bruno Martelli che non ha il talento di Bruno Martelli, c'è la novella Dorothy che però non sa recitare ed è vuota come una lattina vuota, c'è la novella Coco che canta bene ma non ha la voglia di arrivare di Coco, c'è il novello leroy incazzato con il mondo ma finto fintissimo nelle sue umili origini, imballato in una recitazione inesistente fatta tutta di monologhi noiosi e di una versione hip hop forse più convincente. Insomma se volete godervi un filmicino senza pretese troverete quel che fa per voi apprezzando anche le coreografie, seppure molto aiutate da effetti speciali. La colonna sonora è carina ma molto leggerina, con chiari picchi di interesse quando i ragazzi reinterpretano i due pezzi del vecchio Fame, dimostrando l'assioma secondo il quale i rifacimenti non sono mai buoni come i predecessori. Potevano fare di più? onestamente penso di no. A me è sembrato di vedere la scuola di Maria de Filippi compresa la Celentano e la cosa non è buona per niente. I tempi sono cambiati e si vede. Comunque ripeto, un film onesto rivolto ad un pubblico molto giovane che non conosce Saranno Famosi nella versione originale e nel telefilm e che con tutta probabilità se mai li dovesse vedere sbadiglierebbe dall'inizio alla fine. Ultimo commento stavolta positivo: molto bravo il ragazzo che interpreta Marco, forse l'unico ad avere un vero talento e a ricordare i ragazzi del vecchio fame.
Voto: 6 per l'onestà di aver fatto un prodotto senza pretese

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