mercoledì 10 dicembre 2008

0 Le Nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley



Ieri ho finito di leggere per la quarta o quinta volta questo romanzo così corposo, lungo ma incredibilmente affascinante e unico nel suo genere. La prima volta che mi è capitato tra le mani come regalo da parte di mio padre avevo solo 14 anni e mi sembrava un'impresa impossibile leggere un libro grosso come la Bibbia e scritto piccolo piccolo, ma era il mio periodo fantasy e perciò leggevo praticamente qualsiasi cosa avesse al suo interno la parola magia o elementi di stampo fantamedievale. Il primo impatto non lo ricordo precisamente, so che forse ero veramente piccola per poter capire determinati elementi presenti in dosi massicce all'interno della storia, ossia sesso, religione e intrighi di corte. Non ricordo neppure se l'avessi portato a termine leggendo effettivamente tutte le pagine presenti o se avessi saltato a piè pari interi brani che all'epoca potevano risultarmi indigesti. Nel corso degli anni l'ho riletto e ho iniziato a capirlo e ad apprezzarlo e soprattutto a ritenerlo uno dei miei romanzi preferiti, uno dei miei preziosi gioielli ammassati nella libreria del salone ormai stracarica di libri 1000 gusti più uno, vista la mia anarchia letteraria.
Oggi all'età di 31 anni ho finito come ho detto di rileggerlo e devo dire che questa volta è stato parecchio difficile ma non per la pesantezza o per il fatto di averlo riletto più volte ma perchè mi ha lasciato dentro un sacco di cose, soprattutto tristezza e amarezza in dosi massicce.
Per chi non lo sapesse, Marion Zimmer Bradley riprende il Ciclo Arturiano per scrivere questo romanzo incentrato sulla storia di Re Artù, il leggendario re della Britannia.
In realtà la vera protagonista della vicenda è Morgana, sorella di Artù e sacerdotessa di Avalon, un'isola avvolta dalle nebbie appartenente ad un mondo magico ma allo stesso modo presente anche sulla Terra, in cui vivono seguendo il culto della Dea, giovani sacerdotesse a lei devote e aspiranti druidi che apprendono i riti e i misteri propri di questa religione.
La storia prende le mosse da quando Morgana è una bambina di pochi anni, figlia di Igraine appartenente alla stirpe di Avalon e di Gorlois, un nobile britannico re di Tintagel, una roccaforte che si affaccia sul mare. Da qui di dipana la storia che vede Viviana, sorella di Igraine e Signora di Avalon prendere sotto le sue ali protettrici la piccola Morgana per condurla ad Avalon e farla diventare sua erede e gran sacerdotessa dell'isola incantata. Igraine, morto Gorlois, va in moglie a Uter Pendragon, re di Britannia che le dà un figlio maschio, Artù, fratellastro di Morgana.
Quest ultimo una volta cresciuto, alla morte del padre, diventa Re egli stesso della Britannia e riceve l'incoronazione dal popolo di Avalon che gli fa dono di una spada chiamata Excalibur e di un fodero magico che lo proteggerà in battaglia evitando che possa morire dissanguato. Allo stesso tempo celebra il rito di unione con la Dea, unendosi alla giovane sacerdotessa che riveste per quella notte il ruolo della Dea, ossia Morgana ignara così come Artù che colui con cui giace è il suo fratellastro, cosa che scoprono ai primi chiarori dell'alba.
Artù, che per metà è cristiano, rimane scioccato dal grave peccato commesso ma allo stesso modo capisce in quel momento che Morgana sarà l'unica donna che potrà veramente amare. Ma trattandosi di un re, per ragioni politiche, deve unirsi in matrimonio con una donna. Viene scelta Ginevra, una ragazza della piccola nobiltà, bella, pia e innamorata dal primo istante di Lancillotto, amico fraterno e cugino di Re Artù. Intanto Morgana scopre di essere incinta e capisce che il figlio che porta in grembo non potrà mai essere riconosciuto da Artù, re di una corte e di un paese che piano piano sta abbandonando gli antichi riti per abbracciare la fede Cristiana. Decide comunque di portare a termine la gravidanza alla corte di sua zia Morgause, una donna di facili costumi e dalle mire ambiziosissime che crescerà suo figlio Mordred al posto della vera madre, inculcandogli l'odio per i suoi genitori e il sentimento di vendetta.
Intanto alla corte di Camelot si dipanano intrighi e vicende di vario genere, incentrate soprattutto sull'amore clandestino ma anche molto palese tra Ginevra, apparentemente pia, e Lancillotto, dilaniato tra l'amore per la donna e il senso di fedeltà nei confronti di Artù.
Non vado oltre con il racconto perchè mi auguro che molte persone che ancora non l'hanno fatto possano leggere questo romanzo che sembra, raccontato così, una specie di Beautiful in salsa medievale ma che in realtà, al di là dei rapporti sessuali, incestuosi, adulteri dei protagonisti possiede la magia di rapirti completamente soprattutto grazie alla potenza della scrittura, frutto di uno stile semplice, scorrevolissimo, ma allo stesso modo ben lontano dall'essere banale.
Devo dire che l'aspetto che maggiormente mi ha colpito sin dalla prima ormai vetusta lettura è stato il fatto di essere finalmente venuta a conoscenza di alcuni elementi di cui avevo sempre sentito parlare ma che non conoscevo bene, tipo da dove è saltata fuori la storia della Tavola Rotonda, la natura del Graal, la vita che si svolgeva a Camelot. Ok che si tratta di fantasia e leggenda, nonostante parecchie voci affermino che Artù sia realmente esistito, ma è comunque interessante leggere la spiegazione e la chiave di lettura che ci offre la Bradley.
E' un romanzo più complesso di quel che può sembrare visto che comunque tratta di un argomento mica da ridere e piuttosto reale, cioè il graduale passaggio dalla religione cosiddetta pagana al cristianesimo attraverso fenomeni di sincretismo che per i profani, significa l'approppriazione spesso indebita della chiesa di riti e oggetti appartenenti a religioni o credenze diverse e comunque presenti come substrato in alcune zone periferiche dell'Europa, come appunto la Gran Bretagna.
Mi è dispiaciuto tantissimo finire per l'ennesima volta questo romanzo, perchè ancora una volta mi sono affezionata ai vari personaggi, dai più stronzi ai più bastardi ai più positivi, soprattutto considerato che all'inizio sono tutti giovanissimi e verso la fine...beh non aggiungo di più per non rovinare la lettura ai futuri seguaci di Avalon. Sarà una coincidenza o un dato di fatto ma più leggo questo libro più diffido della Chiesa, colpevole di mille disastri nella storia passata e presente, ma questo è un altro discorso..
Buona lettura a tutti

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