giovedì 22 novembre 2012

0 Le Iene–Quentin Tarantino (1992)

Trama: cinque uomini (Mr Brown, Mr Gold, Mr White, Mr Pink, Mr Blue) mettono in atto una rapina ad una gioielleria che però viene interrotta dall’arrivo della polizia. I cinque iniziano a sospettare che uno di loro sia un poliziotto sotto mentite spoglie…

Non finirò mai di ringraziare il mio professore di Storia del Cinema per avermi fatto scoprire Quentin Tarantino. I suoi film sono dei capolavori di recitazione, tecnica e impatto visivo. Durante le lunghissime sequenze si rimane folgorati da dialoghi veri, crudi, divertenti, a volte paradossali e conditi di bestemmie e parolacce.

Le Iene all’epoca (1992) fu vietato ai minori di 18 anni e adesso sembra davvero un divieto ridicolo perché ormai ci siamo abituati ad assistere alla violenza più cruda e non esclusivamente di finzione (basti pensare alle esecuzioni in diretta di Saddam o Gheddafi) ma anche i film sono molto cambiati e puntano tantissimo sull’aspetto visivo lanciandosi (anche a sproposito) nello splatter, ormai inflazionatissimo in tutti i film con contenuti thriller, horror o noir.

Qui la scena incriminata è quella della tortura ai danni del malcapitato poliziotto per mano del pazzoide Mr Gold che arriva a mozzargli un orecchio e a inondarlo di benzina. Tutto questo però è solo suggerito non è mostrato apertamente ed è questo che rende il film grandioso e spettacolare. Noi sentiamo quello che sentono i personaggi, siamo fisicamente presenti ma impossibilitati a intervenire, atterriti ma anche incuriositi e desiderosi di vedere come andranno le cose.

La storia poi come è nello stile di Tarantino è un gioco di scatole cinesi, con salti temporali in avanti e indietro in modo da portare lo spettatore a ricostruire l’intero ordito solo nelle battute finali. Geniale anche il fatto di non mostrare mai l’evento principale ossia la rapina alla gioielleria, preferendo soffermarsi solo su ciò che ha preceduto e seguito il casus belli.

Fantastica la colonna sonora (altro fiore all’occhiello dei film di Tarantino) che fa da contrappunto alle scene madri ma che è percepita sia dallo spettatore che dai protagonisti, veri patiti della musica anni 70 trasmessa da una radio del posto. Il sangue scorre copiosamente e non mancano le sparatorie.

Gli attori che da soli meritano la visione del film sono Harvey Keitel, l’unica iena con un barlume di anima, e Tim Roth, fragile e potente allo stesso tempo.

VOTO 10    

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