lunedì 8 ottobre 2012

0 Perimetro di paura (2008)

Trama: Marnie deve scontare un anno di arresti domiciliari per l’uccisione del marito Mike un ex poliziotto violento. Le viene così assegnato un braccialetto che le impedirà di potersi allontanare dal perimetro della casa. I problemi iniziano quando il fantasma di Mike ritorna per vendicarsi della moglie colpevole di averlo assassinato…

________________________________________________________________________________________________

Il film è davvero molto carino e visivamente di grande impatto con un uso sapiente di effetti speciali che contribuiscono a rendere davvero poco confortevole e rassicurante la vecchia casa dove vive Marnie reclusa dentro il peggior incubo che un essere umano possa immaginare. La sua è una sfida che gioca su più livelli: la difesa contro gli attacchi sovrannaturali di un marito incazzato nero e la grande solitudine che la vede costretta a elemosinare l’amicizia di un garzone di un vicino negozio (per lei comunque lontano mille miglia). Cerca di ricominciare la sua vita, interrotta da lunghi anni di reclusione in carcere, ma i vicini che prima le erano amici la scansano e la sua unica sorella la disprezza perché la ritiene colpevole della morte della loro madre, indebitatasi per pagare gli avvocati di Marnie.

Il film all’inizio si sviluppa soprattutto sul binario legato a questo senso di estraneità e lontananza dal mondo, conseguente alla presenza del bracciale che pone veramente tanti limiti alla libertà di una persona che per giunta vive da sola e che può contare esclusivamente sull’uso del telefono come tramite tra lei e il mondo esterno. Questo elemento si sposa evidentemente con la presenza del fantasma all’interno della casa che riesce a farle concretamente del male, tralasciando i classici giochetti visivi e sonori tipici dello spirito maligno e vendicativo. Mike la vuole uccidere e Marnie ha troppa voglia di vivere ecco perché decide di aumentare le sue conoscenze in campo spiritistico prendendo in prestito un libro dalla biblioteca pubblica (grazie all’aiuto di qualcuno ovviamente). Peccato che si riveli fondamentalmente inutile!

La paura c’è? Beh a essere onesti no. C’è forse un minimo di tensione che finisce per stemperarsi con le troppe incongruenze e scelte narrative abbastanza ridicole che vengono messe in atto durante gli 88 minuti di film (tra le tante il ritrovamento di denaro sporco sotto le assi di legno del pavimento della camera da letto o il rifiuto del prete di benedire la casa oltre ovviamente agli stratagemmi messi in pratica da Marnie per scacciare il fastidioso Mike). Il tutto però stranamente mi ha conquistato e catturato perché scorre via nella maniera giusta cioè senza tempi morti o fastidiosi dialoghi. Si parla poco e si agisce tanto, cosicché si riesce a perdonare la presenza ultra scontata del gatto e dell’incendio finale.

VOTO 7 

0 sentenze:

 

La finestra sul cortile Copyright © 2011 - |- Template created by O Pregador - |- Powered by Blogger Templates