domenica 14 ottobre 2012

0 2013–La fortezza (1993)

Trama: anno 2013, il governo vieta alle coppie di avere più di un figlio, pena la reclusione in un carcere di massima sicurezza e la sottrazione del bambino (destinato ad una sorta di reset cerebrale) in quanto l’aborto è severamente proibito. John e Karen vengono scoperti mentre tentano di fuggire oltre il confine americano e finiscono nella Fortezza, un carcere sotterraneo da cui è apparentemente impossibile scappare..

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 Nel 1993 l’anno 2013 era effettivamente lontano soprattutto per via di quel misterioso due davanti che avrebbe portato l’uomo a varcare il confine del millennio per approdare a qualcosa di assolutamente sconosciuto. Ora sappiamo che seppure il mondo sta andando effettivamente a puttane tra scandali politici e una società sempre più degradata siamo fortunatamente ancora lontani da regimi dittatoriali simili a quello descritto nel qui presente film.

Come spesso accade nei film di fantascienza degli anni 80 e 90 come base della trama abbiamo sempre un futuro distopico dalle tinte fosche che costringe la società a piegarsi a leggi assurde che limitano profondamente le libertà personali costringendo gli uomini a piegarsi al tiranno per poter sopravvivere. Ma sappiamo anche che i registi e gli sceneggiatori dell’epoca hanno sempre puntato su un cosiddetto deus ex machina, il superuomo che con la sola forza di volontà e un forte senso della giustizia riesce a riportare la situazione in equilibrio, sconfiggendo il male con stratagemmi degni del miglior Ulisse. In questo caso il nostro uomo eroe è John Brennick interpretato dall’allora fulgida stella del firmamento fantascientifico Christopher Lambert. Egli, innamoratissimo e eroico, riesce a sopravvivere alle peggiori torture per fuggire dal carcere e salvare la moglie Karen, interpretata dalla solita biondazza americana di cui giustamente si sono perse le tracce nel corso degli anni. La trama è veramente coinvolgente e sviluppata in modo intelligente almeno finché il tutto prende la china dell’improbabile. Non si capisce infatti come sia possibile che la grande evasione che in realtà dovrebbe essere il nocciolo di tutto il film sia ridotta a dieci minuti scarsi che vanno via veloci al ritmo di una morte ogni trenta secondi. Inutile poi dire che il finale è troppo melenso e decisamente scadente. Nonostante ciò Fortress è un discreto film di fantascienza che ha i suoi colpi migliori nella prima metà del suo svolgimento quando vediamo come i prigionieri vengano tenuti sotto stretto controllo tramite dei trucchetti tanto ingegnosi quanto tremendi (vedi la capsula che viene fatta ingerire a forza e che si impianta nello stomaco dei malcapitati). Poca attenzione invece per le spiegazioni riguardo questa epoca così oscura, solo pochi accenni che servono a giustificare l’intero plot.

VOTO 7

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