venerdì 13 luglio 2012

0 Il settimo sigillo (1957)

Film estremamente complesso. Niente di strano trattandosi di un’opera di Ingmar Bergman, regista che mi vergogno a dire conosco veramente solo di fama. Molti giudicano questa pellicola come un vero e proprio capolavoro ed io mio malgrado non riesco a spingermi così avanti, forse proprio perché non conosco bene il regista o perché non è un genere che mi cattura nonostante l’ambientazione splendidamente medievaleggiante.

Ecco sicuramente quello che mi ha colpito di più è stato il paesaggio scandinavo, soprattutto in apertura e in chiusura quando le onde che si infrangono sulla scogliera riescono a procurarmi più di un’emozione, essendo una grande appassionata di mare e di paesaggi marini soprattutto se burrascosi e incontaminati.

Il Medioevo è il periodo storico di riferimento con al centro un cavaliere di ritorno da una Crociata, accompagnato dal suo scudiero, un uomo tenacemente ancorato alla materialità della vita a differenza del suo mistico signore, uomo senza fede ma con un grande e insopportabile desiderio di conoscere Dio. Il cavaliere però viene raggiunto dalla Morte, una figura inquietante che finisce per concedere ad Antonius un’ultima partita a scacchi che possa concedergli la salvezza. La partita si interrompe e prosegue lungo tutto il film per poi concludersi in modo alquanto scontato a seconda dei punti di vista.

Lungo il viaggio che porta il cavaliere, il suo compagno d’armi e una piccola compagnia formatasi lungo il cammino verso il castello, assistiamo a varie situazioni tipiche dell’epoca più oscura dell’Età di mezzo: processioni di flagellanti, predicatori che annunciano la fine del mondo, uomini e donne mangiate dalla peste, diffidenza e paura diffuse tra la sparuta popolazione che si manifesta in un fanatismo religioso estrinsecato dalla messa al rogo di una ragazza accusata di aver avuto rapporti carnali col diavolo.

Tutto questo crea un’atmosfera affascinante e suggestiva ma gli elementi di forza secondo me sono la recitazione di altissima scuola (grazie anche ad un doppiaggio da premio Oscar), la colonna sonora che rieccheggia le melodie medievali e la fotografia, veramente d’impatto.

Un film difficile e sicuramente non per tutti i palati, poco ritmo ma tanta dottrina e filosofia. Per estimatori.

VOTO 7

0 sentenze:

 

La finestra sul cortile Copyright © 2011 - |- Template created by O Pregador - |- Powered by Blogger Templates