mercoledì 25 luglio 2012

2 Hellboy (2004)

Hellboy è un demone rosso che ama i gatti, i Baby Ruth e fumare i sigari. Si spunta le corna quotidianamente e ha un’età di circa 30 anni nonostante sia nato nel 1944 durante la notte in cui i Nazisti aprirono per pochi istanti un portale per far entrare nel nostro mondo le creature dell’inferno. Egli è stato adottato dal Professor Bruttenholm quando era solo un cucciolo spaventato e goloso di merendine al cioccolato e da allora fa parte di una sezione speciale della polizia governativa: il BPRD che si occupa di affari misteriosi e legati al paranormale. Insieme a lui un altro collaboratore prezioso è la creatura anfibia chiamata Abe, intelligentissimo e capace di conoscere il passato il presente e il futuro di ogni essere vivente con cui entra in contatto. A completare la triade c’è Liz, una ragazza capace di scatenare incendi con la sola forza di volontà. Un giorno però ritorna sulla Terra Rasputin, consigliere dei Romanoff ed esperto di magia nera, morto durante la famosa notte di cui sopra. Il suo proposito è quello di riaprire il portale e per farlo ha bisogno di Hellboy che ovviamente non è dello stesso parere poiché fin da piccolo la sua decisione è stata quella di stare dalla parte del Bene e rifiutare perciò la sua natura diabolica. A questo punto Rasputin idea una trappola per poter comunque incastrare il nostro buon HB.

Il film è meraviglioso, superiore a tante altre produzioni similari che dall’inizio del 2000 hanno mietuto successi al botteghino grazie alla presenza di supereroi provenienti dalla carta stampata. Qui c’è poesia, azione, tantissima ironia e un uso magistrale del trucco e degli effetti speciali. Gran parte del merito va al grande regista Guillermo del Toro (anche sceneggiatore del film) che non ha nascosto la sua passione per l’omonimo fumetto di Hellboy. Tutto funziona come un meccanismo ben oliato, i protagonisti hanno esattamente l’aspetto che dovrebbero avere, soprattutto chiaramente Ron Perlman, un attore con una faccia talmente particolare anche senza trucco da risultare perfetto nella parte di un diavolo ironico e romantico che condisce le sue espressioni con “faccia di cacca”, “cacchio” e via dicendo. Amazing!!! Non era facile per un attore della sua età (classe 1950) entrare nei panni di questa creatura rossa e forzuta e invece se la cava alla grandissima, certamente aiutato dalla computer grafica, da stuntman e tutto quello che si usa in questi casi ma comunque “sul pezzo” in tutte le sequenze che lo vedono semplicemente dialogare o fare espressioni incazzose, divertite o tristi.

Il resto del cast è adeguato e il finale è ovviamente aperto così da preannunciare un sequel che infatti ha visto la luce nel 2008 e che conto di vedere quanto prima viste le sensazioni positive che mi ha regalato questo primo bell’episodio. Ho trovato particolarmente bella tutta la parte di film che si svolge all’interno del mausoleo, sarà che sono preda del fascino dei cimiteri ottocenteschi o sarà la passione per tutto ciò che è labirintico ma ho davvero goduto appieno di tutto quel ben di Dio che ha offerto la seconda parte del film. Bellissima poi la trovata dello scheletro mezzo scarnificato che guida la compagnia verso il mausoleo stesso. Ripeto un film da vedere e rivedere.

VOTO 8,5 

2 sentenze:

Babol ha detto...

Un film davvero bellissimo e godibile anche per chi, come me, non conosceva il comic.
Fermo restando che, poi, l'ho recuperato, perché l'arte di Mignola è raffinatissima *__*

..^^FoRSe YeSs FoRsE No^^.. ha detto...

Devo dire che è stata la prima volta che mi è venuta la curiosità di approfondire anche a livello cartaceo (cosa che farò quanto prima)...i personaggi sono fantastici e la trama è gustosissima

 

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